I Rockets inaugurano la loro prima stagione nelle nuove vesti, domani contro il Basilea. Pastori: ‘Siamo partiti tardi, ma ora abbiamo voglia di iniziare’
La pioggia all’esterno e il freddo all’interno sono un contorno ormai autunnale all’allenamento dei Bellinzona Rockets. Sul ghiaccio una ventina abbondante di giocatori (tra cui i prospect girati dall’Ambrì (ovvero Dufey, Schönmann, Törmanen, Albis, Schelldorfer, Marha, Hedlund e Scilacci, mentre era assente Fadani) e i tre del Langnau (Schwab, Liechti e Dukurs) agli ordini di Sannitz, Scandella e dell’allenatore portieri Hüni. Da oggi si fa sul serio e la concentrazione è massima, l’unica valvola di sfogo è un gesto di rabbia quando un esercizio non riesce come sperato, così come la carica dei giocatori.
Lo conferma il difensore Michael Pastori: «Siamo pronti, ci stiamo preparando da parecchio tempo per questa partita e siamo tutti vogliosi di iniziare il campionato. Siamo tutti molto giovani, ognuno dà il massimo per le intere sedute di un’ora, un’ora e un quarto. Rispetto alle nostre avversarie ci siamo riuniti più tardi, ma abbiamo subito iniziato a lavorare e ora le cose iniziano a funzionare. Ho conosciuto Sannitz già l’anno scorso, nelle partite che ho disputato con l’U20 dell’Ambrì, è una bravissima persona, sarà anche per lui una nuova avventura».
Con una rosa così giovane, a 22 anni e con alle spalle oltre 100 partite in Swiss League sei già uno dei giocatori più esperti della squadra… «Ormai è da almeno due stagioni e mezza che gioco in Swiss League, ho dunque accumulato una certa esperienza e mi sento un leader in questo gruppo».
Tra l’altro qui a Bellinzona hai già giocato nelle giovanili, che effetto fa tornarci da professionista? «Sì, da molto piccolo ho giocato qui un paio di stagioni e adesso fa piacere essere di nuovo qui, è anche una bellissima città e speriamo che il pubblico ci accompagni in questa nuova avventura».
La prima partita, alle 20.15 al Csb, è contro il Basilea, un avversario relativamente abbordabile, per guadagnare punti, in ottica qualificazione ai playoff… «Non c’è una partita facile o una difficile, ma tutte combattute, sarà importante partire bene, di sicuro daremo il massimo ogni sera. Penso che potremmo giocarci l’ottavo posto soprattutto con Martigny e Winterthur, ma proveremo a rubare punti a tutti».
Hai pure avuto l’opportunità di giocare un’amichevole con la maglia dell’Ambrì… «Giocare un derby era il mio sogno, è stata un’esperienza fantastica ed emozionante e anche se era solo amichevole c’era un ambiente favoloso».
Anche fuori dal ghiaccio c’è fermento, alcuni operai ultimano i lavori, mentre il Ds Nicola Pini passa dal rispondere a una mail a una telefonata, per definire qualsiasi questione. Come, per esempio, il posizionamento degli sponsor sulla tenuta di gioco. «È da due mesi e mezzo che questa è la nostra quotidianità – spiega il presidente Matteo Mozzini –. Più che un trasferimento da Biasca alla capitale, si può parlare di una nuova edificazione, un nuovo decollo dei Rockets. Sono cambiati i rapporti tra azionisti, il nome, il cda, lo staff e i giocatori, praticamente tutto insomma. È stato un lavoro colossale, ma ora siamo pronti e più fiduciosi che mai. Oggi tutto è pronto per l’esordio dei Bellinzona Rockets e per accogliere le associazioni sportive della Turrita, alle quali offriamo l’entrata e una risottata. Il lavoro non finisce però con l’inizio della stagione, in particolare quello legato alle finanze. Resta fondamentale la ricerca di nuovi sponsor così come l’occuparsi di quelli che ci hanno già garantito il loro sostegno, come lo storico e fedele partenariato con Raiffeisen».
A proposito di Raiffeisen, a Biasca era lo sponsor della pista, un’iniziativa simile è in cantiere anche a Bellinzona? «Siamo chiaramente aperti a ogni proposta e in caso di interesse da parte di uno sponsor, nella discussione sarà coinvolta anche la città, proprietaria dell’impianto».
La prima risposta del pubblico è buona? «La campagna abbonamenti sta andando bene, potrebbe andare meglio, ma siamo fiduciosi che nelle prime settimane di campionato verranno vendute altre tessere. Rilanciamo l’appello, perché gli abbonati sono importanti sia per l’ambiente in pista, sia per le finanze. Oggi ci attendiamo all’incirca 400 persone, sarà una partita storica, l’unica prima volta dell’hockey professionistico a Bellinzona. È di giovedì, forse sarebbe stato meglio al sabato, ma perlomeno in stagione abbiamo pochissime concomitanze con gli impegni casalinghi dell’Ambrì. Per cui gli appassionati potranno seguire entrambi i campionati».
Chi non vi seguirà in pista potrà comunque guardare alcune partite su Sky, un passo in avanti rispetto all’anno scorso… «Sì, è un segnale incoraggiante, siamo contenti di vedere questo interesse, ma i ricavi dai diritti non tornano ai livelli di due anni fa. Inoltre stiamo adempiendo alle richieste della lega per offrire uno streaming di tutte le partite, a una qualità e a dei costi superiori rispetto all’ultima stagione. Per quanto riguarda la copertura mediatica, sappiamo che i due club di National League occupano buona parte della cronaca sportiva cantonale, ma confidiamo che i media percepiscano l’interesse attorno alla squadra e concedano lo spazio che la Swiss League merita».
L’amichevole contro l’Ambrì è stata un ottimo banco di prova, anche a livello organizzativo… «È stata un buon test per verificare che tutto funzionasse bene. Siamo stati sorpresi in positivo dell’affluenza e dalla voglia di hockey dei 1’350 spettatori, anche se già nei due giorni precedenti avevamo visto che la prevendita stava andando bene. A livello sportivo invece è mancata solo la vittoria, sfiorata, ma la squadra ha dimostrato carattere, sia contro i biancoblù sia nelle altre amichevoli. Poi ovviamente bisogna considerare lo stato di preparazione di ogni avversario».
Quali sono le sensazioni e le emozioni della vigilia, per quello che tra l’altro è l’unico appuntamento del giorno? «C’è emozione, perché, come detto, sarà una serata unica, per cui invitiamo tutti a essere presenti, per poter ricordare, magari tra dieci anni, questa serata in cui tutto iniziò. Non c’è apprensione invece per la squadra, perché staff e giocatori stanno lavorando bene, la coperta non sarà lunga o morbida come quella di altri club, ma c’è un ottimo spirito e i giocatori sono tutti bravi professionisti e bravi ragazzi. Sappiamo di avere gli occhi puntati su di noi, perché c’è molta curiosità verso i Bellinzona Rockets, ma siamo convinti che nessuno resterà deluso».
Tra le sfide da affrontare ci sono però anche l’inagibilità della pista di Biasca e il complicato attraversamento del Gottardo: «Ciò che è successo alla BiascArena è un pensiero in più, perché si ripercuote sulle altre piste del cantone, tra cui la nostra che però è già al limite dell’occupazione. Una situazione che evidenzia, sempre che ce ne fosse bisogno, la cronica mancanza di ghiaccio in Ticino, le cui infrastrutture non riescono a soddisfare l’enorme richiesta dei club. E ora anche il Gottardo, il cui attraversamento è un problema isolato per gli avversari ma ricorrente per noi. Speriamo che, come annunciato dall’Ustra, la situazione si risolva rapidamente, ma il precedente del tunnel ferroviario non è benaugurante».