Domani le esequie di Sergio Dell’Acqua, per decenni simbolo della Federale, trascinatore dentro e fuori dal campo
Ciao Seo,
domani saremo in molti ad accompagnarti nell’ultimo viaggio terreno, chi in presenza, chi col pensiero che va certamente alle imprese del passato o ai ricordi recenti, e chi, posso solo immaginarlo, da mondi esterni verso i quali sei diretto anche tu.
L’emozione di questa tua uscita di scena è pari a quelle che molti tuoi tifosi hanno condiviso con te negli anni del boom, con la Tua Federale che dominava la scena cestistica nazionale, con proiezioni anche nel mondo continentale. Sei stato il leader indiscusso di quel periodo, un mito, come recitava qualche striscione attorno al campo da gioco, perché eri un trascinatore in campo e anche fuori, come spesso amavi ricordare: avventure con un altro mito che ci ha lasciato quasi due anni fa, quel Ken Brady che era uno dei terminali migliori che tu avessi mai avuto in squadra, unitamente all’ala, quel Manuel Raga inarrivabile. Eppure, malgrado questi due colossi del panorama cestistico svizzero, tu eri quello che dettava i ritmi, che dava la carica, che sapeva concludere grazie anche agli spazi, come spesso sottolineavi, di un gioco di squadra al top. Mi dicevi che i nostri dirigenti, ma anche i politici, non hanno saputo cogliere il momento super di quegli anni, per fare del basket un fenomeno duraturo con, ad esempio, un palazzetto o un investimento ad hoc nei vari settori giovanili. Non che rimpiangessi quei tempi, in fondo hai continuato a giocare fino all’altro giorno, si può dire, ma con il rammarico di vedere un basket ticinese più povero e con pochi tifosi al seguito. Solo il fatto che ci fosse tuo nipote Max ti ha riportato qualche volta a seguire dal vivo il basket. Perché la passione l’hai tenuta, mi vien da dire, dentro e l’hai condensata nelle sfide settimanali sul campo di basket con i tuoi amici e compagni di sempre, in quello che io chiamo, prendendovi in giro, il "cimitero degli elefanti". Ma, contrariamente a quanto si vede a volte nelle sfide di campionato, la tua grinta e la voglia di lottare su ogni pallone sarebbero un esempio ancora oggi.
Ti accompagniamo così, con questa immagine di guerriero in campo e fedele compagno di viaggio fuori dal campo, con un riguardo sempre attento alla tua famiglia e ai tuoi figli e nipoti.
Qualcuno dirà che ti vai a ritrovare con Maria Pia, tua moglie per oltre sessant’anni, che ti ha lasciato qualche mese fa. Se così fosse, questo viaggio ti sarà più leggero ma, in ogni caso, il tuo ricordo lo sarà certamente in tutti quanti ti hanno voluto bene, sul campo e fuori.