Dopo suo fratello maggiore Pau, tocca a Marc godersi la pensione. ‘Con naturalezza, pur se l'istinto del giocatore mi fa lottare contro la decisione’
Venti stagioni di memorabile pallacanestro, finché Marc Gasol dice di averne abbastanza. Il pivot catalano, 39 anni compiuti appena due giorni fa, annunciato il suo addio al basket professionistico: «È la fine di un capitolo» scrive in un messaggio affidato ai social media, accompagnato da un video con i momenti salienti della sua carriera. Quelli vissuti ad esempio nelle quattordici stagioni passate nell'Nba, molte delle quali giocate in concomitanza con suo fratello maggiore Pau che si era ritirato 2021 – con tanto di anello guadagnato con i Toronto Raptors nel 2019 –, come pure i ricordi legati ai Campionati del mondo (due quelli vinti con la Spagna) oppure ai Giochi olimpici, in cui spiccano le medaglie d'argento a Pechino nel 2008 e a Londra quattro anni più tardi.
Tornato a giocare in Spagna un anno fa, in quel Girona da lui stesso fondato in cui ha assunto pure il ruolo di presidente-giocatore, scendendo in campo per l'ultima volta lo scorso mese di maggio. «È il momento di farmi da parte e condividere tutto ciò che il basket mi ha dato e mi ha insegnato» ha detto poco fa, nella conferenza stampa indetta a Barcellona. Per il futuro, uno dei suoi programmi è comunque quello di rimanere legato al Girona, mantenendo la carica di presidente. «Adesso per me la sfida è quella di ritirarmi, e la affronto con naturalezza, come se fosse il passo necessario. Tuttavia, l'istinto del giocatore è quello di lottare contro questa decisione».