CICLISMO

Morto Davide Rebellin, investito in bicicletta da un camion

Il dramma nel comune di Montebello Vicentino. Il 51enne italiano aveva chiuso la carriera nel 2022, dopo aver vinto Freccia (3 volte), Liegi e Amstel

30 novembre 2022
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Davide Rebellin (51 anni) è deceduto in un incidente della circolazione. È stato investito da un camion nel corso di una seduta d’allenamento ed è deceduto sul colpo. Il dramma è avvenuto nel comune di Montebello Vicentino, nel Veneto, e a quanto sembra l’autista del mezzo pesante non si sarebbe fermato. I carabinieri sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente. Non è nemmeno chiaro se chi ha investito Rebellin si sia accorto di quanto successo.

Nel corso di una carriera infinita e conclusa ufficialmente soltanto al termine della scorsa stagione, Rebellin ha vinto tre volte la Freccia vallone (2004, 2007, 2009), la Liegi – Bastogne – Liegi nel 2004 e l’Amstel Gold Race nello stesso anno. A livello di corse a tappe, aveva fatto sue la Parigi-Nizza nel 2008 e la Tirreno-Adriatico nel 2001. Nel corso degli anni aveva dovuto fare i conti anche con casi di doping. Nel 2008 aveva conquistato la medaglia d’argento nella prova su strada alle Olimpiadi di Pechino, medaglia poi ritiratagli in quanto risultato positivo al Cera. Sette anni dopo, però, un tribunale di Padova lo aveva scagionato dalle accuse.

Appassionato, caparbio, lo scalatoer dal fisico da uccellino spennacchiato ha continuato negli ultimi anni a gareggiare a un livello molto rispettabile con la sua squadra di terza divisione. "Mia moglie mi dice spesso che sono nato per pedalare. Mi vedo pedalare anche di notte, mentre dormo", aveva confidato in un’intervista per il sito specializzato Velo-Club.net. Si era ritirato solo un mese fa alla Veneto Classic, dopo trenta stagioni in gruppo.

Sui social network, molti corridori hanno reso omaggio all’italiano che, per molti avrebbe potuto essere il loro padre. "Non posso crederci. Davide Rebellin era ancora con noi domenica sera a Monaco e ha persino festeggiato la sua lunga carriera alla cena di gala" del criterium di Monte Carlo, ha dichiarato John Lelangue, direttore generale del team Lotto-Soudal.

Anche Christian Prudhomme, direttore del Tour de France, ricorda di aver stretto la mano all’italiano in quell’occasione. "Oggi è un giorno di infinita tristezza per chi ama il ciclismo", hanno dichiarato gli organizzatori del Giro d’Italia.

Questa tragica fine suggella un destino che, al di là delle vittorie, è stato macchiato dal sigillo del doping. Sospeso per due anni dopo essere risultato positivo al Cera alcuni mesi dopo le Olimpiadi di Pechino, Rebellin per diversi anni era scomparso dal mondo del ciclismo. "È stato un grosso ostacolo per la mia carriera – aveva spiegato nel 2016 –. Dopo la sospensione, sono tornato alle squadre piccole perché avevo la porta chiusa ovunque, soprattutto nelle grandi formazioni". Nel corso degli anni, tuttavia, è riuscito gradualmente a togliersi di dosso l’etichetta di emarginato e a guadagnarsi il rispetto grazie alla sua passione per il ciclismo e anche alla sua gentilezza.

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