Sabato in Texas si alza il sipario sulla Coppa del mondo di uno sport fra i più seguiti del pianeta, dove il capitano dell'India spopola sul web
Con la partita tra Stati Uniti e Canada, nella notte tra sabato e domenica inizia a Dallas, in Texas, la Coppa del mondo di cricket, uno degli eventi più seguiti dell’universo sportivo. Oggi il cricket ha oltre due miliardi e mezzo di appassionati e i costi dei biglietti di alcune partite della manifestazione mondiale sono saliti alle stelle. Per il derby India-Pakistan del 9 giugno sono stati venduti tagliandi a oltre 50mila dollari l’uno. Questo sport è ormai un fenomeno globale. Basti pensare che il giocatore più conosciuto al mondo, Virat Kohli, presente al Mondiale, ha su Instagram un numero di follower da far impallidire i calciatori più conosciuti: con 268 milioni sta sotto, tra gli sportivi, solo a Cristiano Ronaldo e a Leo Messi, ma è per esempio più seguito di Lebron James. Nato a Dheli nel 1988, Kohli è il capitano dell’India e ha un palmarès da riempire pagine (nella versione inglese, quella in italiano è più stringata) su Wikipedia. È un personaggio mediatico e popolare, anche se dalle nostre parti risulta abbastanza sconosciuto.
Nel torneo organizzato tra gli States e le Indie Occidentali Britanniche (i territori dei Caraibi un tempo colonizzati dal Regno Unito) il cricket che si giocherà è il cosiddetto T20, che differisce dal più tradizionale 50 Over, in quanto è una versione più veloce e più breve, quindi anche più televisiva. Soprattutto, il T20 è il cricket che nel 2028 verrà giocato per la prima volta nella storia alle Olimpiadi. Lo stesso Kohli si è esposto molto perché il suo sport arrivasse ai Giochi.
Sono venti le nazioni partecipanti all’imminente Mondiale. Oltre a Stati Uniti e Indie Occidentali – Paesi organizzatori – la mappa dei presenti è composta da Australia, Inghilterra, India, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Pakistan, Sudafrica, Sri Lanka (le prime otto classificate nell’edizione 2022 della Coppa del Mondo), Afghanistan e Bangladesh (le prime due del ranking mondiale non qualificate), Irlanda e Scozia per l’Europa, Papua Nuova Guinea per l’Asia Orientale-Pacifico, Bermuda e Canada per l’America, Nepal e Oman per l’Asia, Namibia e Uganda per l’Africa. L’Italia ha mancato di un soffio la qualificazione, perdendo di sette punti la partita contro l’Irlanda in Scozia. Non sarà presente nemmeno la Svizzera, che ha meno tradizione dell’Italia, ma comunque un movimento abbastanza vivace. Spesso gli elvetici vanno in trasferta nel Belpaese per amichevoli e tornei, con prime squadre e giovanili, che servono a entrambe le nazioni per migliorarsi.
Kelum Perera è un’eminenza grigia del cricket. È nato a Firenze da genitori dello Sri Lanka emigrati in Italia: il papà Kumar lavorava nella banca nazionale e parallelamente giocava a cricket, ma dopo un colpo di Stato ha deciso di non sottostare alla dittatura trasferendosi in Italia, dove nasce appunto Kelum a cui viene trasmessa la passione per questo sport. Perera è stato giocatore e coach della Nazionale azzurra e, dopo aver ricoperto altri ruoli federali, oggi è segretario generale della Federazione Cricket Italiana. Non gli mancano passione, competenza e voglia di far crescere questo sport sia a livello nazionale che internazionale. Non potrà però seguire l'evento dal vivo perché contemporaneamente a Roma saranno in corso le qualificazioni al Mondiale successivo – quello del 2026 previsto in India e Sri Lanka – aperte alle formazioni europee, tra cui ovviamente l’Italia organizzatrice.
«India e Australia – dice Perera a laRegione – sono le classiche favorite per il Mondiale. Difficilmente sbagliano una competizione che conta. Le sorprese possono arrivare da Nuova Zelanda e Sudafrica, ma difficilmente impensieriranno troppo le prime due. Certo, io seguirò lo Sri Lanka: non mi convince, rischia di uscire ai gironi nonostante una storia pari a quella di India e Australia, ma con un presente incerto. Non tiferò, seguirò il torneo con l’occhio del dirigente».
È sorpreso anche lui dei numeri impressionanti di queste settimane. «Ma io ho investito tutta la mia vita su questo sport, e ho sempre sostenuto che ci sarebbe stato un boom. Con l'ok olimpico, c’è stata un'autentica esplosione. In precedenza non era mai stata fatta richiesta formale di ammissione ai Giochi da parte dei dirigenti, non era di loro interesse: l’atteggiamento nei confronti dell’Olimpiade è sempre stato abbastanza snobistico».
Purtroppo sia in Italia che in Svizzera le strutture sono poche e private. «Il resto dei campi di gioco – continua Perera – è adattato per altri sport. Le qualificazioni ai prossimi mondiali saranno disputate al Cricket Ground di Roma, che non è dotato di una tribuna. Tra il pubblico saranno presenti soprattutto addetti ai lavori, e l’ingresso sarà per tutti gratuito. Siamo fiduciosi per il futuro anche a livello nazionale, perché in Italia vive circa un milione di asiatici, benché i cinesi generalmente non amino il cricket. E in seguito punteremo a un effetto domino anche sui non asiatici».
Le partite della T20 World Cup 2024, che vede Usain Bolt tra gli ambasciatori, si potranno vedere in streaming sul sito della ICC Cricket. Idem per quelle del torneo di qualificazione di Roma e Aprilia alla World Cup 2026.