Riparte la Super League con i bianconeri in visita al Gc, ma l'argentino si ferma una ventina di giorni per un guaio muscolare. Croci-Torti: ‘Amareggiato’
Brutta tegola in casa bianconera. L’attaccante argentino Ignacio Aliseda in allenamento si è procurato uno stiramento al bicipite femorale della coscia: per lui uno stop di circa una ventina di giorni. Peccato perché l’autore della prima rete contro il Besiktas nelle ultime settimane era tornato in forma. «Sono amareggiato che perdiamo lui per queste sette partite. Era tornato il “Nacho” che conoscevamo – puntualizza l’allenatore del Lugano Mattia Croci-Torti –, anche perché con questo tour de force di partite, giocatori come Bottani e Steffen dobbiamo ogni tanto lasciarli riposare e con Aliseda e Cimignani avevamo un reparto offensivo molto forte. Questa perdita è un peccato».
A parte gli infortunati di lunga degenza, Osigwe e Valenzuela, c’è anche da considerare l’assenza di Hicham Mahou, ammalato. «Il francese – spiega il mister – in queste due ultime settimane si è allenato molto bene con la squadra, sabato avrebbe dovuto giocare con la U21, impegnata in Promotion League a Canobbio contro il Kriens, come pure sabato prossimo, per poi averlo a disposizione della partita di Coppa Svizzera con il Losanna. Questa angina non ci voleva, ma dal punto di vista fisico inizia a ritrovare le giuste sensazioni, per questo siamo molto contenti».
Dopo il primo pacchetto di settimane inglesi, con la trasferta di domenica al Letzigrund per affrontare il Grasshopper inizia un altro tour de force. Il primo è andato bene, adesso occorre replicare: «Chiaramente abbiamo un po’ di esperienza in più nel vivere queste situazioni. I giocatori sanno molto bene cosa vuol dire giocare così tante partite ravvicinate. L’altra volta ne abbiamo disputate sette in ventiquattro giorni, questa volta ne avremo ancora sette, ma in ventitré giorni. Questa volta non avremo più il Lancy, ma il Losanna in trasferta sul campo in sintetico. In così tante partite abbiamo bisogno di tutto l’organico. Tutti finora sono stati protagonisti, l’importante è essere un gruppo, essere una squadra. Superare quella che può essere l’invidia, la gelosia e pensare insieme a raggiungere gli obiettivi comuni che ci siamo prefissati. Sappiamo quanto conta la partita con la compagine vodese e le due partite con il Bruges. Sono punti pesanti, partite difficili, dobbiamo essere pronti fisicamente e mentalmente. Ci sarà un turnover, premettendo che in campo schiererò sempre la squadra migliore. Tutti vogliono giocare ogni partita e per me non è semplice capire a quale partita dare maggior peso. Tuttavia, la gara di domenica ci può dare subito il giusto slancio. Per rimanere nei piani alti della classifica bisogna portare a casa i tre punti, sappiamo che le cavallette nell’ultima uscita hanno ritrovato sensazioni positive andando a vincere a Yverdon, quindi ci terranno a far bene davanti al loro pubblico. Fondamentale per lo staff tecnico e quello medico capire chi è pronto a giocare la prossima partita. Trovare i giusti uomini che ne hanno “di più”. E non parlo solo di energie fisiche, ma anche di quelle nervose, che alla fine fanno la differenza. L’abbiamo visto nell’ultima partita con il Servette, abbiamo giocato alla pari, c’è mancata quella brillantezza che non era fisica, ma era soprattutto mentale».
Campionato difficile, classifica corta con forse una sola squadra in crisi, il Basilea... «A oggi c’è una sola squadra in crisi fra le dodici. Tutte hanno avuto un percorso abbastanza positivo, con alti e bassi. Al momento l’unica squadra in affanno ha una rosa incredibile. Il Basilea ha giocatori importanti. Faccio fatica a vedere il Basilea in crisi che rimane a lungo in fondo alla classifica nonostante la mancanza di impegni europei e l'arrivo di nuovi giocatori».
Celar convocato con la sua Nazionale slovena, non è sceso in campo... «Celar con la Slovenia non ha giocato, ma la concorrenza è molto forte. L'importante è rimanere nel giro della Nazionale, magari disputare un Europeo, visto che manca loro soltanto un punto per la qualificazione. Vorrei ricordare che possono contare su un giocatore come Sandi Lovric, titolare nell’Udinese, per cui non dimentichiamoci del valore di questa rosa. Il campionato sloveno non è un campionato di prima categoria, ma i giocatori che militano in Europa iniziano a essere tosti, non per caso sono primi nel loro girone».
A proposito di Celar, non potrebbe essere schierato dall’inizio insieme a Vladi? «Potrebbe essere una buona idea. Non nascondo che ci ho già pensato. In qualche finale di partita li ho già schierati assieme. A volte mi piacerebbe giocare con due attaccanti con un 3-5-2, non mi piace il 4-4-2. Sono sempre stato un fautore del fatto che i miei giocatori “sguazzino” tra le linee degli avversari. Se capirò che tutti e due meritano di giocare dall’inizio non avrò problemi a mandarli in campo. Un plauso a Vladi, per il suo percorso di crescita da quando è con noi. Un'evoluzione che ci permette di affermare, dopo due mesi, di avere un giocatore pronto a farsi rispettare a livello nazionale. Ringrazio la società che ancora una volta nella Challenge League è andata a pescare giocatori importanti come già successo con Hajrizi, Haile-Selassie e Bislimi. In pochi mesi si è già imposto, posso tranquillamente dire che a inizio stagione non pensavo di poter giocare con le due punte, ma adesso sono pronto a ricredermi».