CALCIO

Anche 32 bambini tra le vittime del massacro di Malang

Delle 125 vittime, la più giovane aveva due o tre anni. Il governo indonesiano formerà una commissione d’inchiesta, molte Ong chiedono sia indipendente

3 ottobre 2022
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Tra le 125 vittime accertate degli scontri avvenuti sabato nello stadio di Malang a margine di una partita tra il locale Arema Fc e gli arcirivali del Persebaya Surabaya, figurano anche 32 ragazzi. Lo rendono noto le autorità indonesiane, le quali chiedono a gran voce che i responsabili di uno dei peggiori massacri della storia del calcio vengano puniti. "Sulla base dei dati a nostra disposizione, su 125 persone decedute 32 sono ragazzi, il più giovane dei quali è un bambino di due o tre anni", ha indicato all’Afp un responsabile del Ministero delle donne e della protezione dell’infanzia. Il panico venutosi a creare dopo il lancio di gas da parte della polizia, ha causato pure oltre 300 feriti, molti dei quali versano tra la vita e la morte negli ospedali di Malang, città situata nell’Est dell’isola di Giava.

Il dramma è iniziato quando un gruppo di tifosi dell’Arema ha invaso il terreno da gioco a seguito della sconfitta (3-2) della loro squadra. Le forze dell’ordine hanno reagito sparando gas lacrimogeni verso le tribune di uno stadio che può contenere 42’000 persone e che nella circostanza era al completo. Gli spettatori si sono così precipitati verso le strette uscite e molti di loro sono morti soffocati o calpestati. La polizia, tra le cui forze si contano due decessi, si è giustificata definendo l’accaduto "una sommossa", ma molti testimoni oculari l’accusano di aver reagito in maniera sproporzionata, causando di fatto la morte di decine di persone.

Il presidente dell’Arema, Gilang Widya Pramana, ha presentato le scuse in diretta televisiva: "In quanto presidente dell’Arema Fc mi assumo l’intera responsabilità per gli incidenti. Presento le mie profonde scuse alle vittime, ai loro familiari, agli indonesiani e alla Liga 1". La squadra ha reso visita al luogo degli incidenti, vestita con T-shirt nere e ha reso omaggio alle vittime deponendo fiori, prima di concentrarsi al centro del campo per pregare.

Il presidente indonesiano Joko Widodo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta e un indennizzo alle famiglie delle vittime di 50 milioni di rupie (3200 dollari). Associazioni di difesa dei diritti dell’uomo hanno chiesto che le indagini siano condotte da una commissione indipendente e che la polizia renda conto dell’uso di lacrimogeni in uno spazio fondamentalmente chiuso. Amnesty International ha auspicato che le udienze siano pubbliche, mentre Human Rights Watch ha sottolineato come "la perdita di queste vite non può rimanere senza risposta" e ha chiesto alla Fifa di condurre una sua inchiesta e di renderla pubblica. Il ministro dell’Interno, Mahfud MD ha dichiarato che la commissione verrà formata nel corso delle prossime ore e ne faranno parte membri del governo, analisti, personalità universitarie e responsabili del mondo dello sport e dei media.