Il Bellinzona giocherà domenica nel Principato sperando di raccogliere punti preziosi per godersi la pausa con una certa serenità
Il Bellinzona scende in campo domenica a Vaduz per disputare l’ultima gara della prima fase, e lo farà ovviamente con l’intenzione di rincasare con la posta piena, per chiudere al meglio il girone d’andata e per poter trascorrere la pausa invernale con una certa serenità. L’impresa, sul campo del Principato, non sarà semplicissima – perché di partite facili in questa Challenge League non ce ne sono –, ma è certo alla portata dei granata che, malgrado la sconfitta rimediata mercoledì a Thun nel recupero, da un paio di mesi a questa parte sono riusciti a registrare i meccanismi difensivi e a infilare alcuni risultati utili capaci di riscattare un inizio di stagione che non faceva presagire nulla di buono.
La compagine del Liechtenstein è circa dello stesso livello di quella granata – in classifica è sotto di un paio di lunghezze – ma, al contrario di quanto successo agli uomini di Benavente, nelle ultime settimane è entrata in una serie negativa: non vince infatti dal 22 settembre, cioè la bellezza di 10 partite, periodo nel corso del quale ha raccolto soltanto 6 punti, frutto di altrettanti pareggi. L’ultimo successo il Vaduz – attenzione superstiziosi – lo ha conquistato proprio contro il Bellinzona, al Comunale. Nello stesso lasso di tempo, l’Acb di punti ne ha raccolti invece la bellezza di 18, e dunque – fra le due – è senz’altro la squadra messa meglio.
Risulta alquanto singolare quanto quest’anno la situazione nella capitale sia diversa rispetto alla prima fase della stagione scorsa, quando i granata erano neopromossi nel torneo cadetto. Lo scorso anno, infatti, il campionato era cominciato meglio: fino a metà ottobre i risultati erano stati confortanti, tanto che si parlava addirittura di una possibile promozione nella massima serie. Ma poi il Bellinzona aveva vissuto due mesi (novembre e dicembre) da incubo, con una crisi di risultati che avevano fatto scivolare la squadre nelle ultime posizioni della classifica e che avevano – giustamente – scontentato la piazza. Si credeva, un anno fa, che la pausa invernale potesse portare nuova linfa e un po’ di pace, ma in realtà quando si tornò in campo a fine gennaio non si vide alcun miglioramento. Anzi, l’allontanamento di Baldo Raineri (che aveva a sua volta sostituito Sesa) e l’arrivo di Maccoppi erano coincisi con altri pessimi risultati e avevano portato alla lunga a un serio rischio di retrocessione.
Quest’anno il cammino granata nel girone d’andata si è rivelato in pratica opposto a quanto visto nel 2022-23: inizio più che balbettante, allontanamento di Chieffo (coach dai metodi quantomeno discutibili), insediamento del nuovo staff tecnico spagnolo e arrivo – grazie finalmente a un metodo di lavoro efficace – di una serie prolungata di risultati positivi (2 sole sconfitte in 10 gare) che hanno tolto la squadra dalle sabbie mobili. Certo, anche quest’anno a livello di tranquillità ambientale non tutto è filato liscio – pensiamo ad esempio alla questione del patentino inadeguato di Rosas Montero –, ma il gruppo ha saputo non lasciarsi condizionare dalle vicende burocratiche, relegando gli imprevisti fuori dal campo. E così, a prescindere da come andrà la partita di domenica a Vaduz, quest’anno la pausa sarà vissuta da tutti in maniera assai più rilassata rispetto all’anno passato. La più grande speranza è che – dopo aver calibrato come detto gli equilibri difensivi – nel 2024 i granata possano risolvere anche i problemi in attacco, autentico limite mostrato in questa prima fase dalla compagine di Benavente e Rosas.