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Le dodici fatiche del Lugano

I bianconeri vogliono sorprendere lo Zugo e prolungare il più a lungo possibile il loro percorso. Herburger: ‘Possiamo fare qualcosa di importante’

24 marzo 2022
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Dopo aver superato l’ostacolo Ginevra, al Lugano servono ora dodici vittorie, per riportare sotto le volte della Cornèr Arena (allora ancora denominata Resega) quel titolo che manca ormai da sedici anni e al quale il club punta se non già da quest’anno, nel corso delle prossime stagioni.

Contro i granata la squadra di Chris McSorley ha cambiato marcia, riuscendo così a qualificarsi per i quarti di finale in due partite. In tal modo è rimasto anche un po’ di tempo per recuperare le energie, dopo aver già fatto il pieno di fiducia: «Abbiamo trovato la nostra dimensione, dopo che le ultime partite di regular season non erano andate come volevamo – racconta Raphael Herburger –. Abbiamo iniziato bene con la trasferta a Ginevra e in casa con il pubblico a spingere è stato un po’ più facile».

L’anno scorso i bianconeri si erano fatti sorprendere dal Rapperswil, uscito dai pre-playoff eliminando il Bienne, questa volta invece toccherà a Herburger e compagni sfruttare l’energia scaturita dal turno qualificativo per andare a sgambettare lo Zugo. «Speriamo che ancora una volta la squadra in arrivo dai pre-playoff abbia la meglio. Lo Zugo è però la miglior squadra da anni, hanno un buon sistema di gioco che applicano in maniera relativamente costante per tutta la stagione. Ma siamo felici di avere questo compito e non vediamo l’ora di domani».

Per fare fuori i campioni in carica servirà però un cambio di rotta rispetto alla stagione regolare, quando i Tori si erano imposti in cinque dei sei scontri diretti, con un computo totale di 27 gol segnati e 12 subiti. «Finora lo Zugo ci è andato un po’ di traverso, ma nei playoff cambia tutto e sappiamo ormai come ci affrontano. Essendo favorito, la pressione è sulle spalle dello Zugo, ma sul ghiaccio si inizia da zero. Siamo tutti in eccellente forma e pronti per giocare una lunga serie».

Il Lugano può contare su tre giocatori laureatisi campioni l’anno scorso (Alatalo, Thürkauf e Abdelkader) e che potranno indicare la via verso il successo: «Sarà un compito di difficoltà erculea, ma abbiamo affinato tutti i dettagli e siamo pronti a iniziare. Anche a Zugo ci sono diversi giocatori con un passato a Lugano, ma di sicuro noi sappiamo bene come giocano loro. Possiamo ottenere qualcosa d’importante a patto di credere in noi stessi, sapendo che sarà difficile, del resto per nessuno è semplice laurearsi campioni».

A livello statistico emerge una leggera supremazia del power-play luganese, a fronte però del box-play zugano, risultato il migliore della lega: «Con le partite ancora più tirate power-play e penalty killing assumono ancora più importanza. Inoltre sarà necessario commettere meno falli possibili».

In seguito all’esclusione di Russia e Bielorussia, Herburger e Wolf dovrebbero poi avere la possibilità partecipare ai Mondiali di Helsinki e Tampere con la loro Austria, ripescata assieme alla Francia: «Sicuramente fa piacere che l’Austria sia ai Mondiali, ma in questo momento la concentrazione è sul Lugano, poi una volta conclusa la stagione vedremo in che modo sarà possibile aiutare la nazionale».

McSorley: ‘Davide ucciderà Golia’

Chris McSorley si presenta davanti ai microfoni con piena convinzione nei mezzi dei suoi: «È bello tornare a vivere i playoff. Ho già una buona esperienza di post-season, ma non sono mai stato così tanto fiducioso, in quanto dispongo di una squadra che ha legittime ambizioni, loro sono i campioni in carica, ma venerdì Davide riuscirà a uccidere Golia. Visto che già contro il Ginevra eravamo considerati sfavoriti, ma siamo ancora qua, ci teniamo volentieri questo ruolo. Loro hanno avuto una settimana per prepararsi, ma anche noi saremo pronti. Dovremo sicuramente fare degli adattamenti per fronteggiare il loro gioco, ma non devieremo certamente dal nostro stile».

Il Lugano arriva inoltre a questi quarti di finale in ottima forma, con gli ultimi innesti Abdelkader e Prince pienamente integrati, mentre Müller, Josephs e Herren sono tornati a disposizione, cosicché l’unico assente è Walker: «Abdelkader ha saputo portare a Lugano ciò che aveva già dato allo Zugo, ovvero leadership e carattere, mettendosi al servizio della squadra e dimostrando di essere esattamente quel giocatore di cui avevamo bisogno. Müller è uno dei migliori difensori in Svizzera, è il poliziotto che sorveglia il nostro terzo difensivo e una pedina fondamentale del nostro box-play. Contro il Ginevra gli abbiamo lasciato qualche giorno in più per riprendersi e abbiamo vinto la scommessa. Con Josephs, che è ancora day-by-day, e Boedker avremo inoltre delle buone opzioni per sostituire eventuali stranieri stanchi o sotto-performanti».