Hockey

In un tranquillo sabato di tensione il Lugano ce la fa

Partita pazza e incerta fino all’ultimo, ma i bianconeri di Gianinazzi agguantano il posto ai preplayoff. Dove, da martedì, sfideranno il Friborgo

Tutta la gioia di Giovanni Morini e Troy Josephs
(Ti-Press/Gianinazzi)
4 marzo 2023
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Una stagione in sessanta minuti, in una Cornèr Arena che trattiene il fiato in attesa di capire come finirà la sfida contro un Bienne arrivato a Lugano da fresco capolista, ma che oltre all’ammalato Säteri deve fare a meno anche dei vari Cunti, Rathgeb, Hofer, Hischier e Tanner, mentre i bianconeri si ripresentano in pista nell’esatta formazione reduce dal successo nel derby, quindi né Gerber, né Connolly (il quale non ha neppure ripreso ad allenarsi), oltre naturalmente ad Arcobello.

Non appena il primo disco tocca il ghiaccio, è subito partita vera. Con il Bienne che prova subito a piazzarsi nel terzo, ma la prima vera occasione è per Thürkauf, che però non trova il modo di battere Van Pottelberghe. Al contrario, i Seeländer non si fanno pregare: prima ripartenza del match, il Lugano si fa prendere in velocità, e sul centro di Rajala Kessler batte Koskinen con una finta. Insomma, peggior inizio non potrebbe esserci per i bianconeri, che però poco dopo possono beneficiare di una superiorità numerica, in cui però non riescono a pungere. Tuttavia, passano soli tredici secondi dal rientro di Künzle, e un’invenzione di Herburger dietro la porta offre a Zanetti il puck del pareggio. Ed è proprio quella linea, la quarta, a mostrare l’esempio ai compagni, al di là del pareggio. Caparbietà, abnegazione e grinta che contagiano poi il primo blocco: azione insistita di Marco Müller e Bennet, poi irrompe Granlund e con un tocco morbido batte sul tempo Van Pottelberghe, per il 2-1 al 9’53’’. L’entusiasmo è alle stelle, e quando Andersson, in powerplay (fuori c’è Schneeberger per uno sgambetto), sorprende il portiere con una conclusione dalla distanza, la pista esplode in un boato. Per Van Pottelberghe è il gol di troppo, e al suo posto sul ghiaccio entra Simon Rytz. A quel punto, il Lugano ha davvero il vento il poppa, e tutto ciò che fa gli riesce: come al 18’37’’, quando Klok s’accorge della presenza di Alatalo davanti alla porta, e il suo lancio viene toccato al volo dal difensore numero 22, che spiazza imparabilmente Rytz: Lugano 4, Bienne 1 alla prima pausa.

Di ritorno in pista, Antti Törmänen decide di rimettere tra i pali Van Pottelberghe, e naturalmente – punti nell’orgoglio – i Seeländer provano subito a reagire. Invece, sono nuovamente i bianconeri a colpire, con Marco Müller: incredibile ma vero, al 24’44’’ gli uomini di Gianinazzi sono addirittura avanti per 5 reti a 1. A quel punto, è il men che si possa dire, il Lugano sembra aver fatto il più del lavoro. Gli ospiti, però, provano a reagire, e alla mezz’ora esatta, proprio sullo scadere di una penalità inflitta a Fazzini, segnano il 5-2 con Sallinen. Lo stesso Sallinen che poco prima aveva già colpito un palo, con Koskinen ormai fuori causa. Quei tre gol di vantaggio i bianconeri dovranno imperativamente difenderli in ogni modo, possibilmente evitando la penalità del tutto inutili come quella di Thürkauf nell’epilogo del periodo centrale, comunque ottimamente gestita dai quattro giocatori in pista.

Inevitabilmente, il terzo tempo a Lugano si gioca con un occhio al ghiaccio e un orecchio a ciò che succede sulle altre piste, dove si vanno consolidando i vantaggi del Kloten a Davos e quello del Berna sullo Zurigo, mentre il Losanna rischia di rovinare tutto all‘ultimo nella sfida con lo Zugo. Il Bienne però non smette di giocare, ben sapendo che in ballo c’è sempre il primo posto in graduatoria. E quando, a 7’28’’ dal termine, Kessler trova il modo di mettere il terzo gol alle spalle di Koskinen, improvvisamente torna a crescere il nervosismo. Gli uomini di Gianinazzi debbono dimostrare di saper soffrire, mentre i bernesi cercano di mettere quanti più dischi possibile sulla porta bianconera: uno di questi, un missile di Gaëtan Haas, s’infila imparabilmente a fil di palo, a 3’49’’ dalla fine: Lugano 5, Bienne 4. Il coach ticinese a quel punto chiama il timeout, cercando di calmare le acque. Però non basta: al 56’52’’, Lööv trova il modo di pareggiare i conti, in un finale di partita in cui davvero il disco scotta. Il Lugano è in apnea, e il Bienne – che crede ancora nel primo posto in classifica – a 1’34’’ dalla sirena toglie dai pali Van Pottelberghe, per giocare a 6 contro 5. I bianconeri, però, riescono a difendere quel punto fino al termine, sinonimo di qualificazione ai preplayoff: ma se fino a qualche minuto prima (quand’era ancora in vantaggio 5-4) il Lugano era nono e avrebbe dovuto sfidare il Berna, alla fine chiude decimo: da martedì, se la vedrà con il Friborgo per un posto ai playoff. Quelli veri.

Per la cronaca, il secondo punto alla fine lo guadagnano quelli del Bienne, grazie al rigore decisivo battuto da Gaëtan Haas.

Lugano - Bienne (4-1 1-1 0-3 0-0; 0-1) d.r. 5-6
Reti: 1’30’’ Kessler (Rajala) 0-1. 4’13’’ Zanetti (Herburger) 1-1. 9’53’’ Granlund (Bennett, Marco Müller) 2-1. 12’54’’ Morini (Andersson, Thürkauf) 3-1. 18’37’’ Alatalo (Klok, Herburger/esp. Schneeberger) 4-1. 23’44’’ Marco Müller 5-1. 30’00’’ Sallinen (Olofsson/esp. Fazzini) 5-2. 52’32’’ Kessler 5-3. 56’11’’ Haas (Kessler, Rajala) 5-4. 56’52’’ Lööv (Haas) 5-5. Rigori: Kessler -, Marco Müller -; Brunner 0-1, Fazzini -; Olofsson -, Granlund 1-1; Künzle -, Bennett -; Haas 1-2, Carr -.
Lugano: Koskinen; Alatalo, Klok; Mirco Müller, Riva; Andersson, Guerra; Wolf; Bennett, Marco Müller, Granlund; Carr, Thürkauf, Patry; Fazzini, Morini, Josephs; Walker, Herburger, Zanetti.
Bienne: Van Pottelberghe (dal 12’54’’ al 20’ Rytz); Lööv, Schneeberger; Grossmann, Yakovenko; Forster, Delémont; Christen; Olofsson, Haas, Reinhard; Rajala, Sallinen, Kessler; Künzle, Sheahan, Brunner; Stampfli, Schläpfer, Froidevaux; Bärtschi.
Arbitri: Piechaczek (Ger), Hebeisen; Thomas Wolf, Urfer.
Note: 5’781 spettatori. Penalità: 2 x 2’ contro il Lugano; 4 x 2’ contro il Bienne. Tiri in porta: 30-31 (14-6, 12-12, 4-13). Lugano senza Arcobello, Connolly, Gerber (tutti infortunati), Stoffel, Villa e Fadani (in soprannumero); Bienne privo di Tanner, Cunti, Hischier, Hofer, Rathgeb (tutti infortunati) e Säteri (ammalato). Al 27’06’’ palo colpito da Sallinen. Timeout: 56‘11’’ Lugano, 58’52’’ Bienne. Bienne senza portiere dal 58’30’’ fino al 59’22’’ e dal 59’25’’ e fino al termine. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Marco Zanetti e Tino Kessler.