L'attaccante che giocò anche nell'Inter e allenò la Nazionale rossocrociata a fine Anni '70 si è spento nel pieno riserbo lo scorso luglio all'eta di 89 anni
Il calcio svizzero piange la morte di uno dei suoi giocatori più rappresentativi, Roger Vonlanthen, venuto a mancare nel riserbo più totale già lo scorso luglio all'età di 89 anni. Attaccante completo, fu uno dei pochissimi calciatori svizzeri a farsi un nome all'estero negli Anni '50. Fu infatti ingaggiato dall'Inter nel 1955, un anno dopo il Mondiale nel quale si mise in luce con la Nazionale rossocrociata della quale fu poi anche il selezionatore (dal 1977 al 1980). Era l'unico superstite dell'undici rossocrociato che disputò lo storico quarto di finale della Coppa del mondo del 1954, perso 7-5 contro l'Austria a Losanna. Con il ginevrino scesero in campo Eugène Parlier, Charles Casali, il capitano Roger Bocquet, André Neury, Willy Kernen, Olivier Eggimann, Josef "Seppe" Hügi, Jacky Fatton, Charles "Kiki" Antenen, Robert Ballaman, allenati da Karl Rappan.
Dopo due stagioni con i nerazzurri, passò all'Alessandria, prima di fare ritorno in Svizzera (giocò a Losanna e a Ginevra con la maglia del Servette). Dopo aver lasciato il calcio di alto livello anche a seguito delle severe critiche rivoltegli dalla stampa svizzerotedesca (che dimenticò il suo glorioso trascorso con il Grasshopper tra il 1951 e il 1955) proprio per il fallimento delle qualificazioni agli Europei del 1980 che gli costarono il posto di ct, si mise a disposizione della sua società del cuore, lo Chênois.