Il capitano uruguaiano spera di poter prolungare il contratto in scadenza. E sulla ripresa della stagione afferma: ‘Rosa da completare, ma sono fiducioso’
Stanno per riaccendersi i riflettori sul campionato di calcio svizzero. Domani sera il Lugano sarà ospite dello Young Boys, campione in carica. I bernesi, fuori dalle coppe europee, tenteranno la rimonta sulla capolista Zurigo e quindi per i bianconeri si prospetta una ripresa subito assai impegnativa. Da considerare anche il fatto che la compagine di Mattia Croci-Torti dovrà fare a meno dei due giocatori squalificati, i centrocampisti Olivier Custodio e Jonathan Sabbatini. Quest’ultimo è il decano dell’Fc Lugano, con la cui maglia milita dal 2012. Arrivato dal Chieti, a oggi tra campionato, Europa League e Coppa Svizzera ha disputato per i colori bianconeri oltre 300 partite. Sabato pomeriggio, nell’amichevole vinta con il Chiasso, è rimasto in campo 90 minuti, giocando gli ultimi quindici della partita come punta... «Abbiamo disputato una buona prestazione – spiega il 34enne uruguagio –. Chiaro, ci mancavano alcuni giocatori per diversi motivi, ma ho trovato una squadra volenterosa, assai viva, tranquilla e consapevole di che cosa ci attendeva».
Inizialmente la preparazione doveva svolgersi in Spagna, ma poi l’attuale situazione pandemica vi ha fatto cambiare programma e siete rimasti a Lugano. «Chiaro, il massimo per noi sarebbe stato un campo d’allenamento – spiega il capitano bianconero –. È sempre un bel appuntamento per noi giocatori, si fa ambiente, si è completamente focalizzati sul calcio, con due sessioni giornaliere, ma comunque il tempo benevolo che abbiamo avuto in queste settimane a Lugano ci ha facilitato il compito e abbiamo potuto svolgere tutti gli allenamenti nel migliore dei modi. Siamo contenti del nostro stato di forma, non siamo ancora al cento per cento, ma sono fiducioso per questa seconda parte del campionato».
Domani andrete a Berna con un centrocampo da inventare, viste la tua assenza e quelle di Custodio, Guidotti e anche Belhadj… «Contro di loro, per poterli battere, bisogna fare la partita perfetta. Abbiamo una rosa importante, tutti hanno voglia di farsi valere, di mostrare il loro valore: quindi non ho dubbi, andremo a Berna molto motivati. Poi contro lo Young Boys la motivazione non manca mai».
Durante l’inverno si sono aggregati alcuni nuovi giocatori: «Innanzitutto, per quanto concerne l’aspetto personale, sono dei bravissimi ragazzi. In campo hanno già fatto vedere delle ottime cose, mi auguro che ci possano aiutare anche a fare quel salto di qualità che tutti vogliono».
Una rosa che, però, ha forse bisogno di qualche altro innesto, la panchina sembra un tantino corta. La società in dicembre aveva dichiarato che sarebbero arrivati tra i quattro e sei giocatori. «Siamo in pochi, anche perché qualcuno è partito. Ovviamente, sarebbe auspicabile completare la rosa, se vogliamo veramente fare un bel campionato, ossia continuare a occupare i piani alti della classifica. Ma sono fiducioso, la società sa cosa ancora ci manca e rimane posizionata sul mercato». Un nuovo innesto potrebbe essere un giovane attaccante gambiano, il 20enne Musa Juwara, che settimana scorsa si è regolarmente allenato con la squadra e ha disputato uno scampolo di partita contro il Chiasso.
Nelle ultime settimane si è parlato molto del contratto che a fine giugno verrà a scadere. Capitano e senza dubbio attuale bandiera di questa squadra, tutti i tifosi si aspettano di vedere Sabbatini vestire ancora per qualche stagione la maglia del Lugano. Le trattative sono già state avviate e sembra che la strada giusta per una riconferma non sia così lontana … «Ormai a ogni scadenza di un mio contratto si parla molto del sottoscritto. Beh, penso lo sappiano tutti, la mia intenzione è quella di rimanere a Lugano. Mi trovo bene, anche alla mia famiglia piace stare a Lugano. Sono consapevole che posso dare ancora molto a questa squadra. Attualmente il mio procuratore e la società si sono già seduti a un tavolo e stanno discutendo. Spero tanto che riescano a trovare una soluzione prima possibile, così potrò pensare solo a giocare».