Scherma

In guardia. A Basilea è tempo di Campionati europei

Alla St. Jakobshalle prove generali in vista di Parigi 2024 per Pauline Brunner e Alexis Bayard (e molti altri)

Gli ultimi affondi di un campione
(Keystone)
17 giugno 2024
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Da un Campionato europeo all'altro. Lasciato alle spalle quello di atletica leggera, e con quello calcistico nel pieno del suo svolgimento, a Basilea è tempo di quello di scherma, che fungerà da prova generale in previsione delle Olimpiadi. Una ribalta, quest'ultima, che sarà calcata da Pauline Brunner e Alexis Bayard, che guardano alla competizione in riva al Reno come l'ideale trampolino per lanciare al meglio l'assalto ai Giochi (per entrambi, come per parecchi altri atleti, sarà anche l'ultima competizione prima di Parigi 2024).

Nove anni dopo gli Europei di Montreux segnati dall'argento di Max Heinzer nell'individuale e il bronzo a squadre della Svizzera, l’élite della scherma europea torna a fare tappa nel nostro Paese: da martedì a domenica tutte le specialità della disciplina (fioretto, spada e sciabola) saranno protagoniste nella St. Jakobshalle.

Nel palazzetto di Basilea i riflettori saranno però puntati anche su Max Heinzer, il 36enne svittese che, mancata la qualifica per i Giochi, ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni proprio al termine della rassegna continentale. A Basilea, il futuro presidente della Federazione svizzera cercherà di chiudere in bellezza, andando a caccia della vittoria nella spada a squadre di sabato. E per garantire il miglior seguito alle prove di spada (che rappresenta l'arma che vanta la maggior tradizione in Svizzera), la loro programmazione è stata intercalata con gli impegni della Svizzera calcistica a Euro 2024: martedì ci sarà il concorso individuale femminile, giovedì quello maschile, venerdì quello a squadre femminile e sabato, come detto, quello a squadre maschile (mentre in Germania la Nazionale di Yakin scenderà in campo mercoledì e domenica).

L'addio alle competizioni

L'ultimo assalto di Max Heinzer

Per Max Heinzer, almeno in qualità di atleta, è dunque arrivato il momento del punto finale a una carriera che gli ha regalato parecchie soddisfazioni, segnata però anche da qualche occasione mancata. Al di là di tutto, lo svittese è stato il fulcro della scherma svizzera per quasi due decenni, e di gran lunga anche l'atleta di maggior successo. Lo strappo muscolare accusato a marzo e la mancata qualificazione alle Olimpiadi della squadra svizzera sarebbero potuti essere il pretesto per chiudere lì la sua carriera. Ma non se l’è sentita di uscire di scena in quel modo: «Guardare i miei colleghi dal divano mi avrebbe fatto troppo male», racconta con un mezzo sorriso il 36enne, che giovedì, a soli 70 giorni dall'operazione, cercherà il risultato nella prova individuale, e sabato ci riproverà in quella a squadre. E lo farà, per una volta, senza particolari pressioni. «Naturalmente non sono nella forma ideale, ma affronterò questa competizione con due obiettivi: fare un buon risultato e godermi le emozioni e le ultime impressioni della scherma agonistica». Certo, in cuor suo si sarebbe augurato di prolungare ancora di qualche settimana l'addio alle gare, almeno fino a Parigi 2024 (sarebbe stata la sua quarta volta ai Giochi), ma non è andata così e dunque il sogno di mettersi al collo una medaglia olimpica resterà sempre tale... «È la ciliegina sulla torta che manca», ammette. Ma, pensando alla sua carriera, non ha molti rimpianti: «Se ripenso al mio percorso sportivo, direi che ho raggiunto 8 risultati su 10 nella mia carriera, e di questo posso essere molto contento».

Tra i risultati di rilievo ottenuti da Max Heinzer figurano 18 vittorie in Coppa del mondo (10 individuali) e 19 medaglie tra Campionati del mondo ed Europei. Heinzer ha anche fatto pace con i Giochi olimpici, ribalta sulla quale ha appunto più volte mancato l'appuntamento con una medaglia. L'ultima volta era stata a Tokyo, dove il Comitato olimpico svizzero gli aveva affidato il ruolo di portabandiera unitamente a Mujinga Kambundji in occasione della cerimonia d'apertura. «Ha significato molto per me, e forse mi ha anche emozionato ancora di più che una gara».

A casa, Heinzer dice raggiante, è stato comunque il numero 1 per molto tempo. Appassionato pescatore per hobby è ora padre di tre figli. «Questo ha cambiato un po’ le priorità della mia vita». Tuttavia, la scherma rimarrà una parte importante della stessa anche in futuro. Poco più di tre settimane fa, Heinzer è infatti stato eletto alla presidenza dell'Associazione svizzera di scherma. «Questo sport mi sta ancora molto a cuore. La presidenza per me rappresenta un'opportunità di restituire qualcosa alla comunità schermistica svizzera».

Idee innovative per il futuro

Heinzer non nasconde di ritenere che il ‘suo’ sport potrebbe essere promosso meglio: «Potremmo sicuramente essere un po' più innovativi qua e là – sottolinea, convinto –. Io e il mio team abbiamo alcune idee». I suoi obiettivi sono essenzialmente due: al livello più alto, la scherma dovrebbe essere rappresentata anche ai Giochi di Los Angeles del 2028. E vuole far conoscere meglio questo sport al grande pubblico, attraverso le scuole, ma anche fornendo un migliore sostegno ai club».