Landry apre le danze, poi i bianconeri ribaltano il punteggio nel periodo centrale e controllano con mestiere in quello conclusivo
Il terzo derby stagionale inizia subito su un ritmo indiavolato: Lugano e Ambrì Piotta optano infatti per un approccio pimpante, con continui ‘su e giù’ per i primi tre minuti di gioco. Un paio di buone occasioni se le procurano subito i bianconeri, che in difesa devono fra l'altro rinunciare all'ultimo a Dahlström (costretto a gettare la spugna dopo aver provato a scendere in pista nel warmup, con Haunsheer e Meile che si alternano al fianco di Aebischer nella terza linea di difesa), con Senn che però si fa trovare pronto nel momento del bisogno. Il primo a chiamare in causa Schlegel in modo serio sull'altro fronte è Miles Müller, in particolare con una scorribanda innescata da Zwerger al quarto minuto di gioco. Ma anche in quella circostanza non se ne farà niente. I minuti passano, con le due squadre che continuano sì a girare a pieni giri, ma senza particolari sussulti. Fino al 14'36", quando l'ottimo lavoro preparatorio di Miles Müller permette a Landry di trafiggere Schlegel con un velenoso diagonale che porta in vantaggio l'Ambrì Piotta. La rete sembra aver dato slancio ai biancoblù, che negli istanti che seguono cercano anche il raddoppio. Che non arriva, benché nel tempo residuo del periodo iniziale gli uomini di Cereda vinca diversi duelli in più rispetto a quelli di Gianinazzi, finendo la frazione di gioco nel settore offensivo.
Al rientro sul ghiaccio dopo la pausa, il Lugano si mostra più presente sul ghiaccio, e nelle prime battute il fulcro delle manovre si sposta nel settore difensivo dei biancoblù. Senza peraltro che Senn debba fare gli straordinari per preservare la sua porta inviolata. Un Senn che tuttavia nulla può quando al 23'41" Sekac parte da centropista inscenando una serpentina, e dopo aver saltato come birilli due leventinesi, deposita in rete il disco del pareggio. A quel punto il momentum passa chiaramente nelle mani del Lugano, che un minuto e mezzo più tardi trova pure il gol del sorpasso con un polsino di Fazzini che, liberissimo, ha tutto il tempo per piazzare il tiro che trafigge Senn per la seconda volta. Per evitare che la situazione precipiti, Cereda chiama il timeout. I biancoblù provano a ricucire lo strappo, moltiplicando gli sforzi quando Verboon viene penalizzato per due minuti. Frangente in cui Maillet va vicino alla rete, senza tuttavia trovarla. Continuano però a insistere, anche quando la parità numerica viene ristabilita. Ci prova pure Zgraggen, ma Schlegel gli sbarra la strada. Con la squadra ospite protesa in avanti, i bianconeri cercano di fare leva su ripartenze e contropiedi, procurandosi a loro volta diverse buone occasioni per allungare ulteriormente il passo. In particolare quando Curran perde malamente un disco in uscita dal terzo lasciando campo libero a Thürkauf, il quale s'invola verso Senn, che però vince il duello personale. L'Ambrì Piotta è poi costretto a difendersi stringendo i denti nel finale del secondo tempo, quando Grassi si fa a sua volta espellere per sgambetto. I bianconeri provano a stringere l'assedio, e Fazzini al 38'11" ha una buona opportunità per segnare, ma il disco stavolta va a scheggiare il palo, con l'attaccante bianconero che ha un gesto di stizza. Alla seconda sirena il punteggio resta pertanto quello maturato al 25'14": 2-1.
La prima occasione del terzo tempo è da accreditare sul conto dell'Ambrì Piotta, e più precisamente a Maillet, che recuperato un disco perso dai bianconeri si presenta al cospetto di Schlegel, ma non riesce a batterlo. Sul ribaltamento di fronte, Sekac con un passaggio in verticale pesca sotto porta Thürkauf, che riesce a mandare il disco alle spalle di Senn: 3-1. Quando al 44'15" Marco Müllersi si fa espellere per aggancio, i leventinesi si protendono tutti in avanti, consapevoli che quella può essere una delle ultime occasioni per rimettere in discussione il risultato. Thürkauf prima e Carr poco dopo con due ripartenze vanno però vicinissimi a chiudere i conti in modo definitivo. Più il tempo passa, più si assottigliano le speranze dei biancoblù, che rispetto ai primi due tempi sono anche un po' meno lucidi sotto porta. Gli uomini di Gianinazzi poi badano al sodo, liberando il loro terzo quando ne hanno la possibilità e tenendo il più possibile lotano dalla loro porta gli attaccanti avversari. A poco meno di tre minuti dal sessantesimo Cereda decide di togliere Senn er dare spazio a un sesto giocatore di movimento, mossa che sfrutterà Carr per siglare il gol del 4-1 che vale più di un'ipoteca su questo derby. E infatti è con quel punteggio che il derby numero 258 della storia (il 230esimo in Lna) va agli archivi.
Lugano - Ambrì Piotta (0-1 2-0 2-0) 4-1
Reti: 14’36’’ Landry (Miles Müller) 0-1. 23’41’’ Sekac 1-1. 25’14’’ Fazzini (Arcobello, Pulli) 2-1. 41’06’’ Thürkauf (Sekac) 3-1. 57’40’’ Carr (Marco Müller/a porta vuota) 4-1.
Lugano: Niklas Schlegel; Pulli, Alatalo; Guerra, Jesper Peltonen; Aebischer, Meile; Hausheer; Sekac, Thürkauf, Joly; Fazzini, Arcobello, Carr; Reichle, Canonica, Marco Müller; Aleksi Peltonen, Verboon, Patry; Zanetti.
Ambrì Piotta: Senn; Virtanen, Zgraggen; Heed, Pezzullo; Wüthrich, Curran; Isacco Dotti; Grassi, Heim, Miles Müller; Kubalik, Maillet, DiDomenico; Douay, Landry, Zwerger; Bürgler, De Luca, Pestoni; Hedlund.
Arbitri: Hebeisen, Borga; Dominik Schlegel; Fuchs.
Note: 6’733 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 3 x 2’ contro entrambe le squadre. Tiri in porta: 33-32 (9-13, 20-9, 4-10). Lugano privo di Dahlström (ammalato), Morini, Mirco Müller, Van Pottelberghe, Zohorna (infortunati), Cormier, Huska (in soprannumero) e Cjunskis (in prestito al Sierre); Ambrì Piotta senza Juvonen, Kostner (ammalati) e Zaccheo Dotti (in soprannumero). Al 38’11’’ palo di Fazzini. Ambrì senza portiere dal 57‘11’’ al 57’40’’. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Jiri Sekac e Manix Landry.