Dopo la pausa il Lugano ritorna a vincere, riuscendo a metter sotto nel finale un Bienne disinvolto. ‘Costruiamo la nostra fiducia su questo successo’
Lugano – C’è il Lugano arrembante d’inizio partita, che mette alle strette un Bienne semplicemente incapace di gestire tutta quella pressione, e moltiplicando gli sforzi lotta su ogni disco, gestendolo poi con personalità, creandosi un’opportunità da gol dopo l’altra. Poi c’è il Lugano del secondo tempo, che a più riprese si fa prendere in velocità da un avversario che verticalizza appena può, liberando per ben due volte un Toni Rajala che diventa letale ogni volta che arma il tiro (difatti trova il modo di segnare due gol, uno dopo l’altro), poi sganciando Schläpfer e Hofer che arrivano tutti soli davanti a Schlegel, il quale per fortuna ci mette una pezza. E a giudicare dalla faccia di Gianinazzi, costretto a chiamare i suoi a raccolta, il coach bianconero è tutt’altro che felice di ciò che vede in pista. «I primi dieci minuti del confronto li abbiamo giocati in maniera davvero ottima – esordisce il coach bianconero – Poi, però, soprattutto dopo aver incassato il pareggio (di Kneubuehler, al 9’41’’, ndr) abbiamo smesso di giocare in maniera pulita».
Sta di fatto che, a tratti, il Lugano ha mostrato davvero ottime cose, al cospetto di un avversario sorprendente finché si vuole, ma che occupa pur sempre il quinto posto in classifica. «Non è certo una novità che in questo campionato le partite siano tanto incerte e vengano decise negli ultimi minuti – aggiunge Gianinazzi –. E il Bienne è un’ottima squadra, che ha tantissima fiducia nei propri mezzi, lo si vede proprio nel modo in cui gioca. D’altra parte, noi proprio da questa vittoria possiamo costruire la sicurezza in noi stessi, perché abbiamo dimostrato che quando giochiamo nel modo giusto siamo una buona squadra».
Mettendoci il fisico, anche, oppure pattinando con grande intensità ma pure con intelligenza. A immagine di una quarta linea che ha lavorato tanto e bene, trascinata da un Lorenzo Canonica giustamente ricompensato dal gol del provvisorio 2-1 (contestato dagli ospiti, i quali hanno speso il coach’s challenge, ma anche se effettivamente Reichle era già in zona offensiva il puck non è mai uscito dal terzo, ecco perché la rete era da considerarsi regolare) e da un Marco Zanetti parso davvero trasformato rispetto a prima della pausa. «Vorrei fare un sincero complimento alla linea dei giovani, che ha interpretato il nostro gioco nel modo migliore, segnando anche una rete – dice il ‘matchwinner’ Jesper Peltonen –. Se ho già segnato due gol in una sera? Può darsi, ma è passato così tanto tempo che non me ne ricordo (sorride, ndr). Sì, sono senz’altro contento, ma soprattutto sono felice per questi tre punti, perché questa è una vittoria che ci dà molta fiducia. Questo weekend vogliamo assolutamente conquistare sei punti, quindi domani a Rapperswil dovremo ripartire da qui». Con una difesa in cui adesso ci sono due rinforzi stranieri, anche se naturalmente l’ultima parola spetterà a Gianinazzi. «Io credo che potranno darci una grossa mano, perché la loro esperienza ci sarà utilissima», conclude Peltonen.
Nemmeno il tempo di cominciare che Schultz è già in pista, subito al primo cambio, subito a dispensare dischi sulla blu. Ma soprattutto tiri in powerplay, cosa che naturalmente balza subito all’occhio, pensando ai difensori stranieri che l’hanno preceduto, e un Lugano arrembante dopo nemmeno un minuto è già sull’1-0. Eppure, Schultz o no, le luci della ribalta stavolta sono tutte per Jesper Peltonen, che segna due volte nel breve volgere di sette minuti tra il 28’17’’ e il 35’41’’, ribaltando la situazione in un periodo centrale davvero complicato, lui che fin qui aveva firmato una sola rete, il 25 ottobre a Davos. In ogni caso, dopo un venerdì senza Guerra e con Hausheer che ha toccato il ghiaccio il tempo di un solo ‘shift’, ora che Gianinazzi ha a disposizione un difensore a chiara vocazione offensiva il quale aspetta solo di ambientarsi, sarà interessante capire che volto avrà in futuro la retroguardia di un Lugano che non gioca più con due stranieri dietro dalla stagione 2019/2020, quando in pista c’erano Ohtamaa e Chorney. Anche se, soltanto la scorsa primavera, all’ultima uscita di regular-season contro il Rapperswil, sul ghiaccio c’erano sia LaLeggia sia Tennyson. Tuttavia, di quella disgraziata partita di liquidazione tutto si può dire tranne che faccia testo.