Il Cio ha accordato il proprio riconoscimento provvisorio alla giovane federazione internazionale del ring
Il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha accordato mercoledì il suo riconoscimento ‘provvisorio’ per quanto attiene al pugilato alla giovane federazione internazionale World Boxing. Ciò dovrebbe togliere la dimensione di incertezza che, da anni, gravava sul mondo del pugilato olimpico. Rendendo World Boxing l'istanza che regge il pugilato a livello mondiale in seno al movimento a cinque cerchi, la Commissione esecutiva del Cio esclude automaticamente un ritorno della Iba, organismo messo al bando nel 2019 e da tempo in pessimi rapporti con l'organizzazione basata a Losanna.
Creata nel 2023, World Boxing per il momento accoglie 78 federazioni, ma ha dimostrato che il 62% dei pugili e il 58% dei medagliati del ring ai Giochi di Parigi erano affiliati alle federazioni a lei consociate. Il Cio ha inoltre affermato che World Boxing ha fatto progressi per quanto attiene ai criteri di gestione interna. La giovane istanza, che fra i propri membri conta anche Giappone, Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania ma – al contempo – soltanto sei Paesi africani – dovrà occuparsi dell'organizzazione del torneo olimpico di Los Angeles 2028.
Il mantenimento nel programma dei Giochi di questo sport – derivato dall'antico pancrazio e presente alle Olimpiadi moderne già dal 1896 – era in effetti vincolato al fatto che il Cio trovasse una federazione mantello che potesse vegliare sulla disciplina. Dopo la sospensione della Iba (poi divenuta cancellazione definitiva dal movimento a cinque cerchi), a organizzare i tornei olimpici di boxe nel 2021 e nel 2024 era stato direttamente il Cio.