L'olandese è il grande favorito per la Parigi-Roubaix dopo il successo dello scorso anno e quello recentissimo al Giro delle Fiandre
Gli infortuni, anche di grandi star, si stanno susseguendo e potrebbe non essere finita qua. La serie vincente di Mathieu Van der Poel nemmeno. Domenica è infatti in programma una delle gare più temute dai ciclisti, la Parigi-Roubaix. Denominata ‘L'inferno del nord’, questa classica monumento mette in difficoltà i corridori e le loro biciclette a partire dalla prima edizione del 1896, grazie ai sei milioni di sampietrini disseminati sui 260 chilometri di percorso. Quest'anno oltretutto in seguito a un inverno particolarmente umido alcuni settori di pavé sono intasati d'acqua e presentano macchie di fango. L'effetto rischia quindi di essere – nonostante il tempo caldo, ventoso e secco – simile a quello di una pista di ghiaccio, favorendo così scivolate e forature.
Il favorito numero uno per il successo è quel Van der Poel, reduce dal successo di domenica scorsa al Giro delle Fiandre e che è chiamato a difendere la vittoria dell'anno scorso. Vincere per due volte consecutive la Roubaix è un'impresa riuscita per l'ultima volta a Tom Boonen nel 2009, mentre Fabian Cancellara è l'ultimo a essere riuscito a imporsi nelle due gare nel giro di una settimana: lo ha fatto nel 2010 e nel 2013, mentre prima di lui c'erano riusciti soltanto Peter van Petegem (2003) e Tom Boonen (2005 e 2012). Il ventinovenne olandese, campione del mondo in carica, punta inoltre a superare Tadej Pogacar per diventare l'unico ciclista attualmente in attività con sei monumento in bacheca (il bernese e il belga sono a quota sette). La sua agilità, la sua potenza e la sua superiorità generale ricordano proprio le qualità dei suoi illustri predecessori.
Nonostante le numerose assenze per VDP non mancherà tuttavia la concorrenza, a iniziare da quella interna, rappresentata da Jasper Philipsen, recente vincitore della Milano-Sanremo e secondo nel 2023. Se uno di loro due dovesse centrare il colpo grosso, l'Alpecin diverrebbe inoltre la prima squadra da oltre mezzo secolo a firmare la tripletta Sanremo-Fiandre-Roubaix. A provare a impedirlo ci penseranno la Visma-Lease a Bbike con il rientrante Christophe Laporte e la Lidl-Trek di Mads Pedersen, uscito però acciaccato dal Giro delle Fiandre.
A far discutere ci pensa la modifica nel percorso, che prevede di aggirare l'entrata nella Foresta dell'Arenberg con l'introduzione di un tornante iniziale per ridurre la velocità e i rischi per gli atleti: «Il plotone è abbastanza traumatizzato», ha spiegato il direttore della corsa Thierry Gouvenou, a cui un intervento è stato chiesto dal sindacato dei ciclisti. Che d'altro canto non sono certo unanimi, primo fra tutti lo stesso Van der Poel, che si è chiesto se questa variante fosse uno scherzo e che non si spaventa di fronte all'eventualità di un'entrata nella Foresta a 60 km/h. L'aggiunta di una curva così stretta rischia però di anticipare soltanto di qualche metro la lotta per le prime posizioni. Tra i gregari su cui può puntare Van der Poel c’è anche l'elvetico Silvan Dillier. Sempre per i colori rossocrociati Stefan Küng proverà a raggiungere un risultato di prestigio, dopo la caduta che ne ha frustrato le ambizioni al Fiandre. In gara pure Fabian Lienhard (con Küng alla Groupama-Fdj), Stefan Bissegger (Ef Education), Johan Jacobs (Movistar) e Fabio Christen (Q36-5).
Insomma, non bisogna mai dimenticare che poche corse sono imprevedibili come la Regina delle classiche e c’è dunque bisogno di una buona dose di fortuna anche semplicemente per non cadere, ragion per cui non è sempre per forza il più forte a imporsi.
In conclusione bisogna comunque ricapitolare rapidamente i nomi di chi ha dovuto, suo malgrado, mettere una croce sulla sua presenza nel Nord della Francia: la Visma dovrà fare a meno di Wout Van Aert, caduto una decina di giorni fa all'Attraverso le Fiandre e di Matteo Jorgenson, che quella gara l'aveva vinta. Notizie poco confortanti arrivano anche dal Giro dei Paesi Baschi, dal quale si sono dovuti ritirare due dei protagonisti stagionali più attesi, soprattutto in ottica Tour de France, come Remco Evenepoel e Jonas Vingegaard. Il primo se l’è cavata con delle fratture (scapola e clavicola), il secondo oltre a delle costole rotte e alla frattura alla clavicola ha subito in più pure una contusione polmonare e uno pneumotorace, mentre se l’è cavata solo con uno spavento Primoz Roglic. Per quanto riguarda Jay Vine, altro grande nome ad aver assaggiato l'asfalto, è uscito malconcio con la rottura di due vertebre cervicali e due vertebre toraciche. Tutti protagonisti che dovranno rivedere in maniera approfondita i loro piani stagionali.