Il Davos cerca il riscatto, il Team Canada il bis e ritorna anche l’Ambrì ‘per vincere’
Era dal 2019 che la «festa dell’hockey» come l’ha definita il presidente del comitato organizzatore Marc Gianola non si disputava più. La 94esima edizione della Coppa Spengler è però pronta per iniziare lunedì, con sei squadre da sei regioni linguistiche diverse «ciò che esprime al meglio lo spirito del fondatore Carl Spengler». Per la prima volta il torneo si era disputato novantanove anni fa, nel 1923, per sostenere il club gialloblù e tutto l’hockey, dopo il periodo buio del primo conflitto mondiale.
Chi più non vedeva l’ora del ritorno del torneo è indubbiamente la squadra di casa, che ha rimediato con un aumento di capitale ai mancati introiti (nell’ordine dei cinque-sei milioni di franchi) degli scorsi anni e che deve far dimenticare ai propri tifosi la figuraccia rimediata tre anni fa, con tre sconfitte in altrettante partite e la conseguente eliminazione ai quarti di finale per mano del Tps Turku. Il trionfo manca peraltro dal lontano 2011 e nel frattempo il record di vittorie è passato nelle mani del Team Canada, che proprio l’ultima volta ha staccato il Davos, portandosi in testa alla classifica con sedici successi.
Proprio i canadesi cercheranno di continuare il trend positivo degli ultimi anni di quattro successi nelle ultime cinque edizioni (e una sconfitta in finale, nel 2018, contro il KalPa Kuopio), grazie anche all’aiuto dei tre attaccanti del Lugano Daniel Carr, Brett Connolly e Kris Bennett. Le due squadre si affrontano nel gruppo Cattini assieme allo Sparta Praga, il cui obiettivo sarà di ripetere i successi del 1962 e del 1963 e riportare il trofeo in Repubblica Ceca per la prima volta dal 1982 (successo del Dukla Jihlava).
Nel gruppo Torriani assieme all’Ambrì Piotta ci saranno gli svedesi dell’Örebro (al debutto nel torneo e tra le cui fila milita l’ex Lugano Jani Lajunen), contro cui i biancoblù disputeranno l’incontro inaugurale e l’Ifk Helsinki (di ritorno a Davos per la prima volta dal 2004) dell’ex Julius Nättinen.
Ambrì che, oltre che dal difensore del Langnau Saarijärvi, sarà rinforzato anche dal centro del Ginevra Josh Jooris e dal suo futuro acquisto Nando Eggenberger (che rimarrà alla Gottardo Arena per tutto il mese di gennaio).
Alcuni dei biancoblù torneranno a Davos dopo l’esperienza del 2019, per altri si tratta del debutto come per Filip Chlapik (che potrebbe ritrovare gli ex compagni dello Sparta): «Sono eccitato all’idea di giocare il torneo, anche perché quand’ero in Canada guardavo le partite in televisione, mentre ero in palestra». Un altro debuttante, Zaccheo Dotti non si nasconde: «Andiamo per vincere». K.W./Ats