Grazie a sei reti nel terzo periodo Cervenka e compagni ribaltano gli Stati Uniti e ritornano sul podio
Dieci anni dopo l’ultima medaglia (ottenuta pure quella in Finlandia) la Repubblica Ceca ritrova il podio mondiale grazie all’8-4 inflitto agli Stati Uniti, letteralmente crollati nella seconda metà di gara, dopo che si erano ritrovati a condurre 3-1 alla prima pausa.
Il primo tempo è stato perlopiù a stelle e strisce: Kuhlman ha portato gli statunitensi in vantaggio a metà primo tempo e tre minuti dopo Gaudette ha raddoppiato con l’uomo in più sul ghiaccio. La reazione ceca è passata dal gol di Cernoch al 16’, ma a 12" dalla sirena Kuhlman ha firmato la doppietta con una rapida ripartenza in shorthand.
Nel secondo tempo la compagine di Kari Jalonen si ripresenta con Marek Langhamer al posto di Karel Vejmelka in porta. Smejkal ha nuovamente ridotto lo scarto a metà partita. David Pastrnak ha quindi pareggiato al primo minuto del periodo conclusivo.
Al 43’ capitan Cervenka porta per la prima volta in vantaggio gli europei, costringendo l’allenatore degli Usa Quinn a chiamare il timeout. La mossa si rivela però inutile visto che Pastrnak firma la doppietta 68" dopo, su grande assist di Jordan. La reazione statunitense si è rivelata essere innocua e David Kampf ha chiuso i conti in inferiorità numerica al 55’. Lo stesso Kampf ha infilato la porta lasciata sguarnita da Jeremy Swayman a due minuti dal termine, per il 7-3. Thomas Bordeleau e David Pastrnak (tripletta per lui) hanno poi firmato le aneddotiche ultime due reti.