Una sfida svanita ai rigori sia nel 2006, sia tre anni fa. In 61 partite, soltanto otto vittorie rossocrociate, ma ben 24 pareggi
Prima o poi doveva capitare. Ed è giusto che sia capitato proprio qui, in Germania. Dove tutto è iniziato, diciotto anni fa. La sera del 26 giugno 2006, quando nell’ottavo di finale della Coppa del mondo le sciagurate decisioni di Köbi Kuhn (ad esempio togliere Alex Frei al 117’) avevano contribuito a privare la Svizzera di un quarto di finale contro quella che sarebbe diventata la squadra campione del mondo. Con l’Ucraina, dal dischetto avevano sbagliato Streller, Barnetta e Cabanas e gli elvetici non erano riusciti a concretizzare il vantaggio del primo rigore fallito nientemeno che da Shevchenko. Quella Nati se ne tornò mestamente a casa, prima Nazionale a fare le valigie senza aver incassato nemmeno una rete (0-0 con la Francia e l’Ucraina, 2-0 con il Togo e con la Corea del Sud), con l’amarezza di non aver potuto affrontare un’Italia per la quale sarebbe stata un ostacolo molto più difficile da superare di quanto si era poi rivelata essere l’Ucraina.
La linea del destino avrebbe potuto far incrociare rossocrociati e azzurri anche tre anni fa, ma pure quella volta di traverso si misero i calci di rigore, quelli sbagliati da Schär, Akanji e Vargas e che consegnarono alla Spagna il biglietto per la semifinale di Euro 2020. E anche stavolta sembrava che il destino volesse metterci lo zampino, con il gol di Modric che avrebbe tolto l’Italia dal cammino rossocrociato. E invece, la rete di Zaccagni all’ultimo secondo ha rimesso le cose al loro posto, regalando al Ticino un derby che da qui a sabato sarà sulla bocca di tutti.
Allo stadio Olimpico di Berlino il cartellone proporrà la quarta sfida tra Svizzera e Italia negli ultimi tre anni, le uniche di questo millennio con tre punti in palio: dapprima l’incrocio della fase a gironi dell’ultimo Europeo con il netto e indiscutibile 3-0 a favore della squadra di Mancini, poi il doppio confronto per le eliminatorie mondiali, con due pareggi (e due rigori sbagliati da Jorginho), a causa dei quali l’Italia era stata costretta agli spareggi, andati poi a finire come tutti sappiamo.
Quella azzurra è la selezione che la Svizzera ha affrontato più volte nella sua storia. Dal 7 maggio 1911 (2-2 a Milano) sono stati ben 61 gli incontri ufficiali. Con risultati, invero, poco incoraggianti. Le vittorie rossocrociate, in effetti, sono state soltanto 8, per una percentuale di successi del 13,1%. Se prendiamo a paragone le grandi d’Europa, soltanto contro Spagna (8%) e Inghilterra (11,1%) le percentuali sono inferiori. A titolo di paragone, con la Germania siamo al 16,7%, contro la Francia si sale al 33,3%, con il Portogallo al 42,3% e con l’Olanda al 45%. Tuttavia, il numero di punti conquistati è assai più alto, perché se le vittorie sono state soltanto 8, in 24 occasioni le due nazionali si sono lasciate senza un vincitore. Con nessun altra squadra la proporzione di pareggi è così elevata.
Per trovare l’ultima vittoria rossocrociata bisogna però risalire nel tempo. Addirittura al 1° maggio 1993 e a quel gol di Hottiger nel vecchio Wankdorf, con il quale la Svizzera si era costruita la sua prima partecipazione alla fase finale dei Mondiali dal lontano 1966. Tra gli altri pochi successi, non si può dimenticare quello dell’ottobre 1982, quando un gol di Rudi Elsener aveva rovinato agli azzurri la festa per la vittoria del Mundial spagnolo. Ma, soprattutto, nella storia del calcio elvetico è diventata iconica la doppia affermazione ai Mondiali del 1954: il 2-1 della Pontaise (Ballamann e Hügi) e il 4-1 nello spareggio del St. Jakob (doppio Hügi, Ballamann e Fatton), di una Nazionale nella quale militava anche Ferdinando “Puci” Riva (del quale ricorre quest’anno il decennale della scomparsa). Quello di Basilea è stato l’unico precedente a eliminazione diretta tra le due selezioni e per decenni ha rappresentato il momento più glorioso del calcio rossocrociato, con il raggiungimento dei quarti di finale e la funambolica sfida contro l’Austria (5-7). Dal 2021, però, la Svizzera non è più costretta a pescare i suoi ricordi nei libri di storia. L’impresa di Bucarest contro la Francia è ancora vivida nella mente di tutti, dei tifosi come dei giocatori. Per rivivere quelle emozioni e regalarsi un altro quarto di finale (probabilmente contro l’Inghilterra), occorrerà superarsi contro l’Italia. Che mai come quest’anno, sulla scorta di quanto visto finora, sembra essere battibile… seba