Domani alle 15, a Colonia, la Nazionale di Murat Yakin esordisce contro l’Ungheria. Granit Xhaka: ‘Nella mia valigia ho messo un sacco di vestiti’
Battere l’Ungheria per ipotecare il passaggio agli ottavi di finale. L’Europeo della Svizzera inizia domani pomeriggio a Colonia con una di quelle partite che possono valere la qualificazione. Il che è abbastanza normale, in quanto l’esordio, in una fase finale, assume sempre un’importanza particolare. Per il risultato, certo, ma pure per la fiducia che una vittoria può infondere nella squadra. E andare ad affrontare la Scozia, mercoledì ancora a Colonia, con tre punti in classifica sarebbe di fondamentale importanza, in una manifestazione che dopo le prime tre partite eliminerà soltanto otto delle ventiquattro Nazionali al via.
Sulla carta, l’Ungheria dovrebbe essere la terza forza del girone, ma il suo appeal a livello europeo è senz’altro in crescita. Certo, contro la Svizzera vanta un bilancio positivo se si tengono conto tutti i 46 confronti diretti disputati (30 vittorie e 11 sconfitte), ma chiaramente deficitario per quanto riguarda le partite giocate dagli anni Novanta in poi: nelle ultime nove sfide, ad esempio, i rossocrociati si sono imposti sei volte e i magiari una sola, oltretutto in un’amichevole nel lontano 1998.
L’entusiasmo attorno alla Nazionale elvetica è tornato grande, ma Yakin e compagni dovranno innanzitutto far dimenticare il difficile autunno 2023 e, soprattutto, l’ultima partita disputata in una fase finale, chiusa con l’ignominiosa eliminazione in Qatar per mano del Portogallo (6-1, per chi l’avesse scordato). L’avvicinamento all’esordio di Colonia non è stato facile, con gli infortuni di due pedine importanti quali Zakaia ed Embolo, ai quali si è aggiunto quello di Zuber nell’ultima amichevole contro l’Austria. Una situazione che, però, sta pian piano rientrando, come ha confermato Yakin in conferenza stampa... «A eccezione di Zakaria e Zuber, i quali hanno svolto una seduta di allenamento a parte, tutti gli altri giocatori sono arruolabili».
Tuttavia, sulla formazione che il tecnico basilese manderà in campo a inizio gara, di dubbi sembrano non essercene. Praticamente impossibile la titolarizzazione di Embolo, appena recuperato dal guaio muscolare alla coscia, sarebbe un rischio troppo grande. Per contro, l’assenza di Zuber riapre le porte a Xherdan Shaqiri. La condizione fisica del fantasista è lungi dall’essere ideale, ma questa Svizzera ha bisogno dell’estro e della fantasia del numero 23, anche se a mezzo servizio o poco più. Yakin, ovviamente, non conferma e non smentisce... «Ci siamo preparati sia tecnicamente, sia tatticamente ai quesiti che l’avversario ci proporrà. So cosa aspettarmi e so che undici mandare in campo, non dovrò prendere decisioni dell’ultima ora. Di norma, questa conferenza stampa precede l’allenamento di rifinitura, mentre questa volta lo segue (la squadra si è allenata in mattinata a Stoccada prima della partenza per Colonia, ndr), ragione per cui i giocatori sono già informati di ciò che li attende».
L’Ungheria è reduce da una fase di qualificazione senza sconfitte (5 vittorie e 3 pareggi) e da una Nations League nella quale ha mancato l’accesso alle final four soltanto per un punto. Eppure, tutti considerano la Svizzera chiara favorita... «Noi rispettiamo tutti e non sottovalutiamo nessuno. Chiunque partecipi a una fase finale di un Europeo se l’è meritato sul campo. Mi aspetto un duello a viso aperto, la loro qualità non può essere messa in discussione».
Al fianco di Yakin, il capitano Granit Xhaka non ha perso l’occasione per far capire che la Svizzerra arriva a questo Europeo con non celate ambizioni... «Chi mi conosce sa che i “se” e i “ma” non li gradisco, tuttavia nella mia valigia ho messo tutto il necessario per una lunga permanenza in Germania. “Partita dopo partita” è il motto che quest’anno ci ha portato molto lontano con il Bayer Leverkusen ed è lo stesso che voglio adottare per la Nazionale. In questo momento siamo tutti focalizzati sulla sfida di domani, poi penseremo alle altre, una alla volta. Attendo con impazienza l’inizio di questo Europeo, noi tutti vogliamo dare un segnale importante fin dalla partita d’esordio».
Euro 24 dovrebbe rappresentare – i tifosi rossocrociati se lo augurano – il riavvicinamento, spesso sbandierato a parole, tra Murat Yakin e Granit Xhaka, il quale sembra trovarsi molto più a suo agio nel nuovo modulo con una difesa a tre... «Con i compagni non abbiamo mai discusso del modulo, è un tema che spetta al tecnico. Con Murat la relazione è ottima. Non ci sono mai stati problemi, siamo persone adulte, in grado di risolvere i problemi mediante la discussione. Abbiamo parlato molto e durante l’anno è venuto spesso a farmi visita a Leverkusen e adesso tutto va per il meglio. Tutto il resto è acqua passata...».
Se le parole e le intenzioni del capitano troveranno riscontro nella realtà, lo capiremo già domani pomeriggio nella splendida cornice dello stadio di Colonia.