MOTOCICLISMO

Il fascino (immutato) di Assen. Bagnaia: ‘Adoro questa pista’

Sabato pomeriggio, alle 15, con la prova sprint si apre l’ultimo weekend prima delle ferie estive. Il torinese: ‘Non vedo l'ora di cominciare’

Nelle libere, intanto, Fabio Quartararo si rincuora
(Keystone)
23 giugno 2023
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Francesco Bagnaia guida la pattuglia di piloti Ducati in vetta al Motomondiale che si danno battaglia in un Gran Premio d’Olanda che dal 2016, ormai, si è dovuto allineare al resto del mondo – essenzialmente su pressione delle tivù – rompendo con la tradizione della gara di sabato. Anzi, più che di tradizione si può parlare di norma dettata dalla religione, siccome nella regione di Assen, un tempo particolarmente legata alla liturgia calvinista, la domenica doveva essere di assoluto riposo, di conseguenza nessuna manifestazione avrebbe mai potuto aver luogo.

Sarà forse anche per quello che il circuito olandese ha mantenuto immutato negli anni il suo fascino, oltre naturalmente per il fatto che, da quand’è stato creato il Mondiale, nel 1949, il circuito della Drenthe – provincia situata a nordest del Paese – è stato l’unico ad aver ospitato ogni anno, senza eccezioni, un Gran Premio. «Questo è uno dei miei circuiti preferiti, lo adoro e non vedo l’ora di iniziare», dice Bagnaia. «È una delle piste preferite di Bagnaia, ma piace anche a me», gli fa eco Jorge Martín, che grazie al successo in Germania adesso ha un distacco di soli 16 punti dal leader della classifica.

Non tutti, però, si avvicinano al weekend agonistico – che si apre domani pomeriggio, alle 15, con la prova sprint – con l’entusiasmo dei buoni auspici. Come se già non bastassero i pensieri che gli dà la sua Yamaha, Fabio Quartararo si è distorto una caviglia fratturandosi l’alluce mentre faceva jogging ad Amsterdam. Tuttavia, il francese sarà in grado di salire in sella facendo ricorso ad antidolorifici, e il buon sesto tempo della seconda sessione di libere (1’32’’341, contro l’1’32’’063 dell’italiano Marco Bezzecchi, il più veloce tra tutti) lascia ben sperare.

Va meglio infine Marc Marquez. Lo spagnolo della Honda è parso rassicurante dopo le cinque cadute, cui era seguita la decisione di non correre al Sachsenring: «Abbiamo fatto un ottimo lavoro negli ultimi tre giorni insieme al mio team medico. La caviglia era uno dei miei problemi più gravi, l’infiammazione era molto forte ma ora non sarà più un problema. Stesso discorso per il pollice, è rotto ma soltanto nell’ultimo pezzo». Tuttavia rimane l’infrazione alla seconda costola: «Questa invece l’avverto, perché appena respiro lo sento. Vedremo. So che in passato ho guidato oltre i limiti, ma dopo essere finito così tante volte a terra (l’ultima, senza conseguenze, proprio nelle libere di ieri...) non mi sento pronto a spingere ad Assen». In quella che, tra l’altro, sarà l’ultimissima prova prima della pausa estiva: i motori riprenderanno a rombare all’inizio del mese di agosto, sul circuito inglese di Silverstone.