Reduci da tre vittorie filate, Canonica e compagni vogliono allungare la serie positiva. ‘Da qui fino al termine della stagione non possiamo mollare’
Decisivo forse no. Importantissimo sì, indubbiamente. Che lo si guardi da un versante del Monte Ceneri piuttosto che dall’altro, il quarto derby stagionale è a tutti gli effetti la classica partita da non perdere. Né per l’una né per l’altra delle due squadre.
Gli ingredienti per ‘accendere’ una partita come quella che va in scena stasera alla Gottardo Arena ci sono dunque tutti. E se il quarto derby stagionale è quello che nelle ultime stagioni ha sempre scatenato un fiume di parole, quest’anno promette ancora più scintille, tanto sul ghiaccio quanto sugli spalti. Una ‘stracantonale’ che va oltre la semplice posta in palio, certo, e che stavolta conta anche (e soprattutto) per quei punti che distribuirà.
Ora come ora, a separare Lugano e Ambrì Piotta è un sol punto, a favore dei leventinesi, che tuttavia hanno disputato una partita in più. E dunque, l’eventuale successo dei bianconeri ribalterebbe la gerarchia cantonale. In ogni caso, i tre punti rilancerebbero nell’ottica della rincorsa ai play-in (e per un piazzamento dal settimo al decimo posto in classifica) tanto le quotazioni dell’una, quanto dell’altra delle contendenti.
È un Lugano ‘rinato’, rilanciato dalle quattro vittorie conquistate nelle ultime cinque partite giocate, quello che si presenta all’appuntamento odierno alla Gottardo Arena. Una sorpresa? La domanda la giriamo a un giocatore ticinese doc che stasera scenderà in pista con la maglia bianconera: Lorenzo Canonica. «Guardando il potenziale che ha questa squadra non sono per niente sorpreso – tiene subito a precisare l’attaccante del Lugano –. A essere onesto, un po’ mi hanno sorpreso le difficoltà che abbiamo incontrato prima dell’avvicendamento alla transenna: tutti ci credevamo, ma i risultati non arrivavano... Alla fine qualcosa ha fatto finalmente ‘clic’ e ci siamo riportati sulla carreggiata giusta: il lavoro delle ultime settimane ha iniziato a dare i suoi frutti. In fase difensiva abbiamo apportato qualche aggiustamento, mentre in attacco ora andiamo molto più diretti sulla porta, giocando anche in modo più fisico... Penso che questi siano stati i cambiamenti più significativi nel nostro modo di giocare che sono emersi nelle ultime partite. Le vittorie che ne sono derivate, poi, hanno cementato il gruppo, contribuendo a far crescere il morale all’interno dello spogliatoio. Ma ora dobbiamo insistere: dobbiamo continuare su questa strada».
Intanto domenica, a Rapperswil, su una pista che negli ultimi anni si era rivelata particolarmente ostica per voi, avete ottenuto una corroborante vittoria: «Abbiamo disputato una partita solida. In trasferta, salvo qualche eccezione, sin lì non eravamo mai riusciti a proporre il nostro gioco per tutta la durata del confronto. Domenica, per contro, siamo stati bravi a non farci destabilizzare dalla loro prima rete, e nel prosieguo della partita il vantaggio ce lo siamo tenuti ben stretto, grazie a una prestazione difensivamente solida e cinica in attacco».
Sul piano personale, con l’arrivo del tecnico tedesco, sul ghiaccio hai trovato un posto in linea con Calvin Thürkauf e Marco Müller: uno spostamento che sinora si sta rivelando pagante: «Con loro mi trovo molto bene. All’inizio ho dovuto ambientarmi nel ruolo di ala: faccio ancora un po’ la spola tra il centro e l’ala, e viceversa (ride, ndr). Ad ogni modo trovo che miglioriamo di partita in partita; offensivamente abbiamo anche aumentato l’intensità. Personalmente prediligo giocare al centro, ma quando si ha la possibilità di giostrare in linea con giocatori del loro calibro, va benissimo anche questa posizione: per me non cambia granché».
Il derby, per un giocatore ‘di casa’, porta sempre con sé un mondo di emozioni: «Questo, poi, è un derby ancora più speciale. Che va oltre il semplice campanilismo tra bianconeri e biancoblù, visto il delicato momento che stanno attraversando entrambe le squadre. Sarà assai tosto, e saranno determinanti tutti i duelli: dobbiamo assolutamente portarci a casa la posta piena. Mi aspetto una compagine avversaria molto motivata. Sarà anche una sfida indecisa fino all’ultimo secondo di gioco: in palio ci sono punti pesantissimi, con una classifica da cardiopalma. Il campionato è apertissimo, e per noi queste ultime vittorie sono state un toccasana, ma da qui e fino al termine della stagione regolare non possiamo mollare: tutto è ancora possibile. Sul piano personale, dopo un inizio incerto, caratterizzato da molti alti e bassi, sento di essere migliorato: cresco di partita in partita, sia difensivamente, sia in attacco. Ora non mi resta che continuare su questa strada».
È stato un lunedì di ghiaccio facoltativo per i reduci dalla vittoriosa trasferta di Rapperswil quello della vigilia del quarto derby stagionale. In pista si sono dunque visti unicamente i giocatori che domenica sono rimasti a riposo, o che sono scesi sul ghiaccio per pochi minuti. Fra i primi, sul ghiaccio della Cornèr Arena vi erano anche i convalescenti Giovanni Morini e Michael Joly. Di loro ha parlato il coach del Lugano Uwe Krupp: «Entrambi stanno bene. Le condizioni di Joly migliorano di giorno in giorno e in allenamento l’ho visto molto ‘caldo’. Il suo eventuale ritorno alle competizioni lo decideremo ad ogni buon conto il giorno stesso della partita. Per quanto riguarda Morini, direi che vale sostanzialmente la stessa risposta. Ha comunbque avuto un paio di giorni in più di allenamento completo con noi».
Il tecnico bianconero torna poi sulla partita di domenica pomeriggio: «Il gol di Carr, segnato in inferiorità numerica ha cambiato l’inerzia della partita. La sua rete è arrivata al momento giusto: quando vai subito in svantaggio e subito dopo devi affrontare un’inferiorità numerica, le cose possono mettersi di male in peggio, ma proprio in quel frangente Daniel ha trovato il modo di pareggiare, e quel gol ci ha dato la giusta carica, quella che subito dopo ci ha permesso di trovare anche una seconda segnatura. Poi siamo stati bravi a gestire il vantaggio. Nel complesso siamo migliorati nel gioco difensivo, soprattutto nel boxplay, che ci ha appunto pure regalato un gol. Il derby con l’Ambri? Ammetto di non conoscere molto sulla storia di queste partite, ma ho sentito parlare assai sulla rivalità che c’è tra le due compagini. Partite del genere ne ho giocate molte a Detroit, ma le rivalità nordamericane hanno sapori diversi rispetto a quelle europee. In Canada le emozioni erano molto accese sul ghiaccio, ma penso che nei derby europei ci siano anche più emozioni sugli spalti, ragion per cui, con l’eccitazione dei tifosi, sarà tutta un’altra cosa».