In vantaggio con Trisconi, i leventinesi calano a partire dal tempo centrale e vengono sconfitti 4-1
La tradizione che vede l’Ambrì in difficoltà contro il Rapperswil continua. I leventinesi, senza Fora (infortunio al legamento della spalla, per il capitano si prospetta un’assenza sino a poco prima di Natale), e privi dello squalificato Grassi, entrano bene in partita e nel primo tempo si fanno leggermente preferire ai padroni di casa. Poche le occasioni da reti, una di queste viene sfruttata da Trisconi al 14’. Per il numero 18 si tratta del primo gettone stagionale. Il grande rammarico è pero l’occasione a tu per tu contro Nyffeler non sfruttata da Pestoni. Dall’altra parte sono invece Cervenka (palo) e Djuse a sciupare due ottime possibilità.
La musica cambia decisamente nella seconda frazione. I padroni di casa alzano il ritmo, i leventinesi vanno in difficoltà, perdono più duelli e si rifugiano spesso con delle liberazioni vietate. I cambi lunghi costano forze importanti ad Heim e soci. E così i sangallesi vanno a nozze e segnano ben tre reti. Dapprima con Djuse al 25’, dopo splendido assist di Zangger, poi con Wick al 36’, abile a sfruttare un rilancio sbagliato di Ciaccio (l’unico errore del portiere, altrimenti autore di una solida prova) e infine con Vouardoux al 39. I locali, guidati dal maestoso Cervenka, godono di troppi spazi e sfruttano così alcune incertezze difensive biancoblù. Davanti Heim e soci combinano poco, ma ci sono dei rimpianti. Dapprima Kozun (forse ostacolato irregolarmente) e poi Zwerger soli davanti a Nyffeler si fanno ipnotizzare dal 26enne portiere.
Nella terza frazione l’Ambrì non pare avere gli argomenti necessari per mettere alle strette l’avversario. Anzì, sono proprio i ragazzi di Hedlund ad avere le chance migliori e a controllare la contesa senza troppi patemi d’animo. Solo nel finale i sopracenerini si rendono davvero minacciosi, ma il tiro di Pestoni colpisce solamente il palo. Nell’ultimo minuto arriva infine a porta vuota il 4-1 definitivo di Wetter.
uca Cereda analizza la sconfitta: «Nel primo tempo siamo stati un po’ meglio del Rapperswil, ma poi loro al rientro sul ghiaccio hanno pattinato di più, hanno vinto più duelli, noi invece abbiamo lavorato meno bene e dunque siamo stati giustamente puniti. Nell’ultima parte di gare siamo andati nuovamente un pochino meglio, ma non è stato sufficiente, anche perché non tutti avevano quella voglia necessaria di soffrire».
Cereda non fa nomi, ma preferisce concentrarsi sul collettivo. «Si perde e si vince tutti assieme, dobbiamo pretendere da noi di avere la capacità di soffrire maggiormente, attualmente non c’è per tutti i sessanta minuti».
A punire i suoi ragazzi sono stati anche gli episodi. «Abbiamo preso alcune decisioni sbagliate, in occasione di una rete gli abbiamo regalato il disco, in un altro invece abbiamo effettuato un cambio sbagliato». Cereda difende gli stranieri, il cui contributo a livello di punti e reti è troppo scarso attualmente. Il coach capisce però "la frustrazione” dei tifosi che si attendono di più da loro? «Sicuramente anche loro vorrebbero segnare e fare di più offensivamente, ma come già detto non sono nelle migliori condizioni attualmente, stanno soffrendo. In questo sono un buon esempio per gli altri. In particolare nelle ultime tre partite mi è piaciuto Kozun, sono convinto che sia questione di tempo, se continua cosî la fortuna girerà dalla sua».
A complicare la situazione c’ê la defezione di Fora. «È il nostro capitano, il nostro cavallo a tutta pista, ma ormai è così, significa che tutti dovranno dare ancora di più per sopperire alla sua assenza».