Domani un vertice per la cessione dell'Fc Lugano alla Hwh rappresentata da Heusler: ‘Confido che Novoselskiy non si metta di traverso, per il bene del club’
Si sono amati, poi sopportati, infine divisi, fino ad arrivare allo scontro, per effetto di divergenze palesi sulla gestione dell’Fc Lugano. La lotta per il controllo del Team Ticino aveva sancito la definitiva rottura tra le parti: Angelo Renzetti, azionista di maggioranza con il 60 per cento del capitale azionario su un fronte, Leonid Novoselsky con il 40, azionista di minoranza, su quello opposto. In un duello anche dialettico che non è ancora giunto al suo epilogo. Al contrario, le puntate si assommano. Basta tornare alla triste vicenda legata al passaggio di proprietà nelle mani del brasiliano Thyago De Souza - promosso dal dirigente russo responsabile del settore giovanile bianconero - per constatare quanta ruggine ci sia, quanto diverse siano le visioni relativa al futuro dell’Fc Lugano.
Renzetti, forte di undici anni al timone della società, cerca acquirenti per uscire di scena e cedere l’intero pacchetto. Lo fa con un interlocutore privilegiato, quel Bernhard Heusler che rappresenta la società di consulenza Hwh, interessata a rilevare l’intero pacchetto azionario del club, come del resto auspicato dall’attuale numero uno bianconero, ansioso di disimpegnarsi in modo definitivo dalla creatura che in questi anni ha saputo plasmare, con risultati eccellenti. Sul fronte opposto, come detto, c’è Novoselskiy, che detiene il 40% delle quote e che è determinato a mantenerle, per avviare con eventuali nuovi investitori una trattativa che gli consenta di restare alla guida del settore giovanile e portare avanti la filosofia e il concetto di formazione a lui cari che a suo tempo non è riuscito a fare adottare al Team Ticino, al termine di un duro scontro deciso, a favore dello stato quo (o quasi) del partenariato Asf grazie all’intervento risoluto e risolutore proprio di Renzetti. Uno sgarbo evidentemente mal digerito da Leonid, il quale non ha mai mollato del tutto la presa. Ora, per effetto di un contratto parasociale sottoscritto con il presidente, Novoselskiy può esercitare un diritto di prelazione entro 30 giorni dalla presentazione di una formale offerta da parte di terzi.
Questa offerta, come anticipato dal Cdt e confermato dallo stesso Renzetti, è sul tavolo, e verrà discussa oggi in un incontro tra le parti che si preannuncia molto teso.
«Da undici anni - ricorda con decisione Angelo Renzetti - sono io a guidare il Lugano e a pagare gli stipendi a fine mese, non Novoselskiy. In merito alla cessione della società alla quale sto lavorando ormai da molto tempo, gli ho dato fiducia e carta bianca affinché concludesse con De Souza, e sappiamo come è andata a finire. Faccio un passo indietro per chiarire meglio i parametri della questione: l’offerta di Heusler che discuteremo oggi era arrivata già prima di quella dei brasiliani, ed è fatta da investitori di un certo peso. Ho però dato la precedenza a quella di De Souza, perché accontentava Leonid che si sarebbe tenuto il 40 per cento. Avevo quindi deciso di accettarla, perché faceva l’interesse di tutte le parti. Poi la cosa è naufragata malamente, come sappiamo (in sintesi, i soldi della garanzia bancaria necessaria per la licenza di Lega nazionale non si sono mai visti, ndr). Al momento in cui ho ripreso in mano la soluzione, ho aperto un altro fronte avviando una trattativa parallela con una nuova offerta. Inoltre, ho ricontattato Heusler per capire se la loro proposta fosse ancora valida. La risposta è stata affermativa: offerta valida da subito, per l’acquisizione del 100 per cento del pacchetto, senza aspettare i 30 giorni di prelazione del patto parasociale sui quali può fare leva Novoselskiy. Sono ambiziosi, vorrebbero fare mercato ancora in questo mese. Si è così aperto lo scontro con Leonid, il quale mi aveva anche invitato a tenere la porta aperta per De Souza, che tra l’altro la Swiss Football League non voleva come interlocutore, dopo aver svolto delle indagini sul suo conto. Con il brasiliano, Novoselskiy era convinto di poter portare avanti il suo progetto con il Team Ticino che però non ha sbocchi, visto che il Team Ticino opera con modalità diverse. Nemmeno qualora diventasse lui l’azionista di riferimento. Ammetto di averlo provocato dicendo se mette il bastone tra la ruote a una trattativa così, che prevede l’ingresso di un investitore economicamente forte che può costruire un grande Lugano, arreca un danno al club».
Dietro all’intera operazione ci sarebbe Joe Mansueto, come indicato dal Cdt: patrimonio stimato in 5,8 miliardi di dollari, attuale proprietario dei Chicago Fire, compagine che milita nella Major League Soccer, imprenditore e filantropo americano attivo nel mondo della finanza (ricerca e analisi sui fondi comuni d’investimento), degli immobili e dell’editoria e dell’editoria. La squadra di Chicago è allenata dall’ex tecnico del Basilea Rapahël Wicky, il direttore sportivo è Georg Heitz, ai vertici del club renano tra il 2009 e il 2017, sotto la presidenza Heusler. Col quale, poi, ha fondato la Hwh che da mesi cerca di acquisire l’Fc Lugano con la benedizione di Renzetti. «Nomi io non ne faccio, è giusto che siano loro a farsi avanti. Oggi c’è l’incontro, vediamo se prevale il buon senso di Novoselskiy oppure no. Auspico che rinunci alla prelazione prevista dal patto parasociale. È due anni che ce l’ha. Prima doveva arrivare un amico suo russo che ho conosciuto anch’io, poi un arabo, poi i cinesi. Ma non è mai arrivato nessuno».
Non dovesse andare a buon fine questa trattativa, Angelo Renzetti un’alternativa ce l’ha, «un fondo importante già attivo nel mondo del calcio». Margine perché si chiuda oggi?« O Leo si redime, o gli investitori dovranno fare appello a una maggiore flessibilità».