Dopo gli Europei di Otopeni, di cui è stato grande protagonista, Noè Ponti guarda già al lavoro da svolgere per presentarsi al meglio alle Olimpiadi
«È davvero pazzesco quanto sono riuscito a ottenere a questi Europei», ci dice al telefono il 22enne gambarognese Noè Ponti. In sottofondo, una voce in inglese sta chiamando l’imbarco per un volo.
Intercettiamo infatti il campione poco prima che dalla Romania – dove è stato l’autentico mattatore dei Campionati continentali in vasca corta con ben 3 ori (delfino) e un argento (100 m misti) – faccia rotta alla volta di Zurigo.
La kermesse andata in scena a Otopeni (periferia di Bucarest) si può dire – se mai ce ne fosse bisogno – che ha definitivamente consacrato il ticinese fra i grandissimi del nuoto, anche perché stavolta è salito sul podio non soltanto al termine di gare a delfino, specialità in cui ormai è davvero diventato il punto di riferimento in Europa, ma pure dopo una gara a più stili, prestazione che gli conferisce le stimmate del nuotatore completo, che in futuro potrà togliersi grandissime soddisfazioni anche al di fuori della sua disciplina ‘naturale’.
Definisci pazzeschi i tuoi exploit rumeni perché forse alla vigilia avevi obiettivi meno ambiziosi?
Diciamo che, conoscendo il mio livello, speravo ovviamente di tornare a casa con qualche medaglia, e di conquistarne almeno una d’oro, ma di certo non credevo di rientrare in Svizzera con addirittura tre medaglie d’oro e una d’argento al collo.
Da cosa è dipeso questo rendimento eccezionale?
Effettivamente non era facile fare così bene. Credo che sia dovuto soprattutto alla costanza che ho dimostrato ogni giorno per cinque-sei giorni di fila, e ciò è frutto del moltissimo lavoro che ho svolto.
In una situazione simile non è facile trovare imperfezioni, ma se proprio vogliamo individuare qualcosa che ti crea un po’ di rammarico, cosa possiamo indicare?
So che nei 200 metri avrei potuto fare un po’ meglio a livello di cronometro, avrei voluto anche in quel caso abbassare almeno il record svizzero, che è pure il mio personale, ma non ci sono riuscito, quindi un po’ mi dispiace.
Quali sono le tue sensazioni dopo questi Europei?
La soddisfazione di essere diventato il primo nuotatore del continente a conquistare tre titoli nella stessa edizione mi rende ovviamente fiero. Riuscire a primeggiare ovunque nel delfino – dalla distanza più breve a quella più lunga – oltretutto commettendo davvero pochissimi errori e firmando pure il nuovo record europeo nei 100, è qualcosa che mi dà ulteriore consapevolezza nei miei mezzi e nel mio ulteriore potenziale. Intendiamoci, so già quanto valgo, o quanto potrei valere, ma non credevo di poter fare così bene già a questo punto della stagione, un’annata che ha come sogno e come grande obiettivo ovviamente le Olimpiadi di Parigi della prossima estate.
Nemmeno il tempo di realizzare quanto hai fatto e di goderti questi meravigliosi successi – dopo quelli già strepitosi degli ultimi due anni – e già arrivano i commenti velenosi degli eterni insoddisfatti, che non hanno mancato di far notare che, secondo loro, a questi Campionati continentali i migliori nuotatori non erano presenti. Cosa ti senti di rispondere a questi tuoi detrattori?
Semplicemente vorrei far notare che quanto dicono non è vero, e dunque probabilmente chi ha detto così di nuoto capisce proprio poco. Gli atleti al top erano invece quasi tutti presenti in Romania, basti pensare che nei 50 metri in lizza c’era l’attuale detentore del limite mondiale, e che nei 100 – ma anche nei 200 – in vasca c’era gente capace di vincere i Mondiali. Un discorso del genere, casomai, sarà valido per i Mondiali di Doha in programma il prossimo febbraio: lì sì che molto probabilmente mancheranno molti dei migliori, proprio perché parecchi atleti hanno scelto, come me, di fare gli Europei e di saltare invece i Mondiali, per preparare al meglio i Giochi olimpici.
Ora, dopo queste fatiche, potrai concederti un po’ di vacanza oppure la tabella di marcia degli allenamenti non te lo permetterà ?
Starò fermo soltanto due giorni, oggi (lunedì, ndr) e domani, ma poi tornerò a nuotare ogni giorno. Poi staccherò altri due giorni per Natale, forse tre. Dopodiché, credo proprio che non avrò altri giorni liberi fino alle Olimpiadi. O, al massimo, riuscirò a staccare qualche giorno, ma anche in quel caso saranno non più di un paio, questo è certo.