I bianconeri giocano e creano. La maggior convinzione dei padroni di casa sotto porta lascia però gli uomini di Gianinazzi a bocca asciutta
Dopo la vittoria casalinga contro l’Ajoie dedicata alla scomparsa di Geo Mantegazza, il Lugano si presenta sabato sera alla Bcf Arena per sfidare un Friborgo reduce da un inizio di campionato tutt’altro che convincente, con appena undici punti ottenuti nelle prime dodici partite disputate. La squadra allenata da coach Luca Gianinazzi scende in pista con una formazione che vede il ritorno di Schlegel tra i pali. Sul fronte offensivo viene confermata la linea vista a tratti durante la partita di venerdì composta da Sekac, Arcobello e Fazzini, con Patry che scivola nel terzo blocco per giostrare con Marco Müller e Cormier. Rimangono invariate le coppie di difesa.
Il primo tempo si apre con il Friborgo subito pericoloso dalle parti di Schlegel, che si porta in vantaggio grazie a DiDomenico dopo un solo minuto di gioco. La rete dei padroni di casa dà la giusta scossa ai bianconeri, che riescono a crearsi diverse occasioni, non riuscendo però a trovare la giocata giusta per battere un attento Berra. La prima frazione di gioco, caratterizzata anche dall’inserimento di Meile al posto di Hausheer, si conclude con una lunga fase di equilibrio generale, dove le due squadre, a causa di diverse imprecisioni e leggerezze, non riescono a creare occasioni che potessero impensierire i due portieri.
Il periodo centrale vede subito il Lugano vicino alla rete del pareggio con un palo colpito da Sekac, abile a deviare un appoggio dalla blu. Dopo una buona fase di pressione da parte della truppa ticinese è la squadra di Emond a rendersi pericolosa con una conclusione dallo slot del solito Sörensen, ben neutralizzato da Schlegel. La seconda frazione è più vivace rispetto al primo tempo, infatti per poco Zohorna, dopo una grande azione individuale, non trova un gol splendido. Il Friborgo si dimostra però più preciso riuscendo a portarsi in doppio vantaggio grazie a Schmid. Dopo un powerplay malamente sprecato da Arcobello e compagni, si accendono gli animi, con una piccola bagarre a tempo ormai scaduto, che vede coinvolti Fazzini e Bertschy dopo un brutto intervento da parte di Streule, che però non viene sanzionato.
L’andamento della partita non cambia nel terzo conclusivo, con il Lugano a farsi preferire, ma incapace di trovare lo spunto decisivo per accorciare le distanze. La squadra ospite continua a mettere sotto pressione Di Domenico e compagni, ma Berra si supera con un intervento magistrale su Arcobello. In seguito i bianconeri provano ripetutamente a sbloccare il proprio tabellino, ma il portiere dei padroni di casa si dimostra impeccabile. Infine, De la Rose e Schmid abbelliscono il risultato a porta vuota.
Friborgo - Lugano (1-0 1-0 2-0) 4-0
Reti: 1’06’’ DiDomenico (De la Rose) 1-0. 30’17’’ Schmid (Gunderson, Sörensen) 2-0. 57’18’’ De la Rose 3-0. 58’46’’ Schmid 4-0.
Friborgo: Berra; Borgman, Diaz; Seiler, Sutter; Streule, Gunderson; Rathgeb; Schmid, Wallmark, Sörensen; Gerber, De la Rose, DiDomenico; Mottet, Bertschy, Sprunger; Etter, Walser, Nicolet; Binias.
Lugano: Schlegel; Jesper Peltonen, Aebischer; Mirco Müller, Guerra; Alatalo, Hausheer; Meile; Carr, Zohorna, Joly; Sekac, Arcobello, Fazzini; Patry, Marco Müller, Cormier; Verboon, Canonica, Reichle; Zanetti.
Arbitri: Ströbel, Stricker; Altmann, Gnemmi.
Note: 9’119 spettatori. Penalità: 5 x 2’ contro il Friborgo; 1 x 2’ contro il Lugano. Tiri: 16-32 (3-8, 6-11, 7-13). Lugano privo di Morini, Van Pottelberghe, Dahlström, Thürkauf (infortunati), Aleksi Peltonen (in soprannumero), Cjunskis (in prestito al Sierre). Lugano senza il portiere dal 56’47’’ al 57’18’’ e dal 57’30’’ al 58’46’’. Premiati a fine partita, quali migliori in pista, Berra e Zohorna.