Domenica si corre in Portogallo, circuito che si addice alle monoposto dei 'bibitari'. Così Lewis Hamilton dovrà nuovamente guardarsi le spalle
Siamo arrivati a un rush di Gran premi in un breve lasso di tempo, che comprende, in sequenza, Portogallo, Spagna e Montecarlo. Per un campionato mondiale di F1 in cui la situazione si definirà certamente meglio, e la lotta esistente tra Hamilton e Verstappen si farà più interessante. Mentre Stefano Domenicali, il Ceo del Circus, ha nel frattempo iniziato a rivelare sempre in modo più chiaro la sua visione di una F1 che sappia mettere l'ambiente al centro del suoi progetti, parlando di chiara e ulteriore spinta per l'ibrido, con benzine verdi provenienti da materie prime rinnovabili e una logica di attenzione al tema ecologico che possa dare alla concorrenza con la Formula E un senso compiuto entro il 2030.
Mentre Bottas, ieri, ha parlato bene sull'idea della gara sprint il sabato per stabilire la griglia di partenza, affermando che a nessuno interessava molto delle libere del venerdì. Un nuovo sistema di qualifica che, inizialmente, sarà provata su tre piste, quelle di Silverstone e Monza e in Brasile, pur coscienti del rischio annullamento molto alto di quest'ultima corsa. In pratica, al venerdì verranno definite le posizioni per la qualifica del sabato, quando si terrà una 'Sprint Race' della lunghezza di 100 km che definirà poi la situazione vera e propria per la partenza del GP della domenica. Per rendere sempre ancor più interessante la cosa, verranno attribuiti dei punti per la classifica del Mondiale (tre al primo, due al secondo e uno al terzo) ai primi tre qualificati.
L'idea molto di Domenicali è di riportare azione e divertimento alle gare un poco soporifere delle scorse stagioni. Certamente, a ciò si aggiungeranno pure gli effetti del 'budget cap' e della normativa tecnica unificata, che avvicineranno maggiormente i team.
Veniamo proprio al capitolo squadre, in cui siamo già alla prova del nove per almeno due piloti multititolati: Alonso e Vettel. Se del primo nessuno teme problemi quanto alle capacità di performance, ma semmai di adattamento alla sua Alpine, cosa che riesce assai invece bene a Ocon, per il tedesco c'è lo spettro di un possibile appiedamento in tempi brevi a favore del connazionale Hülkenberg. Il signor Stroll, oggi azionista di maggioranza di Aston Martin, non è certo personaggio che accetta con facilità l'assenza prestazionale di un pilota quattro volte campione del mondo. Vettel a sua volta teme di non ricevere lo stesso materiale e cura che ottiene "il figlio del padrone", secondo uno schema già vissuto alla Ferrari con Leclerc nella scorsa stagione.
Di Ferrari e del suo buon recupero, senza dubbio, abbiamo già scritto. Certamente è il team che ha migliorato maggiormente dal 2020 e che ha in portafoglio due piloti di talento, con Sainz pronto a maturare ulteriormente. I rapporti con Binotto nel paddock non sono semplici e su lui in particolare aumentano le voci secondo cui dietro l'apparente bonarieta' si nasconda un uomo dai modi duri, licenziamento di Vettel docet. Chiedere pure a Vasseur per conferme.
Proprio ieri eravamo a Hinwil, dove abbiamo notato come il team si sia molto concentrato sullo sviluppo in vista del 2022, Mondiale in cui il team svizzero avrà maggiori possibilità di ben figurare. Sul fronte dello sponsoring, Carlos Tavares, il Ceo di Stellantis, è uomo di motori, di corse e sincero innamorato del marchio Alfa Romeo: se da un lato la voce della Formula E balena nel gruppo, che già vi è presente con DS, e il marchio Maserati o Alfa Romeo vengono immaginati con budget assai inferiori alla F1, dall'altro, proprio per il valore storico e unico del marchio del biscione, è lecito sperare in un rinnovo almeno biennale del contratto in essere per il 2021, ed è linfa vitale per la scuderia svizzera. Anche perché per onestà giornalistica bisogna chiedersi cosa leghi davvero il signor Finn, che ne è proprietario invisibile e mai di disturbo: certo, si parla pur sempre di una persona benestante, ma un qualche ritorno sui tanti investimenti prima o poi li vorrà pure lui. Quanto alla monoposto di questa stagione, il giudizio è che non è male, e può tranquillamente ambire a un sesto, settimo posto nel Mondiale costruttori. Ci vorrà un poco di fortuna in più e qualche errore dei box in meno.
Eccoci, poi, alla lotta tra i due campioni, Hamilton e Verstappen. Per nostra fortuna Portimao si attaglia assai bene alla Red Bull e possiamo aspettarci grande lotta. Quello che è certo è che Perez non è Bottas, e noi reputiamo che questa sarà la sorpresa del 2021: il team dei 'bibitari' può secondo noi ambire almeno a un Mondiale costruttori che si conquista con la costanza di prestazione che per ora non rientra nella situazione sportiva e psicologica di Bottas.
Per chiudere, è oramai ufficiale che questa sarà l'ultima stagione di Philip Morris con Ferrari, un sodalizio decennale che ha sempre aiutato in modo enorme il team italiano. Pagando l'ingaggio dei piloti, ad esempio, oltre a molte attivita' coperte dai teli in quel di Fiorano. Una questione, questa, che la Rossa saprà certo gestire al meglio, ma si tratta comunque di un altra cosa che narra dei cambiamenti in corso che l'emergenza Covid-19 ha certamente accelerato.