laR+ il dopopartita

‘Le piccole cose hanno fatto la grande differenza’

Il Lugano lotta con generosità tra sfortuna e infortuni, ma cede allo Zurigo. Wolf: ‘Dobbiamo essere più coesi come squadra’

Nell’emergenza Wolf si è ritrovato in attacco: ‘Mi era già capitato nelle giovanili’
(Ti-Press/Crinari)

Lugano – Se la sconfitta del Lugano contro lo Zurigo rispecchia quanto visto sul ghiaccio della Cornèr Arena, non si può certo dire che lo sforzo messo sul ghiaccio dai padroni di casa venga ripagato degnamente. Anzi, per quanto concerne la sfortuna, tra infortuni, gol annullati, decisioni arbitrali dubbie – qualche penalità in più nei confronti dei Leoni ci poteva sicuramente stare – e ferri, la lista di possibili intoppi è praticamente completa.

Tuttavia il divario accumulato nella prima metà di gara, con le reti di Andrighetto e Chris Baltisberger si rivelerà poi essere incolmabile. E quando finalmente LaLeggia riesce a trafiggere Hrubec, si mette di mezzo la panchina ospite, chiamando un coach’s challenge che evidenzia un precedente fuorigioco. Dal possibile 2-1 si passa in soli 48 secondi al 3-0, con Malgin che nel terzo offensivo fa quello che gli pare. Poi finalmente arriva il gol ticinese, di Zanetti, e nel finale i padroni di casa ci credono veramente, ma le loro speranze si frantumano sul palo centrato in pieno da Joly, che fa comunque il paio con quello colpito da Schäppi a inizio periodo centrale.

«Le piccole cose hanno fatto la grande differenza tra noi e lo Zurigo – spiega Bernd Wolf –. Senza dimenticare che i tigurini hanno una squadra davvero forte e sono stati molto cinici davanti alla nostra porta, sfruttando al meglio le occasioni che si sono creati. Peccato, la nostra pressione è stata costante, ma alla fine hanno vinto meritatamente. Aver perso Granlund a partita in corso per un infortunio (uscito al 27’ dopo uno scontro con Frödén si aggirava negli spogliatoi con le stampelle, fatto che rende molto difficile vederlo sul ghiaccio stasera, ndr) ci fa sicuramente male, ma non dobbiamo mollare ed essere ancora più coesi come squadra». I Lions, alla sesta vittoria consecutiva, impressionano soprattutto per la capacità di farsi valere tecnicamente e fisicamente con tutte le linee. Nel primo scontro diretto stagionale a spianare loro la strada aveva contribuito una delle peggiori prestazioni degli uomini di Gianinazzi. Che poi si erano rifatti alla Swiss Life Arena, esibendo il meglio del loro repertorio. Stavolta è arrivata una via di mezzo, che contro un avversario di questa caratura non basta.

Per vincere stasera a Langnau, una pista comunque non facile, serve il livello della seconda metà, proposto sull’arco di tutti i sessanta minuti. Poi ci sarà una settimana di pausa, sicuramente benvenuta sulle rive del Ceresio. Cormier ha portato dinamismo alla prima linea e in generale le seconde linee hanno svolto bene il loro lavoro, ma sicuramente qualsiasi aiuto in più è molto ben accetto.

L’annotazione

Le scelte obbligate e quelle sorprendenti

Già privo di Carr dall’allenamento di mercoledì (il canadese è scivolato e incrociando le gambe con un compagno ha rimediato un infortunio a un arto inferiore), Gianinazzi decisamente sarà stato tutt’altro che contento di vedere Granlund dover a sua volta alzare bandiera bianca in corso d’opera.

Fin dall’inizio infatti il tecnico bianconero, pur potendo contare su dodici attaccanti, sceglie di schierare Wolf all’ala della quarta linea. Con il forfait del finnico, Cjunskis, che fino a quel momento non aveva toccato ghiaccio, si ritrova inoltre in seconda linea, mentre Ruotsalainen viene promosso in prima. «È stata una serata un po’ particolare e un grosso cambiamento – osserva il numero 32 –. Ho dato il mio meglio, curando specialmente la parte difensiva del terzetto d’attacco, anche se a livello di timing e di velocità c’è una certa differenza. Da mercoledì sapevo che avrei potuto giocare davanti, quindi non è stata un sorpresa. Non è la prima volta che gioco in attacco, nelle giovanili ogni tanto venivo schierato come ala. Ma devo dire che è stata un’esperienza speciale».

Un ulteriore innesto straniero a questo punto pare necessario. Mentre per allungare la panchina ci sarebbero Werder e Bedolla, attualmente girati in Swiss League. Tuttavia nessuno dei due sta brillando: il primo, a Visp, è ancora a secco di punti dopo 25 partite, così come il secondo nei 15 incontri giocati con il Sierre. Negli U20 Elite si sta però illustrando il lettone Veckaktins (31 punti in 18 partite), che sia ora del suo debutto tra i grandi?