Il difensore canadese ex Ambrì ha la sua faccia su un bollo da cinquanta centesimi in Africa. ‘Perché? Davvero non lo so, ma nessuno mi ha chiesto nulla’
Il primo a essere sorpreso è proprio lui, quando ha scoperto che la sua immagine è finita su un francobollo Sierra Leone, Paese africano di 8 milioni e mezzo di abitanti posto più a nord dell’equatore e che s’affaccia sull’Oceano Atlantico. Paese in cui l’hockey non sanno neppure cosa sia, e soprattutto con cui non ha nulla da spartire Maxim Noreau, trentacinquenne difensore québecois atterrato in Europa nel 2011 per vestire i colori dell’Ambrì, e che dopo aver indossato le maglie di Berna e Zurigo da quest’anno suda in quella del Rapperswil. «Ho scoperto questa cosa un mesetto fa, quando mi ha contattato il mio agente – dice con il sorriso l’ex biancoblù, in un’intervista diffusa sul sito internet del ‘Rappi’ –. Da allora ho ricevuto un sacco di telefonate e messaggi, questo è sicuro. Si è poi scoperto che ci sono diversi atleti ritratti su quei francobolli».
E uno di questo è proprio lui (finito su un francobollo da 9800 Leoni sierraleonesi, l’equivalente di cinquanta dei nostri centesimi), con addosso la maglia del Canada ai Giochi olimpici del 2018 a Pyeongchang. La domanda che tutti si pongono, naturalmente, è cosa ci faccia Maxim Noreau su un bollo africano... «A essere onesto, non lo so neppure io – aggiunge –. Finora mi sono limitato a rispondere a qualche email e a diverse interviste, ma credo che nel weekend dovrò fare i compiti a casa e scoprire quali sono i retroscena che stanno dietro a questa decisione... Di sicuro nessuno ha chiesto il mio permesso, ma sinceramente questo episodio non cambierà la mia vita. Posso immaginare che per qualcuno di questi atleti la cosa possa anche provocare problemi, magari per aspetti legati a sponsorizzazioni, ma nel mio caso più che altro credo che sia qualcosa di comico».