La 15enne russa al centro del caso di queste Olimpiadi cade due volte nel libero del concorso individuale e chiude solo quarta. Alexia Paganini 22esima.
Non c’è nessun asterisco accanto ai nomi delle pattinatrici salite sul podio del concorso individuale femminile. L’ipotesi avanzata dal Cio alla vigilia del programma libero e pensata per sottolineare come i risultati sarebbero stati "provvisori in attesa di ulteriori indagini" è infatti caduta assieme a Kamila Valieva. La 15enne russa, al centro del caso di queste Olimpiadi con la positività al doping e la successiva sospensione della squalifica decisa dal Tribunale arbitrale dello sport (Tas) che ha voluto prendersi più tempo per valutare la situazione e prendere in seguito una decisione definitiva (con effetto retroattivo), alla fine non ha retto alla grande pressione psicologica alla quale è stata sottoposta per tutta la settimana ed è crollata durante il programma libero, lei che dopo il corto guidava la classifica con un buon margine sulle avversarie. Insolitamente insicura sin dalle prime battute della sua esibizione, la Valieva è finita gambe all’aria per ben due volte e questo, assieme ad altre imprecisioni, non le ha permesso di andare oltre i 141,93 punti di giornata (quinto punteggio) e i 224,09 totali, finendo ai piedi di un podio occupato nell’ordine dalle sue connazionali Anna Shcherbakova (nuova campionessa olimpica con 255,95 punti), Alexandra Trusova (251,73) e dalla giapponese Kaori Sakamoto (233,13). Un podio che dovrebbe quindi essere quello definitivo, anche se non bisogna dimenticare che sotto indagine c’è anche lo staff della Valieva, che è lo stesso delle due russe sul podio.
La rossocrociata Alexia Paganini dal canto suo con 168,91 punti è rimasta ben lontana dal suo miglior punteggio (192,88) nel libero e rispetto al corto ha perso tre posizioni, chiudendo 22esima e non riuscendo così a migliorare il 21esimo posto ottenuto quattro anni or sono a Pyeongchang.