Il sette volte campione del mondo s’oppone al giro di vite su piercing e collane al volante, deciso nel 2005 ma mai applicato. ‘I problemi sono ben altri’
Dopo aver già fatto un primo invito in occasione del Gp d’Australia, a partire dal Gp di Miami in programma domenica la Federazione automobilistica internazionale ha introdotto il divieto di gareggiare con oggetti metallici a contatto con il corpo per ridurre un ulteriore rischio di ustioni in caso d’incendio a bordo: banditi orecchini, collanine, bracciali e piercing, ma d’ora in poi anche le mutande, tanto per fare un esempio, dovranno essere ignifughe. Una misura, realtà, introdotta per la prima volta nel 2005, ma che mai era stata veramente applicata. Adesso, però, il nuovo direttore di corsa della Fia, Niels Wittich, ha deciso di far applicare anche quella regola, per ragioni di sicurezza. ’Potrebbero esserci dei controlli prima del via’, ricordano dalla Fia.
Tra i piloti più penalizzati del Circus c’è naturalmente Lewis Hamilton, il sette volte campione del mondo abituato a stupire il paddock con look sempre più stravaganti, impreziositi da collane e altri vistosi accessori: «I gioielli che la Fia vieta? Non ho molto da aggiungere rispetto all’ultima volta – dice Hamilton nella conferenza stampa che precede le libere sul circuito della Florida – Credo sia un
passo indietro rispetto a quelli in avanti fatti come sport: sono 16 anni che li indosso, ci sono cose più importanti. Senza contare che nella monoposto porto soltanto gli orecchini e l’anello che ho al naso, e che neppure potrei togliere».
Pur di non cedere, Hamilton dice però anche di essere disposto a non scendere in pista nel weekend. «Che mi fermino, che lo facciano!» dice, aggiungendo ironicamente che «saremo comunque pronti e preparati, perché abbiamo dei piloti di riserva, e in questa città ce ne sono di cose da fare, quindi mi troverò bene in ogni caso».
Hamilton, però, vorrebbe evitare comunque una disputa che giudica superflua. «Ne parlerò a Mohammed (Ben Sulayem, il presidente della Fia, ndr), perché sono qui per essere utile a questo sport e pun
alleato di questo sport e abbiamo ben altri problemi da risolvere, ed è su quelli che dovremmo concentrarci».