ALPINISMO

Karl Egloff, sull'Everest assieme all'Fc Zurigo

Lo speed climber elvetico porterà un gagliardetto del club tigurino sul tetto del mondo nel suo tentativo di battere il record di velocità d'ascensione

30 gennaio 2025
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L'Fc Zurigo lancia un progetto unico al mondo. Karl Egloff, alpinista estremo di fama mondiale ed ex junior del club della Limmat, collocherà un gagliardetto dell'Fcz sulla cima del Monte Everest, a 8'848 metri di quota. Lo Zurigo seguirà da vicino i preparativi e la scalata sulla sua homepage e sui suoi canali social. Netflix produrrà anche un documentario completo.

Karl Egloff, 43 anni, è un alpinista estremo e ha l'obiettivo di scalare le vette più alte dei sette continenti, le cosiddette Seven Summits, e di farlo in tempi record e in stile alpino, vale a dire senza il supporto dell'ossigeno. Attualmente, ha scalato a tempo di record quattro delle sette cime. Nel 2014 ha realizzato la salita più veloce del Kilimangiaro (Africa), seguita sei mesi dopo da quella dell'Aconcagua (Sudamerica), e in seguito dell'Elbrus (Europa) nel 2017 e del Denali (Nordamerica) nel 2019. Ora Karl Egloff vuole battere il record di velocità per la scalata dell'Everest (Asia) nella primavera del 2025. Dopodiché, per completare la collezione delle Seven Summits gli rimarranno da conquistare il Monte Vinson in Antartide e il Puncak Jaya in Oceania.

Il presidente dell'Fc Zurigo, Ancillo Canepa, spiega nel podcast del club “Home of Fcz” come è nato questo progetto: “Ho incontrato Karl Egloff qualche settimana fa durante una partita dello Zurigo al Letzigrund. Sono rimasto colpito dalla sua personalità e dal suo progetto, così mi è venuta spontanea l'idea un po' folle di chiedere a Karl di lasciare un gagliardetto sull'Everest. Karl è stato subito entusiasta e ha accettato di buon grado. Probabilmente saremo l'unica squadra di calcio al mondo a essere presente sull'Everest. Ma la cosa più importante è che Karl Egloff torni sano e salvo. Festeggeremo il suo ritorno in occasione di una partita dello Zurigo al Letzigrund”.

Karl Egloff commenta così l'imminente spedizione: “Come calciatore entusiasta, ex giocatore dell'Fc Zurigo e tifoso appassionato, ho sempre mirato in alto. Sia io, sia il club abbiamo entrambi grandi ambizioni. È questo che ci unisce, abbiamo molto in comune. Poter scalare l'Everest insieme è davvero speciale. Ringrazio Cillo per il suo sostegno: la possibilità di piazzare il gagliardetto dell'Fc Zurigo sul punto più alto del pianeta rappresenta uno stimolo ulteriore”.

Per l'alpinista zurighese (nato da padre svizzero e madre ecuadoriana, cresciuto a Quito), quella sul Chomolungma (il nome tibetano dell'Everest) non sarà la prima spedizione himalayana. Nel 2022, infatti, ha conquistato il Makalu che con i suoi 8’463 metri rappresenta il quinto dei 14 Ottomila del pianeta Terra e uno dei più insidiosi da salire (l'unico mai conquistato in inverno). E lo ha fatto, manco a dirlo, a tempo di record, vale a dire in 17 ore e 18 minuti, quando di norma occorre piazzare tre campi in altitudine, oltre al campo base avanzato. Nel corso della sua attività di alpinista di velocità, ha spesso incrociato la strada dello spagnolo Kilian Jornet, uno degli speed climber più conosciuti e più forti al mondo, al quale ha tolto i record di Kilimangiaro (6h42’), Aconcagua (11h52’) e Denali (11h52’).

Nel caso in cui raggiungesse la vetta dell'Everest, Karl Egloff diventerebbe l'83° alpinista svizzero a riuscire nell'impresa. Con l'Everest, l'alpinismo svizzero ha legami molto forti. Nel 1952 la spedizione diretta da Edouard Wyss-Dunant e della quale faceva parte lo sherpa Tenzing Norgay, raggiunse gli 8’595 metri e venne fermata soltanto dal passaggio ora noto come Hillary Step. L'anno successivo i membri di quel tentativo fornirono alla spedizione britannica preziose indicazioni, grazie alle quali Hillary e Norgay riuscirono a raggiungere la vetta. Nel 1956, infine, Jürg Marmet, Ernst Schmied, Adolf Reist e Hans-Rudolf Von Gunten furono i primi alpinisti a raggiungere la vetta dopo il vittorioso tentativo di Hillary e Norgay.