Come il 23 ottobre, i campioni svizzeri dettano legge, in una partita in cui i bianconeri non sfruttano le occasioni e finiscono col pagare l’indisciplina
Anche a Zugo il Lugano è costretto a masticare amaro. Con McSorley che decide di dare una seconda chance agli stessi uomini di sabato dopo la partitaccia contro il Servette, quindi rimettendo il canadese Leland Irving tra i pali invece di giocare la carta Fadani, scegliendo di sacrificare (e per la quarta volta di fila) il danese Mikkel Boedker. Nonostante qualche progresso, il risultato rimane lo stesso. Con il Lugano che becca altre sei sberle dai campioni svizzeri, come gli era già successo in casa il 23 di ottobre, quando finì 2-6.
Anche se, stavolta, l’inizio sembra essere ciò che si aspetta da una squadra reduce da quattro sconfitte nelle ultime cinque partite: energia, dischi in avanti e subito delle occasioni, la prima sul conto di Hudacek, la seconda su quello di Nodari. Il problema è che proprio il tiro ciccato dal difensore numero 88 lancia in contropiede Suri e Martschini, con nel mezzo il povero Mirco Müller che fa quel che può, al contrario del numero 46 che fulmina Irving con un tiro dei suoi. È già 1-0 dopo appena 56 secondi. E per i bianconeri l‘inizio in salita si fa ancor più ripido nove minuti dopo: in powerplay (fuori c’è Fazzini per uno sgambetto) quelli dello Zugo col disco fanno ciò che vogliono, al contrario dei bianconeri, che nella prima superiorità numerica al 4’18’’ non riescono neppure a piazzarsi nel terzo, e Bachfner nel vivo dello slot aggancia il disco che vale il 2-0, al 9’18’’. Insomma, esattamente come contro Bienne e Ginevra, il Lugano è costretto a correre appresso a un doppio svantaggio. In un primo tempo indubbiamente complicato (con lo Zugo che sfiora in un paio di occasione il terzo gol, come in occasione del palo di Martschini all’undicesimo), pur se i ticinesi chiudono il terzo in crescendo, sfiorando il gol a due minuti dal termine con Stoffel, l’ala di una quarta linea che nell’occasione è appena al suo terzo cambio della serata.
Il secondo tempo si apre come era finito il primo, cioè con il Lugano che ci prova: prima Müller, poi Hudacek le prime due occasioni. La più ghiotta, però, arriva al 24‘47’’, quando Hansson è costretto a fermare in extremis il canadese Josephs, che guadagna un disco a centroghiaccio e poi se ne va a sfidare Hollestein: a incaricarsi di battere il rigore è Fazzini, che però spara il puck sopra la traversa. Poco dopo quelli dello Zugo si fanno trovare in pista in sei, e durante quella penalità Thürkauf si ritrova sul bastone un disco dopo, dopo un passaggio azzardato di Kovar. E quando Irving compie il miracolo davanti a Martschini, tutti si dicono che adesso il famoso momentum è definitivamente passato dalla parte del Lugano. Invece no: appena qualche istante dopo lo svedese Anton Lander trova il modo di segnare il 3-0, dando un colpo al morale dei ticinesi. Che però non mollano: prima una traversa di Arcobello in powerplay, poi il 3-1 di Thürkauf addirittura in shorthand al 33’30’’, con Stoffel fuori per un colpo di bastone. Ma sulla stessa penalità, appena ventisei secondi più tardi, lo Zugo rimette tre lunghezze tra sé e il suo avversario, ancora grazie alla mira di Lander.
Quel gol, in pratica, spegne le emozioni in pista. E in un terzo tempo che si trascina stancamente, i padroni di casa trovano pure una quinta rete, con Suri dimenticato da tutti nel bel mezzo dello slot (5-1 al 46‘16’’) prima di sesto gol a firma Bachofner in superiorità numerica (al 51’21’’), dopo che Traber si becca una doppia penalità minore.
Zugo - Lugano (2-0 2-1 2-0) 6-1
Reti: 0’56’’ Martschini (Suri) 1-0. 9’18’’ Bachofner (Djoos/esp. Fazzini) 2-0. 29’51’’ Lander (Bachofner, Klingberg) 3-0. 33’30’’ Thürkauf (Chiesa/esp. Stoffel!) 3-1. 33’56’’ Lander (Djoos/esp. Stoffel) 4-1. 46’16’’ Suri (Martschini) 5-1. 51’21’’ Traber (Kreis/esp. Traber) 6-1.
Zugo: Hollenstein; Hansson, Stalder; Schlumpf, Gross; Djoos, Kreis; Cadonau; Klingberg, Lander, Bachofner; Martschini, Kovar, Suri; Allenspach, Müller, De Nisco; Hofer, Leuenberger, Stehli.
Lugano: Irving; Riva, Alatalo; Müller, Nodari; Chiesa, Wolf; Arcobello, Morini, Fazzini; Josephs, Thürkauf, Hudacek; Bertaggia, Herburger, Vedova; Stoffel, Walker, Traber.
Arbitri: Wiegand, Dipietro; Cattaneo, Wolf.
Note: 6’423 spettatori. Penalità: 4 x 2’ contro lo Zugo; 9 x 2’ contro il Lugano. Tiri in porta: 27-25 (12-4, 8-14, 7-7). Zugo senza Herzog (squalificato), Zehnder, Simion, Senteler (infortunati) e Wüthrich (ammalato); Lugano privo di Carr, Guerra, Loeffel, Fatton, Schlegel e Boedker (straniero in soprannumero). Pali: 10’04’’ Martschini, 31’30’’ Arcobello. Al 24’47’’ rigore sbagliato da Fazzini (fallo d’emergenza di Hansson su Josephs). Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Anton Lander e Calvin Thürkauf.