Il Lugano ospita i renani a Cornaredo. Maurizio Jacobacci: 'Dovremo stringere i denti, ma in fase di possesso voglio una squadra che sappia far male'
Basilea, Young Boys e San Gallo. Per il Lugano l'inizio di luglio è di quelli da far tremare i polsi. Le prime tre della classe (in senso contrario, a cominciare dai renani attesi stasera a Cornaredo), per un trittico che se mal interpretato potrebbe risucchiare i bianconeri nelle zone melmose della classifica. La sconfitta di domenica a Zurigo ha rimesso tutti sul chi vive, ma di certo non ha tolto il sonno al tecnico Maurizio Jacobacci... «Tutte le partite sono difficili, perché ognuna ha la sua storia. Al Letzigrund abbiamo avuto le nostre ghiotte occasioni per segnare e portare a casa almeno un punto. Credo che chiunque abbia visto per davvero la partita, possa convenire con me che lo Zurigo non meritava la vittoria».
Sta di fatto che il Lugano sembra a disagio quando si ritrova a dover rincorrere il risultato: in stagione è capitato undici volte e soltanto in una i bianconeri hanno raggiunto il pareggio... «Chi segna per primo mette un'ipoteca sulla conquista dei tre punti, questo è un dato di fatto. Se a Zurigo non avessimo avuto occasioni sarei preoccupato, invece, abbiamo creato diverse palle gol. Dobbamo però essere più crudeli, più cattivi. L'errore di Holender nel finale, ad esempio, non arrivo a capirlo, non c'è stata la necessaria risolutezza al momento della conclusione, perché fin lì aveva fatto tutto bene. Avrei preferito che tirasse una saetta sopra la traversa, piuttosto che concludere in quel modo, perché non è stato nemmeno un tiro, bensì un passaggio a ritroso al portiere. Mi spiace che quando si arriva a creare un'occasione come quella non si riesca ad avere la cattiveria necessaria per buttarla dentro. È un aspetto nel quale dovremo crescere».
È una questione di determinazione... «Prendiamo, ad esempio, il colpo di testa di Yao. Probabilmente credeva che quella palla non sarebbe mai arrivata fino a lui, ma dobbiamo imparare ad avere fiducia nei compagni. Marchesano ha segnato perché era certo che quel pallone sarebbe arrivato sulla sua testa e si è mosso di conseguenza. E proprio sul gol vorrei evidenziare un altro problema: è vero, c'è stata la mancata chiusura di Selasie, ma pure l'indisciplina di Lovric. Sul corner Sandi doveva rimanere sul secondo palo, ma non l'ha fatto: se l'avevamo messo lì, un motivo c'era e se fosse rimasto al suo posto quel pallone l'avrebbe respinto senza problemi. A Zurigo i piccoli dettagli hanno fatto la differenza. Due errori ci sono costati molto caro e questo non deve più capitare».
Ma veniamo al Basilea... «Abbiamo analizzato tutte le partite del Basilea, anche l'ultima contro il Sion, squadra che si è limitata a difendersi nella speranza di portar a casa un punticino. Una tattica, tra parentesi, molto rischiosa, perché se prendi gol a 5' dal termine non hai più tempo per recuperare e allora sì che la sconfitta brucia. Per questo motivo, noi non vogliamo andare in campo soltanto per difendere lo 0-0. Certo, dovremo stringere i denti perché davanti avremo il Basilea, ma quando saremo in possesso di palla voglio che i ragazzi pensino a offendere, perché abbiamo le caratteristiche per poterlo fare. Dovremo cercare di impedire ai renani di far circolare il pallone a loro piacimento. Tatticamente non credo che ci potranno sorprendere più di tanto. Se volessero schierare in contemporanea sia Cabral, sia Ademi, dovrebbero cambiare modulo, ma ritengo che manterranno invariato il loro 4-2-3-1».
L'importante è non farsi schiacciare al limite della propria area di rigore... «Dovremmo riuscire a giocare come abbiamo fatto nel primo tempo a Zurigo, con un baricentro difensivo sulla tre quarti, vale a dire a 35 metri dalla nostra porta. Dipende però molto dal lavoro degli attaccanti: a loro tocca il compito di gestire bene la prima fase del lavoro difensivo, impedendo ai due centrali di impostare palla al piede, ciò che permetterebbe al resto della squadra di rimanere ancora più alta. Se, al contrario, questo lavoro non riesce e le punte si abbassano all'altezza del centrocampo (o ancora più in giù), ecco che la difesa sarà giocoforza costretta a indietreggiare».
Quella contro il Basilea sarà la quarta partita in dieci giorni. La stanchezza potrebbe iniziare a farsi sentire... «Non ho visto giocatori a corto di energie dopo il 60'. Stanno reggendo tutti molto bene. Ad esempio, Lavanchy e Yao, impegnati a fare tutta la fascia, avrebbero potuto rimanere in campo tutti e due fino al 90'. Ho tolto Yao perché volevo inserire Jefferson, mancino naturale, per la sua capacità di mettere in mezzo palloni interessanti».
Niente di nuovo sul fronte degli infortunati. Mancheranno Custodio, Macek e Rodriguez. Tre defezioni anche in casa renana: non ci saranno, per infortunio, Pululu, Van Wolfswinkel e Zuffi.