Successo di pubblico e più che discreto livello di pugilato al Fevi di Locarno sabato sera per la seconda edizione di Ticino pro Boxing
Ottima risposta degli appassionati alla Ticino Pro Boxing 2, riunione che ha avuto il suo culmine nei tre incontri fra professionisti che hanno chiuso la serata di sabato al Fevi di Locarno. Prima dei match a torso nudo, sei pugili dilettanti ticinesi si sono esibiti nel sotto-clou contro avversari giunti dall’Italia e accompagnati da Roberto Cammarelle, 44enne ex supermassimo oro a Pechino nel 2008 e oggi direttore sportivo delle Fiamme Oro. Da segnalare soprattutto la prestazione del locarnese Adrian Binda, che si imposto per ko mandando al tappeto Pierpaolo Rollo – visibilmente groggy e rialzatosi solo dopo un minuto – ed esaltando il pubblico.
L’evento, esauriti i combattimenti di contorno – che tranne in un caso (parità) hanno visto sempre imporsi i pugili di casa come spesso succede quando non c‘è una supremazia più che netta – è entrato nel vivo col match fra i superwelter (69 kg) Ghenadie Gitlan (moldavo) e l’azzurro Christopher Sanfilippo (8-3-1 prima di salire sul ring locarnese), 31enne comasco recente campione Nba Intercontinental.
Primi tre round all’insegna dell’equilibrio come numero di colpi portati, anche se quelli dell’italiano sono stati più potenti. Nella seconda metà del match, la supremazia di Sanfilippo è stata ancor più netta, col moldavo preoccupato soprattutto di terminare in piedi, per poter continuare la sua carriera di mestierante (eloquente, del resto, il suo ruolino da comparsa: 4-17-0). Il successo, ai punti, è andato ovviamente al lombardo, boxeur molto serio e bene impostato. «Sono un ragazzo umile, in palestra arrivo per primo e vado via per ultimo», ha detto Sanfilippo dopo il match. «E ora voglio seriamente dare l’assalto al titolo italiano».
La seconda contesa fra professionisti (mediomassimi, 80 kg) ha messo di fronte l’ucraino Pavlo Ospinnikov al beniamino di casa Georgi Tanchev, 25 anni, (4-0-0), passato professionista lo scorso anno. Dopo una prima ripresa in cui ha un po’ stentato a prendere le misure all’avversario, nei seguenti tre minuti il ticinese – affinato nel fisico rispetto all’anno passato – ha fatto capire al rivale da quale parte tirava il vento, portando a bersaglio diversi colpi precisi e potenti, e prendendo possesso costante del centro del quadrato. A favore di Tanchev anche il terzo round, terminato con una serie portentosa al volto dell’ucraino, salvato in pratica dal gong. Esito simile per la quarta ripresa, con la campanella di nuovo amica di Ospinnikov, e senza storia pure il quinto e penultimo round, con Georgi in completo controllo del match. Vittoria senza macchia per Tanchev, parso migliorato sotto ogni aspetto da quando si è tolto caschetto e canottiera. Quello di Georgi è stato il miglior combattimento della serata. «Sono felicissimo», ha commentato il locarnese, «ho incassato pochissimi pugni e ho terminato con la faccia pulita. Tornerò sul ring a marzo, e poi mi piacerebbe conquistare un titolo, con allenatore e manager stiamo definendo una strategia».
E a non tradire le aspettative è stato anche Ivan Zucco, classe 1995 di Verbania, imbattuto campione internazionale Wbc (20 successi, 17 per ko). Zucco ha atterrato il tedesco Kasim Gashi già all’inizio della contesa, e poi lo ha rifatto nelle prime battute del secondo round, per poi finirlo dopo un’altra quarantina di secondi. A quel punto, l’arbitro ha saggiamente decretato la fine del combattimento, per la gioia dell’angolo dell’italiano ma pure per la delusione del pubblico, che si aspettava una battaglia più lunga e più equilibrata in occasione del match-clou. «Speravo anch’io che il match durasse di più, perché mi ero preparato molto bene per fare tante riprese», spiega il mediomassimo. «Ho messo colpi potenti, ho finito l’anno in bellezza con tre vittorie ravvicinate, e nel 2025 ci saranno grossissime sorprese, ma ancora non posso dire nulla»