Hockey

Violenze alla Valascia: 'tifosi' vodesi denunciati

Sono 37 le persone finite nel mirino della polizia del Canton Vaud, dopo gli scontri tra Ambrì e Losanna e alla partita di calcio Losanna-Thun.

27 settembre 2018
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La polizia vodese ha denunciato 37 persone dopo le violenze commesse in occasione della partita di hockey tra Ambri-Piotta e Losanna lo scorso 14 gennaio in Leventina e dopo la partita di calcio tra Losanna e Thun nel capoluogo vodese il 13 maggio. Sono stati inoltre decisi divieti di accesso agli stadi o nelle zone circostanti.

Per la prima volta, due tifosi losannesi – uno svizzero di 19 e un italiano 26 anni – saranno anche obbligati a presentarsi a un posto di polizia nel loro comune di domicilio in occasione di ogni incontro giocato fuori casa dal loro club, "al fine di prevenire al massimo il rischio di recidiva", indica una nota diramata oggi.

Fra gli hooligan, tra i 20 e i 42 anni, denunciati ai Ministeri pubblici di Vaud e Ticino – di nazionalità svizzera, francese e italiana – figura anche una donna, precisa nel comunicato la polizia cantonale, che ha collaborato con i servizi di sicurezza dei club e con la polizia cantonale ticinese per i fatti avvenuti ad Ambrì.

Diversi ultrà losannesi implicati nelle violenze in entrambe le partite sono stati sanzionati con tre anni di "divieti di perimetro" da parte della polizia cantonale e fino a tre anni di divieto d’ingresso negli stadi nazionali dai club. Essendo le sanzioni cumulative, potranno comportare fino a sei anni di bando dagli stadi, precisa la polizia vodese. Queste misure – aggiunge – sono state completate con multe e divieti d’accesso allo stadio della Pontaise e a quello progettato della Tuillière di una durata di cinque anni e di 10 per i recidivi, conclude la nota di polizia.

Lo scorso 20 agosto la polizia cantonale ticinese aveva annunciato che 37 persone sono state oggetto di una sanzione amministrativa come previsto dal Concordato sulle misure contro la violenza in occasione di manifestazioni sportive. Nel comunicato si indicava inoltre che altre cinque persone, di nazionalità tedesca, sarebbero state colpite da misure analoghe nel corso delle settimane successive.