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Filippo Colombo punta tutto sul cross-country

Al via i Mondiali di Andorra, con il ticinese che non disputerà la short-track ma unicamente la gara principale di domenica

26 agosto 2024
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Scatteranno mercoledì con la prova riservata alle mountain bike elettriche e alla staffetta mista, i Mondiali di Pal Arinsal, ad Andorra, che vedranno l’assegnazione delle maglie iridate anche nelle discipline del downhill, della short-track (le qualifiche già da martedì) e del cross-country olimpico. A poche settimane dalla distribuzione delle medaglie a cinque cerchi, dalla quale il movimento svizzero era rimasto escluso, l’appuntamento sui Pirenei servirà da terreno di rivincita per coloro i quali erano stati scartati dalle rispettive selezioni per Parigi. In particolare, sul fronte rossocrociato è particolarmente atteso alla prova il ticinese Filippo Colombo, la cui esclusione dalla prova olimpica a favore di Matthias Flückiger, aveva fatto scorrere fiumi d’inchiostro. Ad Andorra, il ticinese è atteso a una prestazione da protagonista, dopo il secondo posto colto domenica nella sesta tappa del circuito Cic Swiss Bike Cup a Basilea, battuto al termine di una volata spettacolare, soltanto da Vital Albin… «Aver conquistato il secondo posto mi ha dimostrato che la forma fisica è buona e che un risultato ad Andorra è alla mia portata – afferma Colombo –. Sarà una prova durissima, su un circuito super impegnativo e spero davvero di poter essere tra i protagonisti. Gareggeremo sul tracciato che di norma ospita le prove di Coppa del mondo e che, quindi, conosciamo molto bene».

La concorrenza – e pare paradossale doverlo sottolineare – sarà altrettanto agguerrita che alle Olimpiadi, competizione alla quale potevano prendere parte soltanto due atleti per nazione, ciò che aveva tagliato fuori molti possibili protagonisti appartenenti a scuole prestigiose come quella svizzera o quella francese. Non ci sarà – e questa è la defezione più importante – l’olandese Mathieu van der Poel. Tuttavia, sarà ai nastri di partenza il britannico Tom Pidcock, fresco di riconferma olimpica e campione del mondo in carica dopo il successo ottenuto lo scorso anno a Glasgow. Il quale potrà di fatto correre in casa visto che da anni risiede proprio nel Principato sui Pirenei. Sarà lui l’uomo da battere, ma occorrerà capire se sarà riuscito a mantenere il picco di forma dopo la cavalcata parigina, discorso che vale anche per il neozelandese Sam Gaze o per il francese Victor Koertzky… «Senza ombra di dubbio, il grande favorito per la vittoria sarà proprio il britannico – prosegue il neocampione nazionale –. Quello di Andorra è un percorso estremamente duro, tagliato sulle sue qualità. Il fatto poi di vivere lì gli ha sicuramente permesso di provare il tracciato con estrema cura e attenzione. È però un terreno lungo il quale non sono da scartare cadute e forature, per cui anche Pidcock non è al riparo da eventuali contrattempi».

Filippo Colombo da quasi tre settimane sta affinando la forma con un campo d’allenamento al Bernina. Mercoledì prenderà il volo alla volta dei Pirenei per un programma finalizzato sulla prova di cross-country di domenica 1° settembre… «Quest’anno non prenderò parte né alla staffetta, né alla short-track. Il motivo della rinuncia alla prova breve? Essenzialmente è legato al fatto che il Mondiale si svolgerà in altura e le qualifiche per la short-track inizieranno già domani (martedì, ndr). Le gare, inoltre, si disputeranno a 2'000 metri d’altitudine e ciò rende molto più difficile il recupero fisico, per cui ho deciso di focalizzarmi al cento per cento sulla gara di domenica. Sento di aver perso un po’ di esplosività – il motivo lo dovrò comprendere nei prossimi mesi – e la gara corta ha un senso soltanto se la si affronta con l’ambizione di conquistare una medaglia. Di conseguenza, ho preferito puntare a un buon piazzamento, magari a un posto sul podio nella prova di domenica e non sprecare energie difficilmente recuperabili in una short-track nella quale mi rendo conto di non avere possibilità di vittoria».

Una decisione facilitata dal fatto che ai Mondiali non è la short-track, bensì il ranking a stabilire l’ordine di partenza nel cross-country olimpico… «Martedì uscirà la nuova classifica e io dovrei avere un posto tra i primi dieci, sufficiente per garantirmi una buona posizione di partenza».

Il paese di La Massana si trova ad un’altitudine di 1'500 metri sopra il livello del mare, tuttavia il campo di gara toccherà i 2'000 metri, altitudine che in una disciplina come la mountain bike può farsi sentire… «Si sente eccome. In effetti, a livello di delegazione svizzera siamo organizzati con i camper, per cui dormiremo direttamente in cima agli impianti invernali, dove si trova la partenza del percorso. Dall’Engadina andremo direttamente ai 2'000 metri di Pal Arinsal e questo dovrebbe servire per l’ossigenazione del sangue. Essere perfettamente acclimatati è fondamentale, per cui tutti hanno effettuato uno stage in altura di almeno dieci giorni, mentre io mi sono sottoposto a un periodo un po’ più lungo che spero possa pagare il giorno della gara».

Una decisione in un certo modo forzata, per cercare di recuperare un leggero ritardo di condizione, dovuto a un episodio che lo stesso Colombo spiega… «Si tratta di un fatto che non ho voluto troppo pubblicizzare: a inizio agosto sono andato in Norvegia per prendere parte all’Artic Race, una prova su strada che mi sarebbe servita proprio nell’ottica del Mondiale di mountain bike. Purtroppo, sono incorso in una classica caduta di gruppo nella quale ho battuto la testa e mi sono procurato una commozione cerebrale, a causa della quale sono stato costretto a una pausa di una settimana, oltretutto in un momento importante del percorso di avvicinamento ad Andorra».

Uno stop che modifica, almeno in parte, quelle che erano le ambizioni per la gara iridata… «Il mio obiettivo era senza dubbio la conquista di una medaglia. In questo momento, però, la mia condizione è in ritardo sulla tabella di marcia, per cui ritengo più realistico pensare a un piazzamento nella top 10. Tuttavia, il percorso di Andorra apre la porta alla possibilità di sorprese, per cui tutto rimane aperto. Anche perché è difficile sapere quale sia il grado di forma dei principali avversari e quanti di loro siano rimasti motivati dopo i Giochi olimpici».

In casa svizzera, ad esempio, non si sa quali potranno essere le condizioni di Matthias Flückiger, costretto nei giorni scorsi a sottoporsi a un’appendicectomia e ovviamente in forse per la gara di domenica, mentre al via ci sarà sicuramente Nino Schurter… «Nel suo caso, tuttavia, sarà interessante capire come ha digerito una gara olimpica che per lui è stata una vera e propria scoppola. Conoscendolo, sono comunque sicuro che sarà lì davanti a lottare per la conquista di quello che sarebbe il suo undicesimo titolo iridato».

Una scoppola per Schurter, ma un duro colpo da digerire anche per Colombo per un’esclusione dal binomio rossocrociato che ha sicuramente fatto male… «Adesso, però, ho metabolizzato la delusione. Mi ci è voluto un po’ di tempo, ma ora sono focalizzato sui Mondiali e sulle ultime due prove di Coppa del mondo nelle quali conto di essere protagonista».

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