L'Ambrì Piotta incassa contro lo Zugo la quinta sconfitta consecutiva. Cereda: ‘Ma stavolta sono soddisfatto dell'attitudine’
Non usa giri di parole l’attaccante dell’Ambrì Piotta Jakob Lilja, per descrivere il problema principale che attanaglia la sua squadra in questo momento: «La sensazione è che il disco non entri, nonostante ci creiamo un sacco di maledette (la parola proferita in inglese non è esattamente questa, ndr) occasioni da rete. L’unica cosa che possiamo fare è continuare a tirare e diminuire gli errori in tutte le zone della pista».
Contro lo Zugo arriva infatti la quinta sconfitta consecutiva, in una partita in cui a farsi preferire sono prevalentemente i leventinesi, mentre gli ospiti si difendono con ordine e sfruttano praticamente ogni spazio concesso dalla difesa biancoblù, come il 3 contro 2 concesso a Herzog (anche se durante un powerplay ospite) per l’1-0, i dischi persi costati la seconda e la quarta rete e la troppa libertà lasciata a Martschini per l’1-3. «Penso però che sul terzo gol siamo stati puniti da un rimbalzo della balaustra che solo lui ha saputo leggere, mentre al momento del quarto gol, a un minuto dal termine, stavamo cercando di gettarci in avanti ed è così che è nato».
Quanto al powerplay leventinese, è andato a bersaglio alla prima opportunità in appena sette secondi grazie a Pestoni, ma poi ha fallito, nonostante delle buone trame, le sei successive. Troppe per sperare di vincere: «È proprio così, forse è la frustrazione a parlare, ma nonostante la nostra volontà di segnare c’è sempre qualcosa che va per il verso sbagliato. Se guardiamo all’andamento del match non eravamo per nulla inferiori e avremmo tranquillamente potuto vincere».
Avere il martedì libero vi potrà aiutare a preparare meglio le prossime sfide, contro Ajoie e Losanna… «Sicuramente, la cosa più importante sarà ripartire da zero a livello mentale e puntare a due successi prima della pausa delle nazionali».
Quanto alla partita dello svedese, è stato riunito con Spacek e Pestoni, ricreando un terzetto che a inizio stagione aveva fatto molto bene e che anche contro i Tori ha fornito numerosi spunti. Adesso però sono necessarie le reti, in particolare degli stranieri. Lilja negli ultimi quindici incontri ha infatti segnato due soli gol (di cui uno a porta vuota), così come Heed, Spacek appena uno, Virtanen (a secco però ormai da undici giornate) e Dauphin tre a testa. Numeri impietosi, dai quali emerge in parte il solo Formenton (quattro reti in quattordici presenze). «Come linea abbiamo segnato spesso, stavolta il gol lo avremmo anche meritato, ma non lo abbiamo fatto. Sicuramente nell’ultima decina di partite il contributo di punti, in particolare di noi attaccanti stranieri è stato piuttosto misero, i numeri sono chiari. Ogni partita è comunque una nuova occasione per tornare a essere un fattore di successo per la squadra, cosa che è l’obiettivo di tutti noi».
D’altro canto ci si è messa anche un po’ di sfortuna, tra pali (uno di Dauphin, in una dinamica molto simile al ferro colpito nel derby della Gottardo Arena) e uno di Formenton (deviazione su tiro di Virtanen, che sarebbe potuto valere il 3-3 al 54’) e la deviazione di pattino di Lilja che ha attraversato tutto lo specchio della porta, prima di spegnersi a lato, oltre un Genoni in ottima serata. «Non so veramente cosa dire, è frustrante, ma so che troveremo il modo di rimetterci in carreggiata».
Il contributo di un giocatore, straniero o no che sia, non può però limitarsi ai punti e allora sul fronte zugano a emergere è stato Niklas Hansson, autore di due blockshot tanto fondamentali quanto dolorosi, su Dauphin al 25’ e su Pestoni al 57’: «Conosco Niklas da quando giocavamo assieme al Rögle, il suo punto di forza è la spinta offensiva, ma anche in difesa sa il fatto suo, è veramente un buon giocatore».
Se il trentenne di Limhamn si dichiara frustrato, Luca Cereda si presenta di fronte ai giornalisti molto più sereno: «Se sono frustrato? No, dopo il derby lo ero decisamente di più, ma stavolta sono soddisfatto del passo in avanti fatto e dell’attitudine mostrata, non ho infatti visto nessuno abbattersi. Trovo che questa sia la miglior prestazione degli ultimi dieci giorni e che i ragazzi avrebbero meritato qualcosa in più, facendo un primo passo nella giusta direzione. Adesso dobbiamo proseguire con questo spirito».
Tuttavia non si può negare come i biancoblù stiano vivendo il loro momento più complicato, subito dopo aver vissuto quello più positivo: «Adesso siamo delusi di aver perso, così come lo eravamo venerdì, ma in questa lega non è mai facile vincere, periodi del genere capitano durante una stagione, adesso dobbiamo insistere per far tornare i rimbalzi dalla nostra parte e riuscire a sfruttare le nostre occasioni. Con Heed, Fohrler e Zaccheo Dotti abbiamo fuori tre dei nostri primi cinque difensori e ovviamente non è facile rimpiazzarli, anche se chi è sceso sul ghiaccio ha giocato bene. Il fatto di avere qualche giorno di pausa supplementare aumenta la speranza di recuperare qualche elemento in più».
Ha influito parecchio sull’esito del confronto quel secondo tempo giocato quasi interamente dalle parti di Genoni, ma in cui a segnare è stato Michaelis, a 19 secondi dalla sirena… «Cose del genere possono succedere e anche nel terzo tempo la squadra ha giocato bene, creandosi ancora diverse occasioni da rete».