CICLISMO

La Tremola si inchina a Felix Grossschartner

L'austriaco della Uae Emirates è il primo campione europeo degli scalatori. Grande prestazione di Jan Christen, primo tra gli U23 e secondo tempo assoluto

30 luglio 2023
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«Farò il tifo per il mio compagno di squadra Felix Grossschartner», aveva detto. E l’appoggio morale di Tadej Pogacar ha portato fortuna al 29enne austriaco che nel primo pomeriggio si è laureato campione europeo degli scalatori. L’esponente della Uae ha divorato i 24 tornanti della Tremola in 35’40”, a una media di 21,49 km/h. È stato l’unico del centinaio di partecipanti a scendere sotto i 36 minuti su un percorso di 12,781 km. Quello di Grossschartner era, di fatto, l’unico nome conosciuto a livello di élite, oltre ovviamente a quello di Filippo Colombo, autore di una buona prestazione chiusa al sesto posto con un ritardo di 2’05” dal vincitore. Per il biker di Bironico si è trattato della prima competizione dallo scorso 9 aprile, data della caduta alla Roubaix. Sul podio con l’austriaco sono saliti l’italiano Mattia Gaffuri, staccato di 49” e il francese Arthur Blanc, giunto a 1’44”.

Ma l’exploit di giornata lo ha firmato il giovane Jan Christen, uno dei più brillanti gioiellini del ciclismo elvetico. Il 19enne argoviese, in procinto di passare con la Uae Emirates di Mauro Gianetti e diventare così compagno di squadra del vincitore Grossschartner e di Pogacar, si è aggiudicato il titolo U23. E lo ha fatto con il tempo di 36’27” che gli sarebbe valso il secondo posto nella categoria élite a 47” dal vincitore. Una nuova dimostrazione delle qualità di un ragazzo del quale nei prossimi anni si dovrebbe sentir parlare in più di un’occasione. Tra gli U23, Christen ha lasciato gli elvetici Daniel Schönenberger a 2’40” e Thibault Rossier a 2’43”.

In campo femminile, il successo è andato alla britannica Illi Gardner in 44’26”, davanti all’austriaca Anna Plattner, staccata di 38”, e alla campionessa olimpica Anna Kiesenhofer che ha chiuso con un ritardo di 2’16”.

Enrico Della Casa, presidente dell’Unione europea di ciclismo, ha espresso la sua soddisfazione per l’esito della giornata sul passo del San Gottardo… «Siamo molto contenti. Si trattava della prima edizione e anche per noi è stato una sorta di test. I ciclisti e le nazioni partecipanti hanno apprezzato quanto proposto. Sono convinto che nei prossimi anni il numero dei partecipanti, anche di quelli di alto livello, aumenterà e di molto. Nonostante un calendario internazionale già molto carico, sono sicuro che questo evento avrà un futuro. Un campionato dedicato agli scalatori non esiste nell’attuale calendario, si tratta di una competizione nuova e quindi in grado di attrarre l’interesse degli atleti».

Quest’anno a mettere il bastone tra le ruote sono stati i Mondiali anticipati ad agosto… «È vero. Ho parlato personalmente con alcuni ciclisti della Nazionale italiana e, per quanto sarebbero stati interessati a partecipare, erano tutti impegnati nella rifinitura della preparazione in vista dei Mondiali, per cui non se la sentivano di affrontare una prova come questa».

Come ci si dovrà muovere in futuro per attrarre qualche grosso nome in più? «Come detto, la partecipazione è stata fortemente condizionata dai Mondiali. Ritengo che da parte nostra sia giusto rimanere su questo formato, cercare magari di trovare una collaborazione migliore con la Summer Ride di Lugano. Questo campionato è un evento nel quale crediamo molto e siamo sicuri che nei prossimi anni sboccerà».

L’idea è di farlo diventare un appuntamento fisso sul pavé della Tremola… «Assolutamente sì, faremo il punto della situazione tra qualche settimana, ma l’idea è di spingere questa magnifica salita e di farla conoscere a tutta l’Europa. Dico la verità, avevo visto qualche foto, ma di persona ho avuto l’opportunità di scoprirla soltanto ieri, salendo in macchina fino al passo. L’ho trovata stupenda, un serpentone in pavé incastonato in uno scenario incredibile. Una salita che ti fa venir voglia di andare in bicicletta. Inoltre, sono rimasto sorpreso dal calore con il quale l’Uec è stata accolta ad Airolo, dai membri del comitato organizzatore, come da tutti i volontari. È stato uno splendido weekend per una prima edizione a mio parere perfettamente riuscita».