Se l'Uefa dovesse decidere per un torneo in una singola località, la cittadina tedesca si dice pronta a ospitarlo
La città di Francoforte sta valutando la possibilità di ospitare il torneo finale di Champions League, sempre posto che l'Uefa opti per questa formula per completare la massima competizione continentale per club. L'edizione odierna del Bild riferisce dell'interessamento della cittadina tedesca, che, probabilmente ad agosto, potrebbe così fare da sfondo alle fasi decisive della Champions League, che dovrebbe aprirsi con i quarti di finale. «In linea di principio, siamo interessati e ne stiamo discutendo», conferma il responsabile dello sport di Francoforte Markus Franck, intervistato dall'agenzia sportiva Sid.
Secondo quanto riferito dal Bild, all'Uefa sono pervenute pure altre candidature, e segnatamente da Russia e Portogallo. L'Uefa, dal canto suo, per completare la Champions League è alla ricerca di una sede che possa mettere a disposizione 4 stadi nel raggio di 100 km. Francoforte, a questo proposito, può contare sulla prossimità degli impianti di Magonza, Sinsheim (Hoffenheim), Darmstadt, Wiesbaden, Kaiserslautern e Karlsuhe, che possiedono pure infrastrutture utilizzate nel massimo campionato o in quello cadetto.
LUefa, ad ogni buon conto, non ha ancora preso alcuna decisione in merito: «Non confermiamo nulla - ribadisce un funzionario della massima istanza calcistica europea -. Stiamo valutando una varietà di opzioni, ma non è stata presa alcuna decisione». Le questioni relative alle date e al formato - sia per le classiche partite di ritorno, sia per le partite singole - sono notevolmente irrisolte. Il comitato esecutivo dell'Uefa si riunirà il 17 giugno, data per la quale potrebbe fare importanti passi avanti nella decisione su quale potrebbe essere la formula da seguire per la fase finale della competizione.
Recentemente, il direttore della nazionale tedesca Oliver Bierhoff aveva annunciato che l'Associazione calcistica tedesca (Dfb) è pronta a contribuire all'organizzazione di un torneo finale: «Abbiamo il know-how e una grande organizzazione, lo abbiamo già dimostrato. Se un formato simile può aiutare l'Uefa, direi: siamo pronti».