Il pari di giovedì ha lasciato il segno nella testa dei biancoblù. Douay: ‘Ma a inizio stagione avremmo firmato per giocarci i playoff in una sfida secca’
«Forse dopo il 4-2 abbiamo preso un po’ di paura, quel gol contro l’andamento del gioco, visto che eravamo in powerplay, ci ha fatto male. Abbiamo giocato più per non subire reti che per realizzarne altre e dopo il 4-3 abbiamo sentito la fiducia nei nostri mezzi svanire». Dalle parole di Floran Douay si intuisce come l’Ambrì Piotta debba svolgere un grande lavoro mentale per lasciarsi alle spalle il pareggio nell’andata dei play-in.
L’attaccante francese al 35’ e Michael Spacek al 48’ hanno mancato le due occasioni che si sarebbero potute tramutare nella mazzata definitiva per il Lugano: «Sul 4-1 la partita andava gestita – continua il ventinovenne nativo di Sallanches –, abbiamo avuto alcune occasioni per fare anche la quinta rete, ma non è normale finire in parità. È una lezione che dobbiamo imparare per la prossima volta che ci ritroveremo in vantaggio di tre reti».
Insomma, più che di un pareggio sembra di stare parlando di una sconfitta: «Quando siamo rientrati negli spogliatoi al termine del confronto nessuno era contento, è ovvio che dopo aver subito una rimonta così ci sia poco da sorridere. Ma è anche vero che se avessimo vinto ieri a Lugano avremmo comunque dovuto conquistare un successo».
Oggi però soltanto chi non è stato impiegato ieri si è allenato sul ghiaccio, è stata una scelta per preservare più il fisico o la mente? «Ritengo che c’entrino entrambi i fattori, siamo già tra virgolette in un periodo di playoff, quindi dobbiamo anche pensare a tenere le gambe fresche, chi facendo stretching, chi pedalando. Domani faremo un bell’allenamento al mattino, poi saremo pronti per giocare».
Il fatto di aver sprecato il quadruplo vantaggio, può essere un ulteriore elemento di pressione nei vostri confronti? «La pressione è sul Lugano, gioca in casa ed è un club che guarda sempre alla parte alta della classifica. Sappiamo che sarà dura giocare di fronte ai loro fan, ma siamo fiduciosi di poter vincere».
D’altro canto l’ultima volta che l’Ambrì si era qualificato per i preplayoff, nel 2022, aveva sì vinto la prima partita, ma poi ad accedere ai quarti di finale era stato quel Losanna in cui militavi anche tu… «In effetti non è perché si vince la prima partita che tutto è deciso, nell’hockey può succedere di tutto. Quella serie me la ricordo bene, avevamo perso la prima partita in casa, poi eravamo venuti a vincere alla Gottardo Arena, nonostante un inizio complicato, per poi chiudere i conti in gara 3. Tutto ciò per dire che anche se non sono ancora i playoff, il tipo di gioco lo è, nulla è garantito e tutto può succedere».
In vista della rivincita di domani va però tenuto conto anche di quanto si è visto di positivo, in particolare in fase offensiva… «Abbiamo fatto una buona prestazione, escluso il terzo tempo, che dovevamo gestire meglio. Spesso quando si è in vantaggio di due o tre gol si tende a giocare più difensivamente, invece di continuare ad attaccare. È la stessa cosa che era successa alla Francia negli ottavi degli Europei di calcio contro la Svizzera. Una volta che si inizia a concedere metri e spazi iniziano i problemi».
Forse avete sottovalutato la reazione del Lugano o eravate convinti di aver chiuso in anticipo la pendenza? «Penso che molta gente dopo il secondo tempo era convinta che la partita fosse ormai chiusa, forse anche noi giocatori inconsciamente lo abbiamo pensato ed è esattamente ciò che non bisogna mai fare».
A lanciare la rimonta bianconera è stato il punto di Luca Fazzini, caduto appena un minuto dopo il 4-0 di Inti Pestoni. Resistendo qualche minuto in più avreste verosimilmente insinuato maggiormente il dubbio nella testa degli avversari… «Sappiamo che i cambi immediatamente successivi a una rete a proprio favore sono molto importanti, bisogna assolutamente evitare che gli avversari segnino subito, invece è andata così. Ma penso che se all’inizio del campionato ci avessero detto che ci saremmo giocati l’accesso ai quarti di finale in una partita secca a Lugano avremmo sicuramente firmato. Abbiamo ancora una buona possibilità per qualificarci, dovremo andare tranquilli e fare il nostro gioco, cambio dopo cambio».