Formula 1

Bernie Ecclestone condannato per frode fiscale

L'ex patron della Formula 1 non ha dichiarato quasi mezzo miliardo di franchi depositati a Singapore; per lui 17 mesi con la condizionale

12 ottobre 2023
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L'inglese Bernie Ecclestone, 92 anni, è stato riconosciuto colpevole di frode fiscale: ha infatti omesso di dichiarare ben 442 milioni di franchi che aveva depositato a Singapore fra il 2013 e il 2016. L'ex patron della Formula 1, per questo reato, ad agosto 2022 si era dichiarato non colpevole. Ecclestone è stato condannato a 17 mesi di reclusione, sospesi per due anni.

Dopo essersi inizialmente dichiarato non colpevole nell'agosto 2022, alla fine ha ammesso le accuse a suo carico in un'udienza alla Southwark Crown Court di Londra, un mese prima dell'inizio del processo. Ha inoltre accettato di pagare quasi 722 milioni di franchi per risolvere la controversia con le autorità fiscali britanniche. "Mi dichiaro colpevole", ha dichiarato il miliardario britannico, in abito scuro e cravatta grigia.

Secondo il procuratore Richard Wright, Bernie Ecclestone aveva dato una risposta "falsa o fuorviante" quando aveva detto di non avere alcun trust non dichiarato, né nel Regno Unito, né all'estero. "Ora riconosce che le tasse devono essere pagate", ha aggiunto. La Procura britannica ha autorizzato l'incriminazione dell'ex boss della F1 al termine di un'indagine fiscale definita "complessa e internazionale".

L'avvocato di Bernie Ecclestone, Christine Montgomery, ha dichiarato alla corte che il suo cliente "si rammarica amaramente degli eventi che hanno portato a questo processo penale". Non è la prima volta che Bernie Ecclestone si scontra con la legge. Nel 2014 aveva ottenuto la sospensione del processo per corruzione in Germania pagando 100 milioni di dollari. Bernie Ecclestone è stato perseguito per aver pagato quasi 40 milioni di franchi nel 2006 e nel 2007 al banchiere tedesco Gerhard Gribkowsky, che lavorava per la banca statale bavarese Bayern LB, per concludere la vendita dei diritti della F1 al fondo di investimento CVC Capital Partners.

Pilota di breve durata alla fine degli anni Cinquanta e poi capo del team Brabham, l'uomo d'affari britannico, la cui fortuna è stata stimata dalla rivista Forbes in oltre 2,5 miliardi di sterline, è ampiamente considerato l'architetto della trasformazione della F1, diventata sotto la sua gestione un business redditizio. Alla fine degli anni 70 era stato uno dei pionieri della commercializzazione dei diritti televisivi degli eventi sportivi.

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