Gianni Infantino e Fatma Samoura hanno scritto alle federazioni partecipanti per ‘non trascinare il calcio in ogni battaglia ideologica o politica’
I funzionari della Fifa hanno invitato le 32 squadre che parteciperanno alla Coppa del mondo del Qatar (20 novembre-18 dicembre), circondata da controversie sui diritti umani, a "concentrarsi sul calcio" in una lettera rivelata venerdì da Sky News.
«Voi portate sulle vostre spalle le speranze e i sogni della vostra nazione e del suo popolo (...). Quindi, per favore, ora concentriamoci sul calcio», hanno esortato Gianni Infantino e Fatma Samoura, rispettivamente presidente e segretaria generale dell’organismo, in una lettera confermata all’Afp dalla Fifa.
La lettera, dal tono insolito, allude alla posizione assunta da diverse squadre nazionali sul rispetto dei diritti dei lavoratori e delle persone Lgbt+ da parte del piccolo emirato, che è stato anche criticato per i costi ambientali del torneo.
«Sappiamo che il calcio non esiste nel vuoto e siamo altrettanto consapevoli delle numerose sfide e difficoltà politiche nel mondo – ammettono i due leader –. Ma per favore non lasciate che il calcio venga trascinato in ogni battaglia ideologica o politica».
In concreto, la FIFA non dice se approva o disapprova l’annuncio dell’uso di fasce color arcobaleno da parte di alcuni capitani di squadre europee – tra cui Inghilterra, Francia e Germania – con il messaggio "One Love", in un Paese che penalizza le relazioni omosessuali.
Non ha nemmeno risposto al video pubblicato la scorsa settimana da 16 membri della squadra australiana, che hanno criticato la mancanza di rispetto dei diritti umani e hanno spiegato di aver «ascoltato organizzazioni come Amnesty International e, cosa più importante, i lavoratori stranieri in Qatar».
Ma in termini molto generali, Gianni Infantino e Fatma Samoura affermano di «cercare di rispettare tutte le opinioni e le credenze, senza dare lezioni morali al resto del mondo», invitando al rispetto della diversità. «Nessun popolo, nessuna cultura o nazione è ‘migliore’ di un’altra. Questo principio è la pietra miliare del rispetto reciproco e della non discriminazione. Ed è anche uno dei valori fondamentali del calcio», hanno detto.