Calcio

Calci all'arbitro in 5ª lega: un'inchiesta valuta la gravità

Ancora violenza nel calcio regionale: presunte via di fatto di un giocatore degli Aramaici nei confronti del direttore di gara a Gudo

1 ottobre 2019
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«L’eventualità di una squalifica a vita è solo teorica, esiste semmai la sospensione a tempo indeterminato. Al momento, però, non possiamo ancora esprimerci con precisione, perchè siamo in attesa del dossier completo di testimonianze e prese di posizione che ci deve essere inviato dalla Federazione ticinese (Ftc, ndr)». Sono parole di Dominique Schaub, segretario della commissione disciplinare dell’Associazione svizzera di calcio, incaricata di esaminare il caso dell’aggressione all’arbitro durante l’incontro di Quinta lega dello scorso 22 settembre a Gudo, tra la locale Audax e gli Aramaici Suryoye. Sotto accusa è finito un 20enne degli Aramaici, elemento che, peraltro, sarebbe noto alle autorità di polizia per casi di rissa – lo anticipa l’edizione di oggi di '20 Minuti' –, reo di aver dato due calci al direttore di gara che aveva appena annullato un suo gol per fuorigioco. Immediata l’espulsione del giocatore, inevitabile il rapporto arbitrale alla Ftc, i cui responsabili si sono subito chinati sulla questione.

Considerata la (presunta) gravità della stessa, la palla è stata mandata immediatamente nel campo dell’Asf, preposta a casi disciplinari tutto fuorché ordinari, riconducibili a vie di fatto, aggressioni fisiche o sputi. O meglio, la palla passerà nel campo dell’Asf se l’inchiesta avviata dalla Ftc appurerà la gravita dei fatti, al momento solo supposta. «La commissione controllo e disciplina dell’Asf – spiega il segretario della Ftc Domenico Martinello – ci ha incaricato di avviare un’inchiesta su quanto accaduto, della quale è stato incaricato l’avvocato Andrea Rotanzi. Qualora riscontrassimo che i fatti sono veramente di una gravità tale da esulare dalle nostre competenza, saremmo tenuti a inviare il dossier all’Asf, coma da prassi. Se invece risultasse che non si è trattato di una via di fatto – in passato qualche ridimensionamento si è verificato, a seguito di un’inchiesta – all’Asf dovremmo dire che la competenza è nostra. Sentiremo le parti coinvolte, Rotanzi valuterà se chiedere un supplemento d’indagine, o se gli elementi che ha a disposizione sono sufficienti, dopo aver ascoltato i diretti interessati, le società, ed eventuali testimoni. Se tutto fila liscio, basta qualche giorno. Altrimenti i tempi possono anche allungarsi».

Come dichiarato a '20 Minuti' da Fulvio Biancardi, «il fatto è gravissimo, e il giocatore merita la squalifica a vita». Legittimo, lo sfogo del numero uno della Ftc, costretto anche nei mesi passati a chinarsi su altri episodi di violenta, e ben deciso ad applicare la cosiddetta tolleranza zero verso chi si macchia di comportamenti violenti. «La Ftc – interviene ancora Schaub – può infliggere squalifiche di tre mesi al massimo, o di dieci giornate. Se riscontra fatti di particolare gravità deve rivolgersi a noi. Su incarico della Ftc, invitata a condurre l’inchiesta, il 25 settembre abbiamo squalificato provvisoriamente il giocatore per al massimo sessanta giorni (fino al 24 novembre), in attesa del dossier sul suo caso. Quando sarà completo, ci verrà inviato e lo analizzaremo, richiedendo, se del caso, della documentazione supplementare. Non c’è un termine per l’inoltro, ma lo attendiamo a breve». E la squalifica a vita invocata da Biancardi? «Sul piano teorico l’eventualità della squalifica a vita esiste, anche se in realtà di tratta piuttosto di una sospensione a tempo indeterminato, sulla quale, a dipendenza del caso, si può anche tornare, dopo tre o dopo cinque anni, per valutare una richiesta di grazia, subordinata al pentimento del giocatore. Al momento, però, ho in mano solo una prima versione, e il rapporto dell’arbitro. Non mi posso ancora esprimere. E anticipo che prima di un verdetto possono anche passare delle settimane...».