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Yakin sceglie Rieder per sostituire Widmer

Il tecnico rossocrociato schiera la migliore formazione possibile, con Embolo al centro dell'attacco. L'Italia passa a una difesa a quattro

29 giugno 2024
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L'ora della verità è arrivata. Tra meno di sessanta minuti Svizzera e Italia scenderanno sull'erba edll'Olympiastadion di Berlino per giocarsi l'accesso ai quarti di finale di Euro 2024. I due selezionatori hanno appena consegnato all'Uefa i rispettivi undici iniziali. Poche sorprese da parte di Murat Yakin, il quale schiera la migliore formazione possibile, alla luce di quanto è capitato nelle prime tre partite della fase a gironi. A sostituire lo squalificato Widmer sarà Fabian Rieder (non Stergiou come in un primo tempo ipotizzato), il cui posto sulla fascia destra dell'attacco è stato affidato a Vargas. Questa la formazione scelta dal cittì elvetico: Sommer tra i pali, difesa a tre con Schär, Akanji e Rodriguez, centrocampo a quattro con da destra Rieder, Freuler, Xhaka e Aebischer, terzetto d'attacco formato da Vargas, Embolo e Ndoye.

Molti più cambiamenti, invece, per un'Italia che sin qui non ha convinto. Fuori Calafiori per squalifica, il suo posto lo prende Mancini al fianco di Bastoni, con Di Lorenzo e Damian (quest'ultimo per Dimarco infortunato) sulle fasce. Centrocampo a tre con Cristante, Fagioli e Barella, davanti ai quali giocheranno Chiesa, Scamacca ed El Shaarawy.

Una nota a margine. Per la prima volta negli ultimi tre giorni, oggi a Berlino la giornata è stata soleggiata e senza una nuvola sin dal primo mattino. È piena estate, con la colonnina di mercurio che ha raggiunto i 30° centigradi. In campo il calo sarà un fattore: chi sta meglio fisicamente avrà una carta in più da giocare.

Viaggio in treno, tutt'altro che sereno

Durante la giornata, la città è rimasta tranquilla. Se a Francoforte per la sfida con la Germania, e ancor di più in una Colonia invasa dalla Tartan Army, il centro città era stato invaso da tifosi colorati e festanti, sotto la Porta di Brandeburgo, per altro recintata e chiusa in attesa dell'apertura della Fan Zone, fin dalle prime ore del mattino ad accalcarsi sono state soprattutto frotte di turisti, per altro un po’ delusi all’impossibilità di avere accesso a uno dei monumenti più iconici della capitale tedesca, così come al Grosser Tiergarten e al monumento dell’Olocausto. Tra comitive di statunitensi, qualche spagnolo, molti argentini e i soliti giapponesi, qualche maglia rossocrociata faceva capolino, in numero considerevolmente superiore a quelle azzurre, per quanto allo stadio le due tifoserie dal punto di vista numerico dovrebbero equivalersi. Tra i tifosi della Nati, anche un gruppo di momò, precisamente di Mendrisio, giunto a Berlino in mattinata dopo un viaggio a dir poco rocambolesco… «Puoi chiamarlo allucinante. Anche perché a Basilea ci hanno cancellato il treno, per poi farci arrivare a Berlino via Francoforte, dopo un cambio per il quale abbiamo avuto a disposizione un minuto uno. Alla fine ce l’abbiamo fatta, ma che stress».

In effetti, la comitiva ticinese ha toccato con mano uno dei grandi problemi che stanno affliggendo l’organizzazione di Euro 2024. La Deutsche Bahn sta facendo, come si direbbe in buon dialetto, la figura del cioccolataio. Tra ritardi di ore e treni cancellati, non si sa quando si arriva, ma meno ancora si sa quando si parte. Spostarsi da una città all’altra può essere un gioco da ragazzi, ma se la sorte ti gioca contro diventa una sorta di corsa a ostacoli.

Alla fine, gli amici ticinesi ce l’hanno fatta e hanno avuto a disposizione tempo a sufficienza per smaltire il viaggio e lasciar crescere la tensione… «Non me lo dire, è da una settimana che sono in fibrillazione. Questa è la madre di tutte le partite, come un derby tra Ambi e Lugano. Anzi, come gara 7 di un derby tra Ambrì e Lugano».

Quella per Svizzera - Italia sarà una toccata e fuga… «Domani mattina riprenderemo il treno per tornare in Ticino. I quarti di finale? Facendo tutti gli scongiuri necessari, sarebbe bello, tuttavia è troppo difficile trovare i biglietti. Questa volta ci è andata bene, difficile che la fortuna ci dia una mano una seconda volta».

Abbiamo preferito astenerci dal chiedere pronostici di sorta, per motivi di scaramanzia nessuno di loro avrebbe risposto in modo sincero.