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Quando i segnali in codice non hanno più segreti

Nella Ncaa, Jim Harbaugh, capoallenatore di Michigan, è stato sospeso tre partite per un caso di spionaggio contro le squadre avversarie

14 novembre 2023
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Sul campionato della National Football League ci chineremo più avanti. Questa volta partiamo occupandoci di quanto sta succedendo a livello universitario e, in particolare, dello scandalo che potrebbe travolgere l’Università del Michigan e il suo capoallenatore, Jim Harbaugh. Il campionato della Ncaa si avvia alla conclusione e al momento le quattro squadre virtualmente qualificate per i playoff sono Georgia, Michigan, Ohio State e Florida State. Le semifinali avranno luogo a fine anno in occasione del Rose Bowl di Pasadena e del Sugar Bowl di New Orleans, mentre la finale, in programma l’8 gennaio, si svolgerà all’Nrg Stadium di Houston. Negli ultimi giorni, tuttavia, il mondo del football giovanile è attraversato da quello che i media già definiscono come uno scandalo e che potrebbe avere ripercussioni sul finale di campionato e, quindi, sui nomi delle quattro semifinaliste. Michigan, infatti, è stata formalmente accusata dalla Ncaa e dalla Big 10 (la conference di appartenenza) di aver messo in piedi negli ultimi anni un sistema illegale per carpire i segnali degli schemi alle squadre avversarie. L’indagine dell’ente che presiede lo sport universitario è tuttora in corso e, con ogni probabilità, si prolungherà anche nei mesi successivi. Tuttavia, il commissioner della Big 10, Tony Petitti, ha deciso, in via preventiva, di sospendere per tre partite l’head-coach Jim Harbaugh. Una sanzione contro la quale l’università e lo stesso allenatore hanno fatto ricorso e che giungerà davanti al tribunale nella giornata di venerdì. Per il momento, Harbaugh (tornato 10 anni fa alla sua alma mater, dopo l'avventura a San Francisco conclusasi con la sconfitta nel Super Bowl contro i Ravens di suo fratello John) non ha potuto dirigere la sfida di sabato scorso, vinta in casa di Penn State e, se la sospensione dovesse essere confermata, salterebbe pure la partita contro Maryland e quella contro Ohio State, un classico la cui prima edizione risale al 1897 e che dal 1918 a oggi ha avuto una sola interruzione, quella del 2020, causa pandemia.

Ma quali sono i capi d’accusa? Principalmente, il fatto di aver “rubato” agli avversari i segnali con i quali gli allenatori comunicano ai loro giocatori lo schema da eseguire. Una pratica, a dire il vero, che la Ncaa non proibisce. Tuttavia, esistono delle norme che limitano questa possibilità, a esempio impedendo l’utilizzo di sistemi elettronici. E, secondo le accuse di Ncaa e Big 10, Michigan avrebbe fatto proprio questo, incaricando un membro minore dello staff, Connors Stallions, di spiare in maniera sistematica e tramite immagini video le chiamate delle squadre avversarie. Stallions, dimessosi settimana scorsa, ha affermato che nessun coach gli ha mai chiesto di commettere azioni illegali, tuttavia numerose università hanno rintracciato una serie di biglietti delle loro partite casalinghe comprati a nome di Stallions e si sono dette in possesso di registrazioni dei video di sorveglianza che mostrano, in quegli stessi posti, persone intente a filmare ciò che avviene in campo. Il 1° settembre, inoltre, Stallions era stato fotografato in prossimità della sideline di Michigan State, con occhiali scuri e tenuta degli Spartans.

Nella Nfl, quello dei segnali rubati è un tema superato, per quanto molti si ricorderanno dello scandalo che nel 2007 travolse Bill Belichick e i New England Patriots, chiuso con una multa di mezzo milione di dollari per coach Bill (il massimo consentito dal regolamento Nfl) e con la cancellazione della prima scelta nel successivo draft (sarebbe stata la numero 31). Il fatto è che la Ncaa non ha mai approvato la tecnologia che permette la comunicazione audio diretta tra la sideline e i giocatori in campo. Gli schemi, di conseguenza, continuano a viaggiare tramite astrusi segnali (o cartelloni) in codice e che soltanto i destinatari dovrebbero essere in grado di decifrare, e non mediante onde radio. La Ncaa ha sempre affermato di non voler adottare questa tecnologia per preservare l’equità delle competizioni, in quanto teme che vi sarebbero numerose università (ovviamente quelle più piccole) non in grado di dotarsi di un simile sistema.

Come proseguirà il caso Michigan? Per il momento non si andrà oltre le tre partite di sospensione, sempre che il provvedimento venga confermato dal tribunale. Poi dipenderà dalle conclusioni alle quali giungerà l’inchiesta. Di sicuro, si tratta di una distrazione della quale dalle parti di Ann Arbor si sarebbe volentieri fatto a meno, soprattutto con un 12° titolo nazionale nel mirino.

Houston, non abbiamo un problema

Passando alla Nfl, quando alla fine della regular season mancano sette partite, sorprende la posizione di Houston: se la stagione si concludesse oggi, nella Afc i Texans agguanterebbero il settimo e ultimo posto disponibile per la post season. E per una franchigia fermatasi lo scorso anno a 3 vittorie in stagione, le 5 conquistate finora rappresentano già un successo. Anche perché appare sempre più probabile che Houston abbia trovato il quarterback del suo futuro: C.J. Stroud, seconda scelta assoluta all’ultimo draft, ha attirato l’attenzione generale. Domenica ha contribuito alla vittoria contro Cincinnati lanciando 356 yarde con un touchdown e un intercetto, ma la settimana prima aveva vivisezionato Tampa Bay con 470 yarde e 5 touchdown. In stagione è secondo per yarde lanciate (2’626), dietro a Sam Howell e davanti a Tua Tagovailoa, ed è secondo per numero di touchdown (17), in compagnia tra gli altri di Pat Mahomes, rispetto al quale ha però lanciato sei intercetti di meno (2 contro 8). Con Brock Purdy (9,2) e Tagovailoa (8,5) è l’unico a superare le 8 yarde (8,3) di media per lancio completato. Insomma, numeri che sembrerebbero riservare al prodotto di Ohio State un futuro di prim’ordine, anche se poi questi numeri andranno confermati nella seconda stagione, la più difficile per un quarterback. Per il momento, comunque, nel ruolo più importante, a Houston possono dirsi: «Non abbiamo un problema».


NATIONAL FOOTBALL LEAGUE

Decima giornata: Chicago - Carolina 16-13. New England - Indianapolis 6-10. Baltimore - Cleveland 31-33. Cincinnati - Houston 27-30. Jacksonville - San Francisco 3-34. Minnesota - New Orleans 27-19. Pittsburgh - Green Bay 23-17. Tampa Bay - Tennessee 20-6. Arizona - Atlanta 25-23. LA Chargers - Detroit 38-41. Dallas - NY Giants 49-17. Seattle - Washington 29-26. Las Vegas - NY Jets 16-12. Buffalo - Denver 22-24.

Undicesima giornata: Baltimore (7-3) - Cincinnati (5-4). Carolina (1-8) - Dallas (6-3). Cleveland (6-3) - Pittsburgh (6-3). Detroit (7-2) - Chicago (3-7). Green Bay (3-6) - LA Chargers (4-5). Houston (5-4) - Arizona (2-8). Jacksonville (6-3) - Tennessee (3-6). Miami (6-3) - Las Vegas (5-5). Washington (4-6) - NY Giants (2-8). San Francisco (6-3) - Tampa Bay (4-5). Buffalo (5-5) - NY Jets (4-5). LA Rams (3-6) - Seattle (6-3). Denver (4-5) - Minnesota (6-4). Kansas City (7-2) - Philadelphia (8-1).