CALCIO

L'ultimo arrivato sembra già un veterano

Giorgio Contini è il volto nuovo dello staff della Nazionale svizzera e si è subito ambientato, imponendo la sua personalità negli allenamenti

20 marzo 2024
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Dopo la difficile e per molti versi deludente campagna di qualificazione a Euro 2024, Murat Yakin è stato confermato nel ruolo di selezionatore, malgrado fossero numerose le voci che auspicavano un cambiamento sulla panchina della Nazionale svizzera. A La Manga, nello stage in vista del doppio confronto amichevole con Danimarca e Irlanda, Yakin ha però al suo fianco un volto nuovo, quello di Giorgio Contini, successore di Vincent Cavin, partito alla volta degli Stati Uniti dopo 13 anni al servizio dell'Asf. A vederlo in campo, nelle sue prime sedute d'allenamento con la squadra, l'ex tecnico di San Gallo e Grasshopper si direbbe un veterano della “Nati”. Lavora in prima persona, richiama i giocatori, spiega loro gli esercizi, scherza e ride. Un atteggiamento che ha colpito molti giocatori in modo positivo. Silvan Widmer, ad esempio, del nuovo assistente di Yakin afferma che «è una persona molto attiva e comunicativa che parla numerose lingue». In effetti, Contini si esprime correntemente in tedesco, francese e italiano, oltre a conoscere inglese e spagnolo... «È importante che i giocatori capiscano cosa vogliamo da loro e perché lo vogliamo – spiega Contini –. Il mio compito è garantire l'intensità necessaria per ottenere il massimo da tutti i giocatori».

Per Contini, il lavoro con l'Associazione svizzera di calcio rappresenta il ritorno in campo dopo una lunga pausa. In passato ha diretto San Gallo, Lucerna, Vaduz, Losanna, per poi concludere con il Grasshopper. Ma in seno alle cavallette di stampo cinese, le condizioni di lavoro erano difficili. Dopo diversi cambiamenti interni al club, il tecnico ne aveva viste a sufficienza, tanto da decidere di rescindere il contratto, pur rimanendo alla guida della squadra fino al termine della stagione 2022-23. L'idea di Contini era di trovare immediatamente una nuova sistemazione professionale, ma non una qualunque, tant'è che aveva rifiutato alcune offerte provenienti da Marocco e Tunisia. Quando Yakin lo ha contattato per il posto vacante di assistente, Contini era ancora titubante. «Non mi aspettavo questa richiesta e ho dovuto prima decidere se lo volevo davvero». A differenza di un club, dove un allenatore può lavorare su un'idea di gioco per settimane e mesi, in Nazionale «devi costruire qualcosa di vincente in un lasso di tempo molto breve».

Alla fine ha accettato la sfida e ha firmato un contratto che, come quello di Yakin, durerà fino alla fine della fase finale degli Europei. Il tecnico zurighese ha lasciato aperta la questione relativa al suo futuro. Per ora, l'unica cosa importante è preparare al meglio la squadra per il prossimo torneo.

La coppia Yakin-Contini aveva già lavorato assieme in passato. Nella stagione 2011-12 aveva portato il Lucerna in finale di Coppa Svizzera, poi persa, e al secondo posto in Super League, il secondo miglior piazzamento di sempre del club della Svizzera centrale. Una collaborazione che si era poi interrotta bruscamente dopo sei partite della stagione successiva, quando Yakin e Contini erano stati esonerati. «Eravamo due giovani allenatori che avevano appena terminato la loro formazione e avevano molte idee in testa», ricorda Contini.

Dopo l'avventura lucernese, Contini era passato al Vaduz e sotto la sua guida la società del Liechtenstein aveva vissuto il suo più lungo periodo in Super League (2014-17). Nel 2020 ha poi festeggiato la promozione in Super League sulla panchina del Losanna... «Sono successe molte cose nei dodici anni trascorsi dall'ultima volta che io e Muri abbiamo lavorato insieme. Entrambi siamo cresciuti ulteriormente».

Nel suo curriculum, Contini vanta pure una presenza in rossocrociato, nell'amichevole giocata a Larnaca contro la Polonia e persa 4-0 (fu sostituito al 58’ da Hakan Yakin)... «Era una partita che, a parte me visto che si trattava dell'esordio, nessuno voleva giocare. Al di là del risultato, per me è sempre stato un momento da ricordare con piacere».