Il ticinese eguaglia il record svizzero che già gli apparteneva, ma non riesce ad avvicinare il podio; ora testa ai 100, la sua specialitÃ
Si è confermato ad altissimi livelli il gambarognese Noè Ponti, ma non è purtroppo riuscito a conquistare una medaglia nella finale olimpica dei 200 delfino. Il 23enne ticinese – alla sua seconda finale olimpica dopo quella in cui conquistò il bronzo nei 100 delfino a Tokyo tre anni fa – ha chiuso infatti al quinto posto, facendo segnare, proprio come in semifinale, il nuovo record svizzero (1'54"14). A Ponti sono mancati 1,34 secondi per raggiungere il podio.
«Ho nuotato due volte in 1'54"14», ha detto Ponti, «e ho guadagnato 5 posizioni su questa distanza rispetto ai Giochi di Tokyo, quando non ero giunto nemmeno in finale. Non posso dunque lamentarmi: non ci sono molti nuotatori svizzeri che hanno terminato fra i primi 5 alle Olimpiadi». Il ticinese, con Etienne Dagon e Jérémy Desplanches, è in effetti uno dei soli tre atleti elvetici, nella storia, ad aver vinto una medaglia ai Giochi. «Ho dato tutto, ho spinto al massimo negli ultimi 50 metri, ma davanti a me c'era gente semplicemente migliore di me. Avrei forse potuto scendere sotto l'1'54", ma certamente non sotto l'1'53": questo per me non è ancora possibile».
Il titolo olimpico è andato al francese Léon Marchand (1'51‘’21), argento per il magiaro Kristof Milak (1'51‘’75) – grande favorito della vigilia – e bronzo per il canadese Ilya Kharun (1'52‘’80).
L'Olimpiade di Noè Ponti non è comunque già terminata, anzi: è infatti ancora in corsa per i 100 delfino, la sua vera disciplina favorita, quella in cui vorrà ripetere quantomeno l'ottimo risultato colto ai Giochi giapponesi del 2021.