'Promosso' a titolare fisso dall'infortunio di Conz, il 31enne mantiene i piedi per terra: 'Voglio garantire alla squadra le chance di vincere'
Sabato, contro il Ginevra, alla Valascia, in sessanta minuti sono sfilati il passato, il presente e il futuro in fatto di portieri in biancoblù. Con Manzato sul fronte del Servette, e Conz unitamente a Ciaccio (schierato dopo l'infortunio rimediato dal giurassiano nel corso del terzo tempo) sul quello leventinese. Con il primo che in Leventina aveva giocato fino al termine della passata stagione, il secondo con un contratto che lo lega ai biancoblù fino al termine della corrente stagione (ma con buone probabilità di rinnovo), e il terzo, approdato alla Valascia questa primavera, e che vestirà la maglia dei leventinesi fino al temine del campionato 2022/23.
E proprio Damiano Ciaccio è una delle scommesse vinte da Paolo Duca nella campagna acquisti in vista della corrente stagione. Portandolo in Leventina, il direttore sportivo dei leventinesi è riuscito riproporre un tandem di portieri molto affiatato. Una squadra a sé. Non a caso Cereda, in partita li ha regolarmente alternati, titolarizzando sei volte Conz e otto il 31enne nativo di Grandson, ma con origini siciliane da parte del padre. A cui ora, complice l'infortunio di Conz, fino a febbraio spetta l'incombenza di difendere la porta leventinese. «Sì, è una bella responsabilità, ma questo non cambia granché la mia routine - premette Ciaccio -. Che tu sia titolare o riserva, non fa differenza: in allenamento devi sempre dare il massimo, e anche in partita devi costantemente essere pronto ogni evenienza. Come quella che si è appunto verificata nel terzo della partita contro il Ginevra». Senza una vera concorrenza ci sarà forse un po' più di pressione sulle tue spalle... «Di pressione, un portiere ne ha sempre: non penso che il fatto che per diverse settimane non ci sarà Benji la possa ulteriormente aumentare. Mi spiace per lui, per il suo infortunio: Benji non è solo un 'concorrente', ma anche un ottimo compagno, un amico; spero si possa rimettere al più presto». A cosa hai pensato quando sabato, al 44'13" ti sei ritrovato in pista? «All'inizio pensavo che Benji fosse dolorante per una discata: non avevo capito che l'infortunio era più serio. Poi tutto è andato così velocemente che di tempo per pensare non he ho avuto molto: quando capitano cose così, devi essere subito pronto, pronto a dare il meglio di te. Anche se non è facile, visto che dal riscaldamento prepartita è passato diverso tempo, gran parte del quale trascorso appoggiato alla transenna o seduto in panchina. Per non farti trovare impreparato è comunque fondamentale restare sempre concentrato su quanto accade in pista». È stata anche l'occasione per riscattarsi ventiquattro ore dopo essere stato rimpiazzato a partita in corso, a Rapperswil: «Sì, sicuramente mi ha fatto bene ritrovare subito il ghiaccio per avere l'opportunità di riscattarmi. Ed era importante vincere quella partita, contro un avversario di grosso calibro».
Domani contro il 'tuo' Langnau, di cui avevi vestito la maglia dal 2014 al 2020, un po' di pressione ci sarà comunque... «Beh, sì, contro i miei ex compagni sarà sicuramente una partita particolare per me. Alla Ilfis, in occasione del primo confronto stagionale, non avevo giocato, ma sentivo una certa emozione per quella partita. Stavolta li riceveremo alla Valascia: forse non sarà così particolare, ma un po' speciale lo sarà comunque». E, nei panni dell'ex di turno, che consigli ti senti di dare ai tuoi compagni? «A grandi linee il sistema di gioco del Langnau lo conosciamo: non ho consegne particolari per i miei compagni, se non quello di mantenere sempre al massimo la concentrazione in ogni frangente di gioco. Giocatori da tenere particolarmente d'occhio? Non saprei, anche perché da una stagione all'altra sono diversi i volti nuovi approdati alla Ilfis». Vivrai la partita come una sorta di derby personale? «Meglio non pensare agli aspetti emotivi: rischi solo di perdere energia e la concentrazione. Preferisco considerarla una partita come le altre».
Come sta andando la tua stagione? «Contento sì, appagato no: per come stanno andando le cose, sul piano personale posso ritenermi soddisfatto. Tuttavia non sono il tipo che si accontenta: a me piace cercare di fare sempre un passo in più, di migliorare ancora, per cui cerco di guardare avanti, e fissarmi nuovi obiettivi. Questo vale tanto per me quanto per la squadra». Ti sei fissato qualche obiettivo per i prossimi due mesi? «Voglio continuare a dare una chance alla squadra di vincere ogni partita con le mie parate».